Roma, 10 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso oggi a 74,4 punti base, in calo rispetto ai 76,5 punti di venerdì scorso. Un dato contenuto, ma che resta sotto la lente di operatori e analisti, soprattutto in un momento in cui la stabilità dei mercati è un tema caldo. Il rendimento del Btp decennale italiano si è fermato al 3,4%, mentre il Bund tedesco ha segnato un rendimento del 2,66%.
Spread Btp-Bund: i mercati mostrano segnali di calma
La giornata sui mercati obbligazionari è iniziata con prudenza. A Piazza Affari, il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi è rimasto stabile fin dalle prime ore, sui livelli della chiusura precedente. Solo nel primo pomeriggio, con l’arrivo dei dati macroeconomici europei, lo spread ha mostrato una leggera discesa, toccando il minimo proprio a fine giornata.
Gli esperti di Intesa Sanpaolo spiegano che questa riduzione “riflette una fase di relativa calma, favorita anche dalla stabilità politica interna e dall’assenza di tensioni particolari sul fronte internazionale”. Un clima che, almeno per ora, sembra tranquillizzare gli investitori istituzionali.
Rendimenti: l’Italia resta appetibile, la Germania è rifugio sicuro
Il rendimento del Btp decennale al 3,4% conferma un trend degli ultimi mesi: i titoli italiani attirano chi cerca rendimenti più alti rispetto ai titoli tedeschi, che invece rappresentano una scelta sicura in tempi di incertezza. Il Bund, infatti, si ferma al 2,66%, segno che la domanda rimane forte soprattutto tra gli investitori più cauti.
“Il differenziale tra Italia e Germania – spiega un trader di una grande banca milanese – resta su livelli storicamente bassi. È un segnale positivo per la percezione del rischio paese”. Ma avverte: “Basta poco per cambiare tutto: una parola fuori posto o un dato macro negativo possono ribaltare la situazione in poche ore”.
Operatori prudenti, ma ottimisti
In sala operativa, la chiusura dello spread sotto quota 75 punti base è stata accolta con un moderato ottimismo. “Non ci sono state sorprese – dice un gestore romano –. La situazione è sotto controllo e il mercato ha assorbito bene le ultime mosse della Banca Centrale Europea”. La BCE, infatti, ha mantenuto un approccio prudente sui tassi, lasciando intendere che ogni nuova decisione dipenderà dai prossimi dati sull’inflazione.
Le prime stime di Bloomberg indicano che questa tendenza potrebbe proseguire nei prossimi giorni, a meno di scossoni esterni o tensioni geopolitiche. “Il vero banco di prova – osserva un analista di Mediobanca – sarà la pubblicazione dei dati sul PIL italiano, prevista per la prossima settimana”.
Spread più basso, vantaggi per famiglie e imprese
Il calo dello spread non interessa solo gli addetti ai lavori. Un differenziale più basso tra Btp e Bund significa costi minori per il debito pubblico italiano. E questo, a cascata, può tradursi in una maggiore stabilità dei conti dello Stato e in condizioni più favorevoli per famiglie e imprese che cercano credito.
“Quando lo spread scende – ricorda il presidente dell’ABI Antonio Patuelli – le banche possono proporre mutui e prestiti a condizioni migliori”. Ma Patuelli invita alla cautela: “La situazione resta fragile. Serve responsabilità da parte di tutti gli attori istituzionali”.
Le incognite restano
Nonostante il clima tranquillo di oggi, ci sono ancora molte incognite. L’andamento dei tassi negli Stati Uniti e le tensioni in Medio Oriente potrebbero scuotere rapidamente i mercati europei. Gli operatori restano all’erta: “Basta una notizia improvvisa per cambiare tutto”, confida un broker romano poco prima della chiusura.
Per ora, però, la fotografia è quella di una giornata di calma sui mercati obbligazionari italiani. Lo spread tra Btp e Bund resta su livelli contenuti, e il rendimento del decennale italiano è stabile. Un equilibrio che molti sperano possa durare ancora a lungo.
