Indagini per omicidio volontario: il mistero del postino scomparso

Indagini per omicidio volontario: il mistero del postino scomparso

Indagini per omicidio volontario: il mistero del postino scomparso

Matteo Rigamonti

Novembre 12, 2025

Trieste, 12 novembre 2025 – La procura di Gorizia ha confermato, tramite una nota diffusa dai carabinieri, che le indagini sulla scomparsa di Vito Mezzalira, ex postino triestino di 72 anni sparito nel 2019, sono ancora aperte. Nel registro degli indagati ci sono la compagna dell’uomo, Mariuccia Orlando, il figlio di lei, Andrea Piscanec, e il fratello, Moreno Redivo. L’inchiesta ipotizza i reati di concorso in omicidio volontario, concorso in sottrazione di cadavere e truffa aggravata e continuata.

Nuovi accertamenti nell’appartamento di Mezzalira

Tra il 6 e il 7 novembre, i carabinieri hanno eseguito dei rilievi tecnici nell’appartamento di via San Marco, a Trieste, dove l’ex postino viveva con la compagna. Gli investigatori hanno passato ore a cercare tracce tra la cucina e la camera da letto. Sul posto, oltre ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Gorizia, c’erano anche i tecnici della Scientifica e un consulente della procura. Non sono stati diffusi dettagli sui risultati, ma fonti vicine alle indagini parlano di “elementi nuovi” emersi durante i controlli.

Tre indagati e un mistero che dura da anni

La posizione di Orlando, Piscanec e Redivo resta confermata. La compagna, 68 anni, aveva denunciato la scomparsa di Mezzalira solo diversi giorni dopo l’ultimo avvistamento. Il figlio di lei, 41 anni, e il fratello dell’ex postino, 65 anni, sono stati ascoltati più volte dagli investigatori. Secondo le prime ricostruzioni, Mezzalira sarebbe stato visto l’ultima volta nel quartiere di San Giacomo, a fine maggio 2019. Da quel momento, nessuna traccia: né messaggi né movimenti bancari.

Le piste della procura: omicidio e truffa

Dopo mesi di silenzio, l’inchiesta ha preso una piega importante. Gli inquirenti sospettano che Mezzalira sia stato ucciso e che il suo corpo sia stato nascosto. Allo stesso tempo, si indaga su una possibile truffa aggravata: dai controlli bancari risulta che dopo la scomparsa sono stati fatti prelievi dal conto dell’ex postino. “Stiamo controllando ogni movimento sospetto”, ha detto una fonte della procura. Gli investigatori stanno anche cercando di capire i rapporti familiari e finanziari che ruotavano attorno a Mezzalira.

Un caso difficile tra silenzi e sospetti

Il quartiere dove viveva l’ex postino è rimasto in silenzio a lungo. Alcuni vicini hanno raccontato ai carabinieri di non aver notato niente di strano nei giorni prima della scomparsa. “Era una persona riservata”, ha detto una signora che abita nello stesso palazzo. Eppure, qualcosa non torna: dagli atti emerge che nessuno ha visto Mezzalira uscire di casa. Nemmeno la compagna ha saputo fornire spiegazioni convincenti agli investigatori.

Cosa succederà adesso

Dopo i rilievi tecnici, la procura aspetta le relazioni dei consulenti scientifici. Solo allora deciderà se fare altri accertamenti o prendere provvedimenti contro gli indagati. “La priorità è capire che fine ha fatto Vito Mezzalira”, ha spiegato una fonte vicina all’inchiesta. Nel frattempo, gli investigatori continuano a raccogliere testimonianze e a controllare i tabulati telefonici.

Trieste aspetta risposte

La vicenda ha lasciato un senso di inquietudine in città. Molti ricordano Mezzalira come un uomo gentile, abitudinario e sempre puntuale nel suo lavoro da postino. La sua scomparsa resta un mistero che pesa sulla comunità. “Speriamo che si arrivi presto alla verità”, ha detto un ex collega davanti all’ingresso della vecchia sede delle Poste centrali.

Le indagini vanno avanti senza sosta. La procura di Gorizia mantiene il massimo riserbo sulle prossime mosse, ma assicura che ogni pista viene seguita con attenzione. Intanto, resta una domanda aperta: che fine ha fatto Vito Mezzalira?