Milano, 13 novembre 2025 – Giacomo Cantarella è stato rieletto all’unanimità presidente di AssoESCo, l’associazione che raggruppa le energy service company e le imprese impegnate nella transizione energetica in Italia. La decisione è arrivata ieri, durante l’assemblea annuale svoltasi nella sede di Milano. Cantarella guiderà il settore per altri due anni, un ruolo chiave in un momento cruciale per il futuro energetico del Paese.
Cantarella riconfermato: “Serve una legge chiara e stabile”
“Ringrazio tutti gli associati per questa fiducia che premia il lavoro svolto in questi due anni”, ha detto Cantarella, che è anche responsabile degli affari regolatori e delle relazioni istituzionali del Gruppo Dolomiti Energia. Ha rimarcato come AssoESCo sia diventata “il punto di riferimento per le energy service company e per chi lavora nei servizi legati alla transizione energetica”. Un percorso che si vede anche nei numeri: “Oggi rappresentiamo più di cento aziende”, ha sottolineato, nonostante le difficoltà legate alle norme ancora poco chiare.
Il nuovo consiglio direttivo, eletto insieme a Cantarella, avrà davanti a sé sfide importanti. La priorità, secondo il presidente, è “continuare il dialogo con le istituzioni per far capire come le ESCo possano davvero spingere e velocizzare la decarbonizzazione del Paese”. Le energy service company, ha ricordato, uniscono competenze di ingegneria, finanza e gestione energetica. “Con quello che sappiamo fare, aiutiamo a concretizzare progetti di efficienza energetica, generazione distribuita e gestione intelligente dell’energia”, ha aggiunto.
Transizione 5.0 bloccata: la fiducia a rischio
Non sono mancati i passaggi sulle difficoltà degli ultimi tempi. Cantarella ha citato lo stop improvviso a Transizione 5.0, deciso con un decreto del Mimit il 6 novembre. Una mossa che, secondo lui, mette a rischio la fiducia tra le ESCo e le istituzioni: “L’Associazione ha sempre lavorato in modo collaborativo con le istituzioni, per far sì che i fondi fossero usati bene e potessero dare una spinta alla modernizzazione delle imprese italiane”, ha spiegato. Invece il decreto “crea un danno economico serio e rischia di interrompere bruscamente un percorso in corso”.
Cantarella ha annunciato di aver scritto al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per chiedere un incontro urgente: “Siamo pronti a collaborare per trovare una soluzione in fretta”, ha detto. Il nodo resta la stabilità delle regole: “Senza una normativa chiara e duratura, il nostro lavoro diventa una corsa a ostacoli”, ha ribadito.
Il nuovo consiglio direttivo: esperienze diverse per un settore in crescita
Durante l’assemblea sono stati scelti i primi sei membri del nuovo consiglio direttivo: Vittorio Bellicini (Fedabo), Antonio Beneduce (Tecno ESG), Giuseppe Caruso (Solgen), Alessandra Chiari (Gmt), Francesco Ricciardi (Renovit) e Alessandro Totaro (Edison Next). Sono professionisti con background diversi, dall’ottimizzazione dei consumi alla gestione degli incentivi, fino alla regolazione dei mercati energetici. Nei prossimi giorni arriveranno altre nomine e la scelta dei vicepresidenti.
Da fonti interne si apprende che la selezione punta a rappresentare tutte le realtà del settore: dalle grandi utility alle aziende più specializzate in servizi innovativi. Un equilibrio che, secondo Cantarella e il suo team, rafforzerà il ruolo di AssoESCo come interlocutore chiave nelle trattative con le istituzioni.
Transizione energetica tra sfide e opportunità
Il quadro resta complicato. L’Italia è in una fase delicata della propria transizione energetica, con obiettivi europei sempre più stringenti e un sistema produttivo che fatica ad adeguarsi. Le ESCo, ha ricordato Cantarella, hanno un ruolo decisivo per raggiungere i target di decarbonizzazione fissati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Ma senza regole chiare e incentivi adeguati, tutto rischia di rallentare.
“Solo così – ha concluso Cantarella – potremo davvero aiutare a rendere il sistema energetico italiano più efficiente e sostenibile”. Un auspicio condiviso da tanti associati presenti a Milano, che hanno salutato la sua riconferma con un lungo applauso.