Bce: il futuro dell’industria automobilistica tra incertezze e rallentamenti

Bce: il futuro dell'industria automobilistica tra incertezze e rallentamenti

Bce: il futuro dell'industria automobilistica tra incertezze e rallentamenti

Giada Liguori

Novembre 13, 2025

Milano, 13 novembre 2025 – La domanda di auto nuove in Europa resta debole e la ripresa si preannuncia lenta e a singhiozzo. È quanto emerge da uno studio della Banca Centrale Europea, che sarà pubblicato domani nel bollettino economico di Francoforte. Secondo l’analisi, la maggior parte degli acquisti riguarda ancora le auto a combustione interna, seguite da ibride ed elettriche, ma a farla da padrone è il mercato dell’usato. Un quadro che riflette bene le incertezze del settore, tra paura di perdere valore e difficoltà a ottenere finanziamenti.

Domanda in calo e tanta incertezza

Il rapporto della Bce si basa su un’indagine tra i consumatori europei, che ha analizzato le intenzioni di comprare un’auto nei prossimi dodici mesi. “La maggior parte di chi ha risposto al sondaggio di luglio 2025 non ha programmi di acquistare un’auto entro l’anno”, si legge nel documento. I motivi? Incertezze economiche e finanziarie, ma anche una crescente preferenza per altri mezzi di trasporto, soprattutto tra le famiglie con reddito più basso.

Non solo: la Bce segnala che anche chi ha più soldi resta cauto, preoccupato dal possibile deprezzamento delle auto nuove. Un fenomeno che riguarda in particolare le auto elettriche, ancora viste come poco stabili nel valore nel tempo. “C’è molta preoccupazione per la perdita di valore delle vetture appena comprate”, spiega un esperto vicino al dossier.

L’usato tiene il mercato

In questo scenario, il mercato delle auto usate resta la scelta principale per molti consumatori europei. Lo studio evidenzia come la preferenza per l’usato sia più forte tra chi ha redditi medio-bassi, anche a causa di un “accesso limitato a finanziamenti convenienti”. Le banche, infatti, continuano a essere prudenti nel concedere prestiti per comprare auto nuove, specialmente in un momento di incertezza economica.

Il risultato è un mercato che fatica a rinnovarsi. “La domanda di auto ibride dovrebbe crescere”, si legge ancora nel rapporto, “ma l’interesse per le auto 100% elettriche resta basso”. Una tendenza confermata anche dai dati delle associazioni di settore: secondo l’Unrae, nei primi dieci mesi del 2025 le immatricolazioni di auto elettriche in Italia hanno raggiunto solo il 4% del totale.

Elettrico, la ripresa è ancora lontana

La transizione verso la mobilità elettrica avanza con il freno a mano tirato. La Bce sottolinea che l’adozione delle auto a batteria è frenata non solo dai prezzi ancora alti, ma anche dalla percezione di una rete di ricarica insufficiente e dalla poca fiducia nel valore futuro delle vetture. “L’incertezza economica fa pensare che la ripresa nella domanda sarà lenta e irregolare”, si legge nel rapporto. Solo quando la situazione migliorerà e le famiglie avranno più fiducia, il mercato potrà davvero ripartire.

Nel frattempo, le case automobilistiche seguono con attenzione i segnali che arrivano dai clienti. “Stiamo lavorando per rendere i nostri modelli più accessibili e affidabili”, ha detto un portavoce di una grande casa europea. Ma la strada è ancora lunga: secondo la Bce, serviranno almeno due anni prima di tornare ai livelli di vendita pre-pandemia.

Tra prudenza e attesa

Nel settore regna la cautela. I concessionari parlano di una domanda “fiacca”, soprattutto nelle grandi città come Milano e Roma, dove traffico e limiti ambientali spingono molti a scegliere alternative: car sharing, mezzi pubblici o semplicemente a rinunciare all’auto privata. “Sempre più clienti chiedono informazioni su soluzioni flessibili”, racconta un venditore nei Navigli.

In questo quadro, il futuro dell’automotive europeo resta legato all’evoluzione dell’economia e alle politiche per la mobilità sostenibile. Per ora – sottolinea la Bce – la ripresa del settore è lontana, sospesa tra prudenza e attesa.