Prezzi della benzina in aumento: il self-service raggiunge 1,718 euro

Prezzi della benzina in aumento: il self-service raggiunge 1,718 euro

Prezzi della benzina in aumento: il self-service raggiunge 1,718 euro

Giada Liguori

Novembre 10, 2025

Roma, 10 novembre 2025 – I prezzi dei carburanti riprendono a salire in tutta Italia. Secondo l’ultima rilevazione di Quotidiano Energia, aggiornata alle 8 del 9 novembre, il diesel self ha toccato il livello più alto degli ultimi quattro mesi, mentre anche la benzina registra un nuovo aumento. I dati, raccolti tramite le comunicazioni dei gestori all’Osservaprezzi del Mimit, mostrano una situazione che fa preoccupare automobilisti e operatori del settore.

Benzina e diesel, aumenti in tutta Italia

Il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self arriva a 1,718 euro al litro, in crescita rispetto all’1,710 euro del 6 novembre. Le compagnie vanno da 1,704 a 1,731 euro al litro, mentre i distributori senza marchio, i cosiddetti “no logo”, si fermano a una media di 1,703 euro. Anche il diesel self sale e raggiunge 1,676 euro al litro (era 1,657 nella rilevazione precedente). I prezzi per i marchi principali variano tra 1,671 e 1,686 euro al litro, con i “no logo” a 1,662 euro.

Questa mattina, nelle stazioni lungo le principali strade di Roma e Milano, i tabelloni elettronici mostravano prezzi in linea con la media nazionale. “Non vedevamo questi livelli da luglio”, ha detto un gestore di una pompa in zona Tiburtina. Un automobilista in coda poco dopo le 8 ha commentato: “Spendo sempre di più ogni settimana, ormai faccio solo il pieno minimo”.

Servito, rincari anche per chi sceglie la comodità

Chi opta per il rifornimento con operatore deve mettere in conto prezzi ancora più alti. La benzina servita si attesta a una media di 1,858 euro al litro, in aumento rispetto a 1,851 euro di pochi giorni fa. Nei punti vendita delle compagnie, i prezzi vanno da 1,788 a 1,931 euro al litro, mentre i “no logo” si fermano a 1,761 euro.

Per il diesel servito, la media nazionale è di 1,813 euro al litro (era 1,796), con oscillazioni tra 1,757 e 1,882 euro per le compagnie e 1,718 euro per i distributori indipendenti. “Chi sceglie il servito spesso non bada troppo ai centesimi”, ha raccontato un addetto di una stazione Eni sulla via Emilia. “Ma anche loro cominciano a chiedere spiegazioni”.

Gpl e metano, prezzi stabili ma già al limite

Gli aumenti sono meno evidenti per i carburanti alternativi. Il Gpl si mantiene tra 0,697 e 0,721 euro al litro (con i “no logo” a 0,683), mentre il metano auto varia da 1,397 a 1,481 euro al chilogrammo, con una media di 1,394 euro per i distributori indipendenti. “Per ora il Gpl tiene”, ha detto un operatore a Napoli Est. “Ma se la tendenza continua così, ci aspettiamo aumenti anche qui”.

Perché si sale? Mercati internazionali e tasse pesano

Gli analisti spiegano che l’aumento dei prezzi alla pompa è legato sia alle recenti tensioni sui mercati internazionali del petrolio sia al peso delle accise. “Il Brent è tornato sopra gli 85 dollari al barile”, ha spiegato un esperto di Nomisma Energia. “E poi c’è la componente fiscale: più della metà del prezzo di un litro di benzina è fatto da tasse e Iva”.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy segue la situazione attraverso l’Osservaprezzi, ma per ora non sono previsti interventi straordinari. “Stiamo monitorando l’andamento dei listini”, ha detto una fonte del dicastero guidato da Adolfo Urso. “Eventuali misure saranno prese solo se i prezzi dovessero salire ancora in modo significativo”.

Le reazioni: consumatori in allarme

Le associazioni dei consumatori hanno già chiesto un confronto urgente con il governo. “Questi aumenti rischiano di pesare sulle famiglie e sulle imprese”, ha avvertito Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori. “Chiediamo trasparenza sui meccanismi che fanno salire i prezzi e un intervento sulle accise”.

Intanto, nei distributori lungo le tangenziali e nei piccoli centri, si avverte una sensazione di rincorsa senza fine. Un pensionato incontrato a Frosinone scuoteva la testa davanti alla colonnina: “Ogni volta che vengo qui trovo qualche centesimo in più. Non so dove andremo a finire”.

La situazione resta in evoluzione. Gli operatori aspettano i prossimi giorni per capire se si tratta di un aumento momentaneo o dell’inizio di una nuova fase di rincari duraturi. Nel frattempo, chi deve fare il pieno non può che fare i conti con i nuovi prezzi esposti sulle pompe.