Gianni Gallucci: il Medioriente come chiave per equilibrare il rischio Paese

Gianni Gallucci: il Medioriente come chiave per equilibrare il rischio Paese

Gianni Gallucci: il Medioriente come chiave per equilibrare il rischio Paese

Matteo Rigamonti

Novembre 14, 2025

Milano, 14 novembre 2025 – Guardare all’Arabia Saudita oggi significa puntare al futuro dell’imprenditoria europea. Lo dice senza giri di parole Gianni Gallucci, giovane imprenditore delle Marche, direttore generale della storica azienda calzaturiera Gallucci e segretario generale di Yes for Europe, alla vigilia della missione organizzata dal Ministero degli Affari Esteri a Riyad, il 25 e 26 novembre. L’evento chiave è il Biban Forum 2025, punto di riferimento per l’innovazione e lo sviluppo d’impresa nel Golfo. In un momento segnato da crisi geopolitiche e mercati in tensione, Gallucci invita le imprese italiane a “allargare gli orizzonti commerciali” e a scoprire “nuove strade di crescita”.

Arabia Saudita, un mercato chiave per l’Europa

Per Gallucci, l’aumento dei dazi dagli Stati Uniti e l’incertezza nei rapporti transatlantici stanno mettendo in difficoltà molte filiere europee. “Le aziende italiane – spiega – devono rivedere le loro strategie per uscire da questa impasse. In questo scenario, il Medio Oriente, e in particolare l’Arabia Saudita, si presenta come una piattaforma strategica per bilanciare i rischi e aprire nuovi canali di collaborazione economica e culturale”. Il punto è chiaro: serve trovare mercati più solidi e dinamici, capaci di offrire opportunità concrete, soprattutto mentre la moda e il manifatturiero italiani faticano a stare al passo.

Vision 2030, la svolta per il Made in Italy

Con il piano Vision 2030, il Regno Saudita sta cambiando pelle, investendo su innovazione, design, turismo, sostenibilità, cultura e formazione. “È un Paese che sta riscrivendo la sua identità economica e culturale – osserva Gallucci – e guarda con grande interesse al valore e alla qualità del Made in Italy. I clienti sauditi non cercano solo prodotti, ma storie, competenze, partnership: un terreno fertile per le imprese europee che vogliono crescere e rinnovarsi”. Un’opportunità da cogliere senza indugi. “Le difficoltà di oggi ci spingono a guardare verso mercati aperti alla collaborazione”, aggiunge.

Gallucci, radici marchigiane e sguardo globale

Nata più di cento anni fa nel distretto calzaturiero delle Marche, la Gallucci ha saputo seguire i cambiamenti del mercato internazionale. Oggi, oltre alle scarpe per bambini – famose per il loro caratteristico arancione – l’azienda produce anche calzature di alta qualità per adulti. Una scelta pensata per ampliare mercati e prodotti, come racconta Gallucci: “In un mondo sempre più complesso, innovare è l’unica strada”. La distribuzione si concentra su Europa, Russia e Nord America.

Clienti prestigiosi e alleanze internazionali

Le calzature Gallucci hanno conquistato negli anni clienti di alto livello: dalla famiglia reale svedese a quella belga, fino a star internazionali come Madonna, Jennifer Lopez e Sarah Jessica Parker. Non mancano campioni dello sport: Klay Thompson, Stephen Curry e Kevin Durant hanno scelto le scarpe marchigiane. Nel 2017, l’azienda ha siglato una partnership con la NBA per prodotti esclusivi all’All Star Game. Nel 2020, ha fornito le calzature ai giocatori del Cagliari Calcio per il centenario del club.

Yes for Europe, costruire ponti tra imprese

Con l’associazione Yes for Europe, che riunisce giovani imprenditori di oltre venti Paesi europei, Gianni Gallucci promuove progetti e scambi per creare nuove reti d’impresa euro-mediterranee. “Il nostro obiettivo – spiega – è costruire ponti, non muri. L’Arabia Saudita è oggi una delle destinazioni più interessanti per chi vuole unire tradizione e innovazione, visione e concretezza”. Un messaggio diretto alle imprese italiane ed europee: “È il momento di esserci, insieme, con fiducia e strategia”.

Alla vigilia della missione a Riyad, Gallucci è convinto che “solo aprendo le porte alla collaborazione internazionale potremo affrontare le sfide future”. E chiude così: “Le imprese italiane hanno tutto quello che serve per essere protagoniste in questo nuovo scenario globale”.