Sarkozy in attesa di libertà: la Corte d’appello di Parigi si esprime oggi

Sarkozy in attesa di libertà: la Corte d'appello di Parigi si esprime oggi

Sarkozy in attesa di libertà: la Corte d'appello di Parigi si esprime oggi

Matteo Rigamonti

Novembre 10, 2025

Parigi, 10 novembre 2025 – Oggi la Corte d’appello di Parigi decide sul destino di Nicolas Sarkozy, l’ex presidente francese detenuto dal 21 ottobre con l’accusa di aver preso soldi illeciti dalla Libia di Gheddafi durante la campagna elettorale del 2007. I suoi avvocati hanno chiesto la scarcerazione e la richiesta sarà esaminata già in mattinata. Sarkozy, 70 anni, parlerà in videoconferenza davanti ai giudici. La sentenza è attesa entro stasera.

La condanna che ha portato in carcere Sarkozy

Il 25 settembre, il tribunale di primo grado ha condannato Sarkozy a cinque anni di carcere, definendo “eccezionalmente grave” il tentativo di ottenere i fondi libici per la corsa all’Eliseo. È il primo ex presidente di un Paese europeo a finire dietro le sbarre. L’ex capo di Stato, in carica dal 2007 al 2012, è stato portato nella prigione di Fleury-Mérogis, alle porte di Parigi. La sua detenzione ha acceso il dibattito politico. I legali hanno subito chiesto il rilascio, sostenendo che non ci sono motivi per la detenzione preventiva.

Cosa dice la legge e cosa può decidere la Corte

In Francia, la detenzione preventiva si può applicare solo se ci sono rischi concreti come la fuga, il rischio di influenzare i testimoni, o di distruggere prove, o la possibilità che si commettano nuovi reati. Se questi elementi non ci sono, si può scegliere una misura meno dura: il controllo giudiziario o i domiciliari con il braccialetto elettronico. I difensori di Sarkozy ricordano che, con l’appello, si torna a considerarlo “presunto innocente”.

Un caso che spacca la Francia

La vicenda ha diviso l’opinione pubblica. Da una parte, i sostenitori di Sarkozy parlano di “accanimento giudiziario” e sottolineano la mancanza di prove certe. Dall’altra, le opposizioni chiedono trasparenza e il rispetto delle sentenze. “Non è un processo politico, ma una normale procedura penale”, ha detto una fonte della procura di Parigi. Intanto, davanti al tribunale, questa mattina si sono radunati alcuni sostenitori con cartelli e bandiere tricolori.

Cosa può succedere nelle prossime ore

Se la Corte d’appello dovesse accogliere la richiesta dei legali, Sarkozy potrebbe uscire dal carcere già oggi. Altrimenti, resterà detenuto almeno fino alla prossima udienza. Il processo d’appello entrerà nel vivo all’inizio del 2026 e solo allora si capirà quale sarà il suo destino giudiziario. Nel frattempo, Sarkozy resta al centro della scena politica francese, diviso tra chi lo vede vittima di una giustizia “a orologeria” e chi invece ne apprezza la condanna come segno di rigore.

L’eco internazionale e il ruolo dell’Europa

La notizia della detenzione di Sarkozy ha fatto rumore anche fuori dalla Francia. In Italia e Germania diversi giornali hanno sottolineato come sia la prima volta che un ex capo di Stato dell’Unione Europea finisce in carcere per finanziamenti illeciti. “Un precedente destinato a fare scuola”, ha commentato un analista di Le Monde. Bruxelles osserva con attenzione e la Commissione europea ha ribadito l’importanza di “rispettare le procedure e le garanzie fondamentali”.

Tutti con il fiato sospeso al Palazzo di Giustizia

La giornata si annuncia lunga nei corridoi del Palazzo di Giustizia di Parigi. Gli avvocati di Sarkozy aspettano la decisione che potrebbe cambiare tutto nelle prossime ore. I media francesi sono sul pezzo e alle 11.30 è previsto un aggiornamento ufficiale. Solo allora si saprà se Nicolas Sarkozy potrà lasciare il carcere o dovrà restare dietro le sbarre in attesa della sentenza definitiva.