Parisi: l’urgenza di regole per l’IA da parte delle istituzioni pubbliche

Parisi: l'urgenza di regole per l'IA da parte delle istituzioni pubbliche

Parisi: l'urgenza di regole per l'IA da parte delle istituzioni pubbliche

Giada Liguori

Novembre 10, 2025

Forlì, 10 novembre 2025 – Regole pubbliche sull’intelligenza artificiale: è questo il grido d’allarme lanciato ieri pomeriggio a Forlì dal premio Nobel Giorgio Parisi, durante un incontro organizzato dall’Associazione Nuova Civiltà delle Macchine insieme a Progetto Ruffilli e Alighieri Forlì-Cesena, con il sostegno del Comune. Parisi, fisico di fama europea, ha spiegato che i Grandi modelli linguistici (Llm) stanno facendo passi da gigante, ma restano strumenti “che non hanno ancora idea del mondo reale”. Un limite che, secondo lui, impone una riflessione urgente sulle regole e sulle responsabilità.

Intelligenza artificiale: tra vantaggi e pericoli

L’incontro, svoltosi nella sala conferenze di via Giorgina Saffi davanti a studenti, ricercatori e cittadini, ha visto Parisi raccontare i progressi degli Llm: “Sono utili per analizzare grandi quantità di dati, dalle immagini al linguaggio”, ha detto. Ma ha avvertito anche che “possono facilmente sbagliare e spesso danno risposte senza spiegare il perché”. Un esempio? Le risposte di Google Gemini, sempre più presente nelle ricerche online, o l’IA Grok di Elon Musk, che – secondo Parisi – “non si cura del linguaggio woke”.

Il fisico romano ha poi sottolineato come la corsa a sviluppare queste tecnologie vada più veloce della capacità delle istituzioni di metterle in riga. “Tutto questo – ha detto – deve uscire dalle mani dei privati”. Una frase che ha fatto discutere, soprattutto tra i giovani in sala.

Un Centro europeo per l’intelligenza artificiale: la proposta di Parisi

Parisi non è nuovo a idee chiare. In passato aveva già parlato della necessità di un Centro europeo per l’intelligenza artificiale, sul modello del Cern di Ginevra. Ieri ha ribadito che serve un’organizzazione pubblica dove i ricercatori europei possano lavorare insieme. “Solo così – ha spiegato – potremo davvero capire dove va l’IA e affrontarne i problemi”.

Per il premio Nobel, serve un luogo dove scienziati, tecnici e giuristi possano confrontarsi senza pressioni commerciali. “Le istituzioni pubbliche devono guidare la regolamentazione”, ha insistito. E ha aggiunto: “Dobbiamo mettere a disposizione programmi accessibili a tutti”. Un invito a non lasciare il campo solo alle grandi aziende.

Europa a rischio di restare indietro

Il pericolo più grande, secondo Parisi, è che l’Europa perda terreno rispetto a Stati Uniti e Cina. “Se non investiamo seriamente – ha concluso – rischiamo di perdere il treno dell’innovazione”. Un avvertimento che arriva in un momento delicato, mentre Bruxelles discute nuove regole sull’IA, ma la politica procede a passo lento rispetto alla velocità della tecnologia.

Dal pubblico è arrivata una domanda: si può davvero tenere sotto controllo lo sviluppo dell’intelligenza artificiale? Parisi non ha esitato: “Non possiamo fermare il progresso, ma possiamo guidarlo”. E ha aggiunto: “Serve trasparenza, serve responsabilità”.

La sfida delle regole pubbliche sull’IA

Il dibattito sull’intelligenza artificiale cresce anche in Italia. Le parole di Parisi trovano eco tra molti ricercatori e addetti ai lavori. Secondo alcune fonti, il governo starebbe pensando a un osservatorio nazionale sull’IA, ma finora non ci sono conferme ufficiali.

Intanto, a Forlì, il messaggio del Nobel è arrivato chiaro e forte: “Non possiamo lasciare tutto ai privati”, ha ribadito. “Le regole devono essere pubbliche, trasparenti e condivise”. Solo così – ha lasciato intendere – l’intelligenza artificiale potrà diventare uno strumento davvero utile alla società.

La discussione andrà avanti nelle prossime settimane con nuovi incontri e tavole rotonde. Ma una cosa è ormai certa: il tema delle regole pubbliche sull’IA sarà al centro dell’agenda politica ed etica europea.