El Niño: una tempesta in arrivo? Previsioni di intensificazione nei prossimi 30 anni

El Niño: una tempesta in arrivo? Previsioni di intensificazione nei prossimi 30 anni

El Niño: una tempesta in arrivo? Previsioni di intensificazione nei prossimi 30 anni

Matteo Rigamonti

Novembre 12, 2025

Honolulu, 12 novembre 2025 – Nei prossimi trent’anni, il fenomeno climatico El Niño potrebbe diventare più frequente e intenso, spinto dal riscaldamento globale. Lo dice uno studio guidato da Malte Stuecker, dell’Università delle Hawaii, pubblicato su Nature Communications. I ricercatori, che hanno lavorato tra Stati Uniti e Pacifico, avvertono: il modo in cui si scaldano gli oceani potrebbe cambiare per sempre la frequenza e la forza di questo evento, con effetti che si faranno sentire in tutto il mondo.

El Niño: un fenomeno che cambia volto

L’El Niño è un riscaldamento anomalo delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico, soprattutto davanti alle coste del Sud America. Da sempre, questo evento manda in tilt il clima globale: piogge intense, siccità improvvise e stravolgimenti nei cicli agricoli sono solo alcune delle conseguenze che abbiamo visto negli ultimi decenni. Ma finora era difficile prevederlo: a volte torna dopo pochi anni, altre volte può sparire per molto tempo. Anche la sua forza cambia molto.

Le simulazioni guidate da Stuecker però mostrano un possibile cambio di passo. “Con un mondo più caldo, il Pacifico tropicale potrebbe arrivare a un punto di svolta climatico”, spiega il climatologo. Secondo il modello del suo gruppo, le oscillazioni di El Niño, finora imprevedibili, potrebbero diventare più regolari e potenti con l’aumento delle temperature globali.

Cosa ci dicono le simulazioni

Questi nuovi modelli, pubblicati su Nature Communications, sono la prima prova chiara di questo cambiamento in un sistema climatico complesso. Gli scienziati hanno usato dati raccolti negli ultimi decenni e proiezioni sulle emissioni di gas serra per capire cosa potrebbe succedere al Pacifico tropicale. Il risultato? Un El Niño più prevedibile, ma anche più forte, capace di scatenare una serie di effetti a catena ancora difficili da misurare.

“Questa svolta – aggiunge Stuecker – potrebbe avere conseguenze in tutto il mondo, dalla sicurezza alimentare alle risorse idriche”. Non riguarda solo le coste del Sud America o l’Asia sudorientale: anche l’Europa e il Mediterraneo potrebbero sentire il peso di ondate di calore più frequenti e piogge irregolari.

El Niño e le sfide per la società

Il rafforzamento di El Niño non è solo una questione scientifica. I ricercatori avvertono che le nuove condizioni climatiche metteranno a dura prova le politiche internazionali. “Serviranno risposte rapide e coordinate”, sottolinea Stuecker durante una conferenza stampa a Honolulu. Le economie agricole dei paesi in via di sviluppo rischiano di pagare il prezzo più alto: siccità e alluvioni improvvise potrebbero mettere in crisi i raccolti.

Anche la salute pubblica è a rischio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda che eventi climatici estremi legati a El Niño hanno già favorito la diffusione di malattie trasmesse da zanzare e roditori. Se il fenomeno diventa più intenso e frequente, questa tendenza potrebbe peggiorare.

La Niña: l’altra faccia del Pacifico

Non va dimenticata la controparte di El Niño: La Niña, che porta un raffreddamento delle acque superficiali del Pacifico. Anche questo fenomeno potrebbe cambiare nei prossimi anni, con un’alternanza tra i due estremi più marcata. Gli scienziati avvertono che le ripercussioni su ecosistemi marini e terrestri sono ancora poco chiare.

Una sfida per la politica globale

In questo scenario, la comunità internazionale si trova davanti a una sfida complessa. Le scelte che faremo oggi su emissioni di gas serra e adattamento climatico peseranno sempre di più nella gestione dei rischi futuri. “Non possiamo più permetterci di ignorare questi segnali”, avverte Stuecker. Solo un’azione comune e decisa potrà limitare i danni e preparare le società a un clima sempre più instabile.

Le prossime conferenze internazionali sul clima dovranno tenere conto di queste nuove evidenze. Nel frattempo, le popolazioni lungo le coste del Pacifico – da Lima a Manila – guardano con attenzione ai dati che arrivano dalle Hawaii. Perché il futuro di El Niño, oggi più che mai, riguarda tutti noi.