Falaschi: la scelta tra partire o restare nell’Italia dei paesi

Falaschi: la scelta tra partire o restare nell'Italia dei paesi

Falaschi: la scelta tra partire o restare nell'Italia dei paesi

Giada Liguori

Novembre 12, 2025

Firenze, 12 novembre 2025 – L’Italia resta un Paese di paesi, più che di grandi città. Con il 55% del territorio classificato come area interna e una popolazione che in queste zone raggiunge il 22-23%, il Paese si muove su territori spesso dimenticati, ma pieni di vita. Da questa realtà nasce il nuovo film indipendente di Francesco Falaschi, presentato oggi all’ANSA. Si intitola “C’è un posto nel mondo” e arriva nelle sale il 13 novembre, distribuito da Garden Film. Tre storie, ambientate tra Santa Fiora, Arcidosso e Castel del Piano, in Toscana, raccontano le scelte e le contraddizioni di chi vive nei piccoli centri.

Quando i piccoli centri parlano di vita e scelte

“Pensare di accompagnare questi luoghi a una specie di eutanasia, come ha detto qualcuno del governo, è un errore gravissimo”, ha detto Falaschi, sottolineando l’importanza di salvaguardare le realtà locali. Il film si snoda in tre racconti indipendenti, ma legati tra loro. Sono storie che si guardano da lontano, raccontano le tensioni e le opportunità dei borghi italiani. “Non è un film che vuole dimostrare qualcosa”, ha spiegato il regista. “Ma resta chiaro il messaggio: non si può abbandonare questo territorio”.

Nel cast ci sono nomi noti come Cristiana dell’Anna, Luigi Fedele, Daniele Parisi, Alessandra Arcangeli, Fabrizia Sacchi, Valentina Martone, Alessia Barela, Cecilia Dazzi, Paolo Sassanelli e Jacopo Olmo Antinori. Tre episodi con titoli emblematici – “Tutto da decidere”, “Stratagemma Schopenhauer” e “Ci vuole un villaggio” – esplorano il tema della partenza, della permanenza e del ritorno.

La fuga dei cervelli e il sogno di tornare

Il primo episodio, “Tutto da decidere”, segue Lorenzo, un giovane ricercatore (Luigi Fedele) alle prese con la scelta di lasciare l’Italia per una carriera universitaria all’estero, qui quasi impossibile da costruire. Lasciare famiglia e amici non è facile, e i suoi dubbi sono profondi. “Si parla di quella fuga dei cervelli, causata da una situazione reale di difficoltà che vivono tanti giovani”, ha detto Falaschi. Ma proprio la voglia di partire può accendere la speranza di tornare.

Nel secondo episodio, “Stratagemma Schopenhauer”, Cesare (Daniele Parisi), professore di lettere e filosofia, sta per lasciare il paese dove ha insegnato per anni, per un posto più ambito a Milano. Solo allora capisce quanto il suo lavoro con gli studenti conta davvero per la comunità. Una scelta che lo porta a chiedersi cosa significhi davvero fare la differenza.

Tornare alle radici, affrontare il passato

Il terzo episodio, “Ci vuole un villaggio”, racconta Anna (Cristiana dell’Anna), psicologa che torna nel paese natale dopo anni per vendere la casa di famiglia. Quel ritorno è l’occasione per ritrovare un’amica di sempre (Fabrizia Sacchi) e affrontare un dolore mai superato: la perdita del fratello. Tra vicoli silenziosi, case di pietra e bar del centro, Anna riscopre qualcosa che credeva perduto.

“Le contraddizioni nei piccoli centri sono più forti”, ha confidato Falaschi. “Ma sono anche luoghi dove l’impegno di una persona può davvero cambiare le cose”. Il film non dà risposte facili né giudizi netti. Mostra invece la complessità delle scelte che si devono fare in questi borghi.

Un invito a riflettere sul destino dei borghi italiani

“C’è un posto nel mondo” arriva in un momento in cui il dibattito sulle aree interne è tornato al centro dell’attenzione. Secondo l’Istat, negli ultimi dieci anni molti piccoli comuni hanno perso abitanti e servizi fondamentali. Eppure, come racconta Falaschi, questi posti restano veri e propri laboratori di vita e identità.

Il film invita a guardare oltre i numeri: dietro ogni scelta, sia partire sia restare, c’è una storia fatta di legami, dubbi e speranze. “La voglia di andarsene – ha concluso il regista – spesso accende anche il desiderio di tornare”. Una riflessione che attraversa l’Italia dei paesi, ancora viva tra le strade di Santa Fiora, Arcidosso e Castel del Piano.