La sorprendente scoperta di una nuova fabbrica di stelle

La sorprendente scoperta di una nuova fabbrica di stelle

La sorprendente scoperta di una nuova fabbrica di stelle

Matteo Rigamonti

Novembre 12, 2025

Pisa, 12 novembre 2025 – Un gruppo di astrofisici internazionali, con diversi ricercatori della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha scoperto una vera e propria “fabbrica di stelle” nel cuore dell’universo primordiale. L’annuncio, arrivato ieri, si basa sui dati raccolti dal telescopio Alma in Cile. La galassia in questione, chiamata Y1, si trova a circa 13 miliardi di anni luce da noi e, secondo gli esperti, sforna stelle a un ritmo 180 volte più veloce della nostra Via Lattea. Una scoperta che fa luce sulle condizioni estreme che regnavano nei primi capitoli della storia cosmica.

Y1 sotto la lente di Alma: una galassia che non si ferma mai

Gli scienziati hanno spiegato che la galassia Y1 è stata individuata grazie all’intensa emissione di polvere cosmica surriscaldata, captata dal telescopio Alma. “Y1 brilla di polvere calda, e sta formando stelle a un ritmo pazzesco”, ha raccontato Andrea Ferrara, cosmologo della Normale. Ma il dato che colpisce di più è il tasso di formazione stellare: Y1 crea nuove stelle 180 volte più velocemente della Via Lattea. Ferrara e il collega Stefano Carniani sottolineano come queste galassie, nate appena 600 milioni di anni dopo il Big Bang, fossero ambienti molto più vivaci rispetto a quelli che conosciamo oggi.

Polvere cosmica e temperature fuori dal comune

Il segreto della scoperta sta nella temperatura della polvere dentro Y1. Alma ha misurato circa 90 gradi Kelvin (cioè -180 gradi Celsius). Un valore basso per noi, ma alto per una galassia così antica. “Le prime stelle si sono formate in condizioni molto diverse da quelle attuali”, spiega Carniani. Gli studiosi hanno fatto un paragone con le grandi nubi di gas della nostra galassia, come la Nebulosa di Orione o quella della Carena. Qui la polvere, riscaldata dalla luce stellare, emette radiazioni invisibili a occhio nudo, creando veri e propri “laboratori stellari”.

Un enigma sulla polvere nell’universo giovane

La scoperta di Y1 potrebbe aiutare a risolvere un mistero che da tempo tiene sulle spine gli astrofisici: la presenza di tanta polvere cosmica nelle galassie dell’universo primordiale. Laura Sommovigo, astrofisica ed ex allieva della Normale, spiega così: “Quelle galassie sembrano troppo giovani per tutta quella polvere”. Insomma, le stelle non avrebbero avuto tempo a sufficienza per produrla. Però, l’osservazione di Y1 dà un indizio importante: “Una piccola quantità di polvere calda può brillare quanto grandi masse di polvere fredda – dice Sommovigo – ed è proprio quello che vediamo in Y1”.

Verso nuove scoperte sull’universo che fu

Questa scoperta apre nuove strade per capire come sono nate le prime stelle e galassie. Gli studiosi ricordano che i dati di Alma sono solo l’inizio: “Solo con osservazioni più approfondite potremo davvero capire come si sono evolute le prime strutture cosmiche”, confida Ferrara. Nel frattempo, la comunità scientifica tiene gli occhi puntati sulle prossime missioni, sperando di scovare altre “fabbriche di stelle” come Y1.

La ricerca, pubblicata su una rivista internazionale, coinvolge istituti europei, americani e giapponesi. È un risultato che conferma il ruolo di primo piano della ricerca italiana nell’astrofisica e nella cosmologia. Ma come spesso accade, ogni risposta apre nuove domande: quanto era diffuso questo fenomeno nell’universo giovane? E che impatto ha avuto sulla formazione delle galassie che vediamo oggi? Per ora, gli scienziati si affidano ai dati e alla pazienza. Solo il tempo – e strumenti sempre più potenti – potranno dare risposte più precise.