Economia tedesca in stallo: previsioni di crescita timide per il 2025, ma si intravede una ripresa nel 2026

Economia tedesca in stallo: previsioni di crescita timide per il 2025, ma si intravede una ripresa nel 2026

Economia tedesca in stallo: previsioni di crescita timide per il 2025, ma si intravede una ripresa nel 2026

Matteo Rigamonti

Novembre 12, 2025

Berlino, 12 novembre 2025 – La Germania si prepara a un altro anno di crescita fiacca. Il rapporto annuale del Consiglio dei saggi economici, presentato oggi, prevede un aumento del Pil tedesco per il 2025 di appena lo 0,2%, ben sotto la media europea. L’inflazione, invece, si manterrà intorno al 2,2%. Solo nel 2026 si intravede una svolta, con una crescita stimata dello 0,9%.

Germania in difficoltà tra export in calo e incertezze globali

La presidente del Consiglio, Monika Schnitzer, ha illustrato i dati durante una conferenza a Berlino, mettendo in luce un quadro complicato. “Siamo in un momento segnato da politiche protezionistiche e da scelte commerciali imprevedibili degli Stati Uniti”, ha detto. Il rallentamento della crescita mondiale pesa parecchio per un paese come la Germania, che ha nelle esportazioni il motore principale dell’economia. “I dazi americani e l’euro forte hanno reso più difficile mantenere la nostra competitività”, ha spiegato Schnitzer.

Ma non è tutto: la concorrenza della Cina si fa sentire sempre di più. “La Cina non solo è un rivale diretto, ma approfitta anche del calo dei prezzi all’export”, ha aggiunto la presidente. Il risultato? “La produzione industriale è in calo in quasi tutti i settori e gli investimenti restano bassi”.

Investimenti fermi e problemi interni

Il rapporto non si limita a guardare fuori dai confini tedeschi. Gli esperti del Consiglio puntano il dito anche sulle scelte del governo. Il Fondo speciale per le infrastrutture e la neutralità climatica, che dovrebbe sostenere l’economia, finora ha dato pochi risultati concreti. “Molto di quei fondi sono stati usati per spostare risorse all’interno del bilancio o per spese correnti”, si legge nel documento.

Gli analisti sottolineano che l’effetto sulla crescita sarebbe stato molto più forte se quei soldi fossero stati spesi davvero per nuovi investimenti. In sostanza, serve un cambio di passo: più investimenti veri, meno misure temporanee.

Le richieste degli esperti: pensioni e tasse da rivedere

Tra le proposte del Consiglio spicca l’urgenza di favorire la creazione di patrimoni privati, soprattutto pensando alle pensioni. In Germania, dove il sistema pensionistico è un tema caldo da anni, questa questione torna sempre sotto i riflettori.

C’è poi la necessità di intervenire sulle imposte sulle società per rendere il sistema fiscale più competitivo. Sui temi di successioni e donazioni, però, il rapporto segnala divisioni tra gli esperti: alcuni chiedono più equità, altri invitano a procedere con cautela.

2026, anno della svolta?

Guardando avanti, il Consiglio prevede che la ripresa più solida arriverà solo nel 2026. “Sarà un percorso lento”, ha ammesso Schnitzer ai giornalisti. Restano molte incognite sul fronte internazionale e sulle decisioni economiche interne.

Intanto, l’industria tedesca, che è il cuore dell’economia, continua a scontare una domanda debole e margini ridotti. Gli imprenditori chiedono risposte chiare e azioni concrete per rilanciare gli investimenti. Il governo dovrà decidere se mantenere la rotta o cambiare strategia, per non rischiare di restare indietro rispetto agli altri paesi europei.

Il 2026 sarà un anno decisivo: tra numeri deludenti e riforme ancora da definire, per Berlino la sfida è appena cominciata.