Roma, 10 novembre 2025 – Papa Leone ha deciso di convocare un Concistoro straordinario in Vaticano, fissato per il 7 e 8 gennaio 2026, chiamando a raccolta i cardinali da tutto il mondo. La notizia, emersa da una comunicazione riservata e riportata dal quotidiano cattolico National Catholic Register, è stata confermata da fonti vicine alla Curia romana. L’incontro servirà a discutere questioni urgenti per la Chiesa universale all’inizio del nuovo anno.
Concistoro straordinario: la chiamata ai cardinali
Il primo segnale concreto è arrivato martedì 6 novembre, quando un messaggio ufficiale è stato inviato ai cardinali. Il testo, visionato dal Register e confermato da fonti interne, dice: «A tempo debito, il Decano del Collegio Cardinalizio invierà a Vostra Eminenza la relativa lettera con ulteriori dettagli». La comunicazione si chiude con la formula di rito: «Con profonda riverenza, Ufficio di coordinamento della Segreteria di Stato». Un passaggio che, secondo osservatori vaticani, indica la volontà del Pontefice di mantenere il massimo riserbo fino all’annuncio ufficiale.
Vaticano: tra prudenza e silenzio
Alla richiesta di chiarimenti avanzata venerdì dal National Catholic Register, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha spiegato che al momento non c’è ancora una conferma pubblica dell’evento. «Non pensiamo che un annuncio del genere venga fatto con così tanto anticipo», ha detto Bruni, lasciando intendere che la comunicazione seguirà i tempi classici della diplomazia vaticana. Non è chiaro se tutti i cardinali abbiano già ricevuto la comunicazione o se si tratti solo di una prima fase, riservata a pochi.
Perché un Concistoro straordinario è importante
Il Concistoro straordinario è un momento chiave per la Chiesa cattolica. Si tratta di una riunione solenne del Collegio dei Cardinali, convocata dal Papa per discutere questioni di grande importanza. Negli ultimi anni, questi incontri sono stati usati per affrontare temi dottrinali, riforme interne o situazioni d’urgenza. Secondo fonti vaticane, la scelta di convocarlo subito dopo l’Epifania potrebbe voler segnare un avvio deciso per il 2026, con un confronto diretto tra i principali leader della Chiesa.
Cosa potrebbe finire sul tavolo
Per ora non sono stati resi noti i temi che verranno discussi durante il Concistoro. Ma alcuni osservatori ipotizzano che Papa Leone voglia affrontare la riforma della Curia romana, la gestione delle crisi internazionali e le sfide della secolarizzazione in Europa e America Latina. «Il Papa ha più volte ribadito la necessità di un dialogo aperto tra i cardinali», ha detto un prelato vicino al dossier, «questa convocazione va proprio in quella direzione». Non è escluso che si parli anche di trasparenza finanziaria e del ruolo delle donne nella Chiesa.
I prossimi passi e l’attesa in Vaticano
Ora spetta al Decano del Collegio Cardinalizio inviare una lettera formale a ogni cardinale con le istruzioni e l’ordine del giorno. Solo allora si potrà conoscere con precisione l’agenda dei lavori. Intanto, in Vaticano si respira un clima di attesa. Alcuni cardinali contattati ieri sera hanno scelto di non commentare. Altri hanno ammesso di essere venuti a sapere dell’iniziativa solo attraverso le indiscrezioni.
Un appuntamento che potrebbe cambiare la Chiesa
La convocazione del Concistoro straordinario di gennaio si inserisce in un momento internazionale complicato. La Chiesa cattolica deve far fronte a sfide sia interne che esterne che richiedono unità e una visione chiara. Con questa scelta, Papa Leone sembra voler rinsaldare il legame tra Roma e le comunità ecclesiali sparse nel mondo. Nei prossimi giorni sono attese nuove conferme ufficiali e dettagli sull’organizzazione. Per ora, resta la certezza di un appuntamento che potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase per la guida della Chiesa universale.
