Scandalo a Milano: sei dipendenti comunali accusati di rubare gioielli dalle salme

Scandalo a Milano: sei dipendenti comunali accusati di rubare gioielli dalle salme

Scandalo a Milano: sei dipendenti comunali accusati di rubare gioielli dalle salme

Matteo Rigamonti

Novembre 13, 2025

Milano, 13 novembre 2025 – Sei dipendenti ed ex dipendenti del Comune di Milano finiscono nel mirino della Procura con l’accusa di aver rubato gioielli d’oro e oggetti preziosi dalle salme di alcuni defunti tra il 2023 e il 2024. I furti sarebbero avvenuti all’interno degli uffici comunali che si occupano di servizi funebri e cimiteriali. Tutto è venuto alla luce dopo la denuncia di un familiare, che ha fatto partire le indagini. Al momento sono stati accertati almeno sei episodi, ma gli inquirenti sospettano che i casi siano molti di più.

La denuncia che ha scatenato l’inchiesta

È stata una segnalazione arrivata nella primavera del 2024 a dare il via alle indagini. Un parente di un defunto si è presentato agli uffici del Comune, raccontando della sparizione di gioielli dalla salma del proprio caro. La denuncia è stata affidata alla squadra interventi speciali della polizia locale, guidata dal comandante Gianluca Mirabelli. Gli agenti hanno subito messo sotto controllo le camere mortuarie dell’obitorio di piazzale Gorini e hanno fatto accertamenti anche nelle abitazioni dei defunti, dove erano stati segnalati altri episodi sospetti.

Dalle prime ricostruzioni emerge che i sei indagati – tutti legati ai Servizi funebri e cimiteriali di Palazzo Marino – avevano accesso diretto alle salme e agli oggetti personali dei defunti. Due di loro, intanto, si sono dimessi nei mesi scorsi. In un caso, gli inquirenti ipotizzano che sia stata rubata addirittura un’intera arcata dentaria d’oro, appartenuta a una donna vittima di un incidente stradale.

Furti ripetuti e vendita dei preziosi: il quadro dell’accusa

La Procura contesta a vario titolo i reati di furto e ricettazione. Finora sono stati documentati almeno sei episodi, ma gli investigatori non escludono che i furti andassero avanti da tempo. “Stiamo cercando di capire se ci sono stati altri casi prima della prima denuncia”, spiega una fonte vicina all’indagine. Chi è finito sotto accusa, secondo gli investigatori, avrebbe poi rivenduto i gioielli – collane, orecchini, bracciali e altri oggetti d’oro – in diversi negozi di compro-oro sparsi tra Milano e hinterland.

Gli agenti sono riusciti a recuperare alcune ricevute, rilasciate agli indagati in date che coincidono con i furti denunciati. Un elemento chiave che ha permesso di collegare le transazioni sospette ai singoli episodi. “Abbiamo raccolto documenti utili a ricostruire come gli oggetti sono passati di mano”, ha aggiunto un investigatore.

Sequestri e perquisizioni, la svolta

Durante le perquisizioni, la polizia locale ha sequestrato cellulari e computer usati dai sei indagati. I dispositivi sono ora al vaglio degli inquirenti, che cercano tracce nelle comunicazioni e possibili complici esterni. Tutti gli indagati vivono tra Milano e Lodi, un dettaglio che ha ampliato le verifiche anche fuori città.

Gli investigatori stanno anche seguendo i movimenti di denaro legati alla vendita dei gioielli, per scoprire se ci siano stati pagamenti sospetti o tentativi di nascondere i guadagni. “Vogliamo ricostruire tutta la catena del riciclaggio”, spiega una fonte della polizia locale.

Comune sotto choc, scattano i controlli

La notizia ha colpito duramente i vertici del Comune di Milano. Da Palazzo Marino assicurano che “sono state messe in moto tutte le procedure disciplinari previste”. L’assessore ai Servizi civici ha parlato di “profondo rammarico per quanto successo”. Intanto, l’amministrazione ha rafforzato i controlli interni sulla gestione delle salme e degli oggetti personali.

Nei prossimi giorni sono previsti nuovi interrogatori e ulteriori accertamenti sui dispositivi sequestrati. La Procura vuole fare chiarezza, capire chi ha responsabilità precise e se i furti siano stati più estesi di quanto si pensi. Nel frattempo, le famiglie coinvolte aspettano risposte in una vicenda che ha scosso profondamente la città.