Zelensky esige un cambiamento: dimissioni dei ministri coinvolti nello scandalo di corruzione

Zelensky esige un cambiamento: dimissioni dei ministri coinvolti nello scandalo di corruzione

Zelensky esige un cambiamento: dimissioni dei ministri coinvolti nello scandalo di corruzione

Matteo Rigamonti

Novembre 12, 2025

Kyiv, 12 novembre 2025 – Nella serata di ieri, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello senza mezzi termini: ha chiesto le dimissioni immediate del ministro della Giustizia e del ministro dell’Energia. Il messaggio, diffuso tramite Telegram, arriva in un momento delicatissimo per l’Ucraina, alle prese non solo con i raid russi e i blackout, ma anche con un clima di sospetti e tensioni che serpeggiano all’interno del governo. “È soprattutto una questione di fiducia”, ha scritto Zelensky, sottolineando che i due ministri devono rispondere pubblicamente alle accuse che li riguardano.

Governo in crisi, la fiducia si sgretola

La richiesta di dimissioni è arrivata dopo una giornata segnata da nervosismo e pressioni crescenti dentro il governo di Kyiv. Zelensky ha definito la decisione “immediata, la più rapida possibile” davanti alle accuse che gravano sui ministeri della Giustizia e dell’Energia. “Se ci sono accuse, bisogna rispondere”, ha detto, rivolgendosi direttamente alla premier e chiedendo che sia lei a formalizzare le dimissioni. Non ha fatto chiarezza sui dettagli delle accuse, ma ha fatto capire che si tratta di sospetti legati a presunti intrighi nel settore energetico.

Raid e blackout: l’Ucraina sotto assedio

La situazione in Ucraina resta tesa e complicata. Negli ultimi giorni, il Paese ha dovuto fare i conti con blackout prolungati, causati dagli attacchi russi alle reti elettriche. “Sta diventando davvero difficile per tutti in Ucraina”, ha ammesso Zelensky nel suo messaggio. Le interruzioni di corrente hanno colpito soprattutto Kharkiv, Dnipro e la capitale stessa, lasciando milioni di persone senza elettricità per ore. A queste difficoltà si sommano le perdite umane e i danni materiali provocati dai raid, che continuano a mettere sotto pressione la popolazione e il governo.

Sanzioni in arrivo contro i responsabili

Zelensky ha annunciato anche che firmerà un decreto per imporre sanzioni a due persone coinvolte nello scandalo che ha portato alla richiesta di dimissioni. “È assurdo che ci siano ancora intrighi nel settore energetico”, ha detto, promettendo mano dura contro chi cerca di minare la stabilità interna. Secondo fonti vicino al presidente, le sanzioni saranno rivolte a funzionari o imprenditori collegati alle recenti indagini sulle forniture di energia.

Reazioni politiche e la corsa ai sostituti

La mossa di Zelensky ha scatenato subito reazioni dentro la maggioranza. Alcuni deputati del partito Servitore del Popolo hanno appoggiato la linea dura del presidente, mentre altri chiedono più trasparenza sulle accuse ai ministri. La premier, secondo fonti interne, ha già iniziato a consultarsi per trovare i possibili sostituti nei ministeri chiave della Giustizia e dell’Energia. L’opposizione, invece, chiede chiarezza e velocità: “La fiducia nelle istituzioni si costruisce anche facendo luce sulle cose”, ha detto il deputato Ihor Sobolev.

Un esecutivo sotto pressione, l’inverno che incombe

Questa crisi politica si aggiunge a un quadro già difficile, segnato da problemi economici e sociali. L’inverno alle porte rischia di peggiorare tutto, con la gente che deve fare i conti con la scarsità di energia e le continue preoccupazioni per la sicurezza. Zelensky ha ribadito che ora la priorità è tenere unito il fronte interno: “Solo così potremo affrontare con forza anche le sfide dall’esterno”, ha detto a margine del suo messaggio. In attesa che arrivino le dimissioni ufficiali dei ministri coinvolti, il governo si prepara a riorganizzarsi. Nel frattempo, il Paese resta in allerta per quello che potrebbe succedere nelle prossime ore.