Roma, 12 novembre 2025 – In Italia, i prezzi degli alimentari sono schizzati quasi del 25% negli ultimi cinque anni, ben più dell’inflazione generale. A certificare questo dato è l’Istat, che oggi ha pubblicato una nota sull’andamento dell’economia. Tra ottobre 2021 e ottobre 2025, i beni alimentari sono aumentati del 24,9%. Un aumento che, secondo l’Istituto nazionale di statistica, è stato spinto soprattutto dall’impatto sui costi dell’energia tra il 2022 e il 2023.
Rincari alimentari: un balzo che pesa sulle tasche degli italiani
L’Istat spiega che l’aumento dei prezzi degli alimentari supera di quasi otto punti percentuali l’inflazione generale, che nello stesso periodo si è fermata al +17,3%. Una differenza significativa, che si fa sentire nelle case degli italiani già alle prese con bollette più care e costi fissi in crescita. “Il rincaro degli alimentari – si legge nella nota – è stato particolarmente forte nei mesi dopo la crisi energetica, con ripercussioni su tutta la filiera”.
Energia alle stelle e filiera sotto pressione
Gli esperti dell’Istat indicano nel forte aumento dei prezzi dell’energia la causa principale di questa impennata. L’aumento ha toccato tutte le fasi: dalla produzione alla trasformazione fino alla distribuzione. Il periodo più difficile è stato tra il 2022 e il 2023, quando le tensioni internazionali e i mercati turbolenti hanno fatto volare i costi di gas ed elettricità. “L’effetto sui prezzi al dettaglio – spiega un funzionario dell’Istat – si è visto con qualche mese di ritardo, ma è stato inevitabile”. Solo allora, i consumatori hanno iniziato a sentire davvero la differenza alla cassa.
Famiglie italiane strette nella morsa dei rincari
Per tante famiglie, l’aumento dei prezzi degli alimentari ha significato tagliare la spesa o cambiare abitudini. Le associazioni dei consumatori segnalano un aumento delle richieste di aiuto ai centri di ascolto e alle mense solidali negli ultimi due anni. “Le persone ci dicono che fanno più attenzione alle offerte e rinunciano a prodotti meno essenziali”, racconta Carla Ferrara, volontaria della Caritas di Roma. Nei supermercati di Roma, Milano e Napoli, si nota una crescente attenzione ai prezzi e alle promozioni settimanali.
Quali alimenti hanno subito i rincari più forti
Non tutti i prodotti sono rincarati allo stesso modo. Pane, pasta, latte e olio sono tra quelli che hanno visto gli aumenti più marcati. Secondo i dati dell’Istat, il prezzo del pane è salito in media del 27%, mentre la pasta ha superato il 30% in alcune zone del Paese. Anche frutta e verdura hanno registrato aumenti a doppia cifra, soprattutto nei periodi di forte instabilità climatica. “Il costo delle materie prime e della logistica pesa sempre di più”, ammette un responsabile acquisti di una catena di supermercati.
Il futuro dei prezzi alimentari resta incerto
Guardando avanti, l’Istat invita a non abbassare la guardia. Nonostante una lieve frenata dell’inflazione alimentare negli ultimi mesi, i livelli restano alti rispetto al passato recente. Gli esperti sottolineano che molto dipenderà dai mercati dell’energia e dal clima nei prossimi mesi. “Non ci aspettiamo un ritorno ai prezzi di prima della crisi nel breve termine”, dice un economista dell’Istituto. Nel frattempo, le famiglie devono fare i conti con una spesa sempre più pesante.
Prezzi alimentari, una questione che preoccupa tutti
Il tema dei prezzi alimentari è al centro dell’attenzione anche della politica. Il governo ha annunciato nuove misure per aiutare le famiglie più fragili e tenere sotto controllo i listini. “Siamo consapevoli delle difficoltà di molte famiglie”, ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante un incontro a Palazzo Chigi. Ma la sensazione, nei mercati rionali come nelle grandi città, è che la strada per un vero sollievo sia ancora lunga.
