Amedeo Nazzari: il divo che ha incantato l’Italia dei sogni

Amedeo Nazzari: il divo che ha incantato l'Italia dei sogni

Amedeo Nazzari: il divo che ha incantato l'Italia dei sogni

Giada Liguori

Novembre 13, 2025

Roma, 13 novembre 2025 – Amedeo Nazzari, una delle icone più grandi del cinema italiano, torna sotto i riflettori con una nuova biografia firmata da Roberto Liberatori, in uscita il 24 novembre per Edizioni Sabinae. Il libro, intitolato semplicemente “Amedeo Nazzari”, vuole restituire al pubblico non solo l’immagine dell’attore, ma anche l’uomo dietro il mito. Un racconto che si muove tra luci e ombre, sogni collettivi e inquietudini private, attraversando quasi cinquant’anni di storia culturale italiana.

Dietro la leggenda, un uomo vero

Nato a Cagliari il 10 dicembre 1907, Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Nazzari, è stato per decenni il simbolo di un’Italia in cerca di riscatto e identità attraverso il cinema. Liberatori, con uno stile asciutto e preciso, ripercorre i momenti chiave della sua carriera: dagli inizi incerti fino agli anni della consacrazione, passando per i successi del dopoguerra. “Quando rincasava, nel cuore della notte, spesso faceva fatica a infilare la chiave nella serratura”, scrive l’autore, restituendo così il lato più umano e vulnerabile di un uomo spesso travolto dal suo stesso mito.

Il libro si sofferma anche sulle radici familiari, segnate dalla figura del padre Salvatore e da una perdita che ha lasciato un segno profondo nella vita di Nazzari. “La tragica morte del padre rimase come un seme nascosto nella sua esistenza”, racconta Liberatori. Emergono così, tra le pagine, anche i ricordi della madre e delle sorelle, testimoni silenziose di un’ascesa che non cancellò mai del tutto l’ombra del passato.

Il fascino di una stella italiana

Con film come “Luciano Serra pilota”, “La cena delle beffe” (1941), “Il brigante Musolino” (1950) e i melodrammi accanto a Yvonne Sanson – da “Catene” a “Tormento”, da “I figli di nessuno” a “Torna!” – Nazzari ha rappresentato l’immaginario di un’intera generazione. Per il pubblico era come un parente stretto, qualcuno su cui proiettare sogni e speranze. “Il pubblico vedeva l’attore come una sorta di prolungamento del personaggio”, osserva Liberatori, sottolineando come la sua immagine fosse diventata un punto di riferimento, sia per gli uomini – modello di virilità e affidabilità – sia per le donne, attratte dalla sua sicurezza e dal fascino discreto.

Non mancavano scene di entusiasmo fuori dai teatri: fan sotto la pioggia in attesa, autografi firmati di corsa tra una ripresa e l’altra, sguardi complici con chi lo riconosceva per strada. Ma dietro quella sicurezza apparente si celava spesso una fragilità inattesa. “Se non riusciva a dormire, restava sveglio tra mille pensieri confusi”, confida l’autore, restituendo la complessità di un uomo che non smise mai di interrogarsi sul suo ruolo.

Un’eredità che vive nel tempo

Il libro, arricchito da un inserto fotografico con immagini inedite e materiali d’archivio, è un omaggio alla memoria collettiva del Paese. Non è solo una biografia, ma anche uno sguardo sulla società italiana dagli anni Trenta agli anni Sessanta. Nazzari fu la risposta italiana alle star americane che la legge Alfieri avrebbe progressivamente allontanato dagli schermi nazionali: una presenza rassicurante, capace di incarnare valori e aspirazioni condivise.

Liberatori insiste su questo punto: “Amedeo Nazzari non è solo un nome nella storia del cinema, ma una lezione di stile, dignità e passione”. Una figura che continua a ispirare attori e registi di oggi, come dimostrano le numerose citazioni nei festival e nelle rassegne dedicate al cinema classico.

Un libro per riscoprire un mito

In uscita il 24 novembre, “Amedeo Nazzari” si rivolge non solo agli appassionati di cinema, ma anche a chi vuole capire meglio la storia culturale italiana attraverso uno dei suoi protagonisti più rappresentativi. Un’occasione per guardare al passato con occhi nuovi, tra fotografie d’epoca, aneddoti di famiglia e testimonianze d’archivio, e per riflettere su cosa significhi davvero essere una “stella” in Italia.

In fondo, come ricorda Liberatori nelle ultime pagine, il vero lascito di Nazzari sta proprio nella sua capacità di parlare a tutti: uomini e donne, giovani e meno giovani. Un attore che ha attraversato i decenni senza mai perdere il contatto con il pubblico. E che oggi torna a vivere, pagina dopo pagina, nella memoria di chi lo ammira ancora.