Cape Canaveral, 13 novembre 2025 – Questa sera, tra le 20:57 e le 22:25 ora italiana, la NASA tenterà di nuovo di far decollare la missione Escapade verso Marte. Dopo un anno di ritardi e due rinvii causati dal maltempo e da una tempesta geomagnetica, le due sonde gemelle partiranno dal Kennedy Space Center a bordo del razzo New Glenn, prodotto dalla compagnia Blue Origin di Jeff Bezos. È il terzo tentativo in pochi giorni per una missione che, dicono gli scienziati, potrebbe aprire una nuova era nello studio dell’atmosfera marziana.
Escapade, il lancio che non vuole aspettare più
La finestra di lancio è stata fissata tra le 20:57 e le 22:25. I precedenti tentativi, domenica 9 novembre e ieri, sono saltati per il maltempo. “Le tempeste geomagnetiche non ci hanno lasciato scelta, non si poteva rischiare”, ha spiegato un portavoce della NASA. Il razzo New Glenn, parzialmente riutilizzabile, è una delle grandi scommesse tecnologiche di Blue Origin, al suo primo grande ruolo in una missione interplanetaria con la NASA.
La missione Escapade (Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers) era prevista inizialmente per ottobre 2024. Poi la NASA ha deciso di rimandare tutto, per evitare di sforare i costi se il lavoro si fosse fatto troppo lungo. “Meglio aspettare un po’ che compromettere tutto”, ha detto un ingegnere che lavora al progetto.
Dove andranno le sonde e cosa studieranno
Le due sonde gemelle, costruite dalla neozelandese Rocket Lab e gestite dall’Università della California a Berkeley, puntano al secondo punto di Lagrange (L2), a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Qui, le forze gravitazionali di Sole e Terra si bilanciano e le sonde potranno restare ferme per un anno intero. Nel frattempo studieranno il meteo spaziale e raccoglieranno dati sull’ambiente tra i pianeti.
Solo a novembre 2026 le sonde torneranno vicino alla Terra, usando una spinta gravitazionale per dirigersi verso Marte. L’arrivo sul Pianeta Rosso è previsto circa dieci mesi dopo. Una volta in orbita marziana, serviranno altri sette mesi per sistemarsi bene e iniziare le osservazioni.
Una nuova vista a tre dimensioni su Marte
Gli esperti di Berkeley spiegano che le due sonde “voleranno in formazione”, così da mappare in tre dimensioni i campi magnetici, l’atmosfera superiore e la ionosfera di Marte. “Per la prima volta avremo una visione stereoscopica dell’ambiente spaziale che circonda il Pianeta Rosso”, ha detto Robert Lillis, responsabile della missione.
L’obiettivo è capire come l’atmosfera di Marte interagisce con il vento solare e quali processi fanno perdere gas nello spazio. Un tema cruciale per chi pensa a future missioni umane o alla ricerca di tracce di vita passata sul pianeta. “Ogni dato raccolto ci aiuterà a capire se e come Marte ha perso la sua atmosfera nel corso dei millenni”, ha aggiunto Lillis.
Blue Origin e Rocket Lab, protagonisti dietro le quinte
Per Blue Origin è una prova importante: il razzo New Glenn, alto quasi 100 metri, è pensato per portare carichi pesanti oltre l’orbita terrestre. La collaborazione con Rocket Lab – che ha costruito le sonde – segna un passo avanti nella strategia della NASA di affidarsi anche ai privati per le missioni più complesse.
“È la dimostrazione di come pubblico e privato possano lavorare insieme per obiettivi ambiziosi”, ha detto Peter Beck, fondatore di Rocket Lab. Il team seguirà ogni fase del lancio dalla sala controllo del Kennedy Space Center, con aggiornamenti in tempo reale sui canali ufficiali NASA.
Tutti con gli occhi al cielo, in attesa di Marte
Se tutto andrà come previsto, Escapade sarà la prima missione su Marte dopo il rover Perseverance e il drone Ingenuity, lanciati nel luglio 2020. Ora tutti guardano al cielo sopra la Florida, sperando che il tempo regga. Solo allora si capirà se la lunga attesa sarà valsa la pena o se servirà ancora pazienza. Nel frattempo, la comunità scientifica internazionale resta con il fiato sospeso, pronta a un nuovo passo verso il Pianeta Rosso.
