Milano, 13 novembre 2025 – In avvio di giornata, le quotazioni dei future sul gas naturale hanno segnato un leggero aumento: il TTF di Amsterdam è salito dello 0,23%, arrivando a 31,01 euro al megawattora. Un rialzo modesto, ma che rispecchia la volatilità degli ultimi giorni nei mercati energetici europei, tra tensioni geopolitiche e variazioni nella domanda.
Il TTF di Amsterdam torna a crescere
Questa mattina, poco dopo le 9, il Title Transfer Facility (TTF) – il punto di riferimento per il prezzo del gas in Europa – ha aperto le contrattazioni con un segno positivo. Il prezzo a 31,01 euro/MWh è un piccolo passo in avanti rispetto alla chiusura di ieri, che aveva mostrato una certa stabilità dopo giorni turbolenti. Gli operatori della borsa olandese hanno spiegato che “il movimento riflette la prudenza degli investitori e le attese per i prossimi dati sulle scorte”.
Domanda e geopolitica tengono i mercati sulle spine
Gli esperti del settore sottolineano come il rialzo odierno si inserisca in un quadro ancora incerto. Da una parte c’è la domanda europea, sotto stretta osservazione: con i primi freddi in arrivo e i consumi domestici e industriali in aumento, chi opera sui mercati tiene d’occhio i livelli di stoccaggio. Dall’altra, pesano le tensioni internazionali. “Le notizie dal Medio Oriente e le recenti dichiarazioni della Russia influenzano il sentiment degli investitori”, ha spiegato un operatore della Borsa di Milano.
Riserve di gas sopra l’89%, ma l’inverno preoccupa
Gli ultimi dati di Gas Infrastructure Europe mostrano che le riserve di gas in Europa sono attorno all’89% della capacità totale. Un dato che gli esperti definiscono “confortevole”, ma che non basta a mettere da parte i timori per i mesi più freddi. “Il mercato resta molto sensibile a qualsiasi segnale di calo delle forniture o aumento improvviso della domanda”, spiega Marco Ferri, analista indipendente. Basta una notizia su possibili interruzioni in Norvegia o Russia per scatenare nuova volatilità.
Operatori cauti, consumatori in allerta
In Italia, gli operatori si muovono con prudenza. Alcuni fornitori stanno già rivedendo le strategie di acquisto per i prossimi mesi. Nel frattempo, le associazioni dei consumatori seguono con attenzione l’andamento dei prezzi all’ingrosso. “Ogni variazione si riflette sulle bollette delle famiglie”, ricorda Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori. Anche piccoli cambiamenti come quello di oggi possono avere effetti a catena lungo tutta la filiera.
Prezzi ancora alti, ma lontani dai picchi del 2022
A livello internazionale, il prezzo del gas in Europa resta più alto rispetto ai livelli pre-crisi del 2021, ma è ben lontano dai picchi del 2022, quando le tensioni tra Russia e Unione Europea erano al massimo. Gli osservatori avvertono: la situazione è ancora in divenire. “Le prossime settimane saranno decisive”, rivela una fonte vicina al Ministero dell’Ambiente. L’attenzione è tutta puntata sul meteo e sulle possibili nuove misure per garantire la sicurezza energetica.
Un mercato fragile, tra incertezze e attese
In sintesi, il lieve rialzo delle quotazioni future sul gas naturale ad Amsterdam – con il TTF a 31,01 euro/MWh – è un segnale di un mercato che resta incerto e prudente. Gli operatori restano in allerta, consapevoli che anche piccoli scostamenti possono aprire la strada a movimenti più grandi. E mentre l’inverno si avvicina, famiglie e imprese italiane si chiedono: quanto pagheremo il gas nei prossimi mesi?
