Mattarella: l’Italia si impegna a sostenere le missioni internazionali

Mattarella: l'Italia si impegna a sostenere le missioni internazionali

Mattarella: l'Italia si impegna a sostenere le missioni internazionali

Matteo Rigamonti

Novembre 12, 2025

Roma, 12 novembre 2025 – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ribadito oggi, in occasione della Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, il ruolo centrale dell’Italia nelle operazioni di cooperazione e dialogo all’estero. In un messaggio inviato al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il Capo dello Stato ha sottolineato l’impegno costante del nostro Paese nelle aree di crisi, richiamando i valori della Costituzione e il senso di umanità che, a suo avviso, guidano la comunità nazionale.

Italia in prima linea nelle missioni di pace

L’Italia continuerà a impegnarsi con determinazione nelle missioni internazionali”, ha scritto Mattarella, evidenziando la disponibilità a inviare “personale militare e civile” dove serve. Un messaggio che arriva in un momento delicato per la sicurezza mondiale, con diversi fronti caldi – dal Medio Oriente all’Africa – dove sono presenti contingenti italiani. Solo nell’ultimo anno, secondo il Ministero della Difesa, più di 7.000 uomini e donne delle Forze Armate hanno operato fuori dai confini nazionali.

Il Presidente ha voluto ricordare come questa partecipazione rispetti “i valori sanciti dalla nostra Costituzione”, richiamando l’articolo 11 che ripudia la guerra come mezzo di offesa e promuove la cooperazione internazionale. “Un profondo senso di umanità anima la nostra comunità nazionale”, ha aggiunto, sottolineando il legame tra le missioni all’estero e l’identità democratica del Paese.

Vicinanza ai militari e ai civili in missione

Nel suo messaggio, Mattarella ha rivolto un pensiero speciale ai “militari e ai civili impegnati oggi nelle zone di conflitto”, assicurando loro il sostegno e l’affetto degli italiani. “Sanno di poter contare sul sostegno e sull’affetto degli italiani”, ha ribadito, richiamando le numerose manifestazioni di vicinanza che ogni anno si tengono durante le cerimonie ufficiali e nei momenti più difficili delle missioni.

Il Ministro della Difesa Crosetto, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia all’Altare della Patria, ha detto: “Il sacrificio dei nostri caduti è un monito costante. La loro dedizione è il volto migliore dell’Italia nel mondo”. Parole che hanno trovato eco nelle testimonianze dei familiari delle vittime, presenti questa mattina a Roma insieme alle massime autorità militari e civili.

Ricordare chi ha dato la vita per il Paese

A loro, e alla memoria di chi ha donato la vita per il bene comune, va la riconoscenza della Repubblica”, ha concluso Mattarella nel suo messaggio. Un riconoscimento che si traduce ogni anno in iniziative pubbliche e private: dalle medaglie al valore alle borse di studio per i figli dei caduti, fino alle intitolazioni di vie e piazze in tutta Italia.

Secondo lo Stato Maggiore della Difesa, dal 2003 a oggi sono stati oltre 60 i militari italiani caduti nelle missioni per la pace. A questi si aggiungono i civili impegnati in progetti di cooperazione e ricostruzione, spesso in zone pericolose. “Non dimentichiamo mai il prezzo pagato da chi ha scelto di servire il Paese anche lontano da casa”, ha ricordato una rappresentante dell’Associazione Vittime del Dovere, presente alla cerimonia.

Uno sguardo alle sfide di domani

La Giornata del Ricordo si svolge quest’anno in un momento segnato da nuove sfide: dalla crisi in Medio Oriente alle tensioni nel Sahel, fino alle operazioni di peacekeeping nei Balcani. Il governo ha confermato l’intenzione di mantenere alta l’attenzione su questi scenari, con una presenza che – come ha spiegato Crosetto – “non è solo militare, ma anche civile, fatta di diplomazia, cooperazione e dialogo”.

In piazza Venezia, tra corone d’alloro e uniformi schierate, l’atmosfera era sobria ma sentita. Alcuni passanti si sono fermati in silenzio, altri hanno lasciato un fiore o un biglietto. “È importante esserci, anche solo per dire grazie”, ha detto una signora arrivata da Latina con il marito ex paracadutista.

Un sentimento condiviso che, almeno oggi, sembra unire istituzioni e cittadini nel ricordo di chi ha scelto – spesso senza clamore – di servire l’Italia oltre i confini nazionali.