Manovra: un mare di emendamenti, la maggioranza presenta oltre 1.600 proposte

Manovra: un mare di emendamenti, la maggioranza presenta oltre 1.600 proposte

Manovra: un mare di emendamenti, la maggioranza presenta oltre 1.600 proposte

Matteo Rigamonti

Novembre 14, 2025

Roma, 14 novembre 2025 – Oggi in commissione Bilancio al Senato sono stati presentati circa 5.500 emendamenti alla manovra finanziaria. Un numero che dice molto sullo scontro politico e sulla complessità del confronto tra maggioranza e opposizioni. La scadenza per individuare i cosiddetti “segnalati” – cioè le proposte che andranno realmente al voto – è fissata al 18 novembre. Entro quella data il totale dovrà scendere a 414 emendamenti.

Emendamenti in campo: chi ha presentato cosa

Nel pomeriggio sono arrivati i dati ufficiali. La maggioranza ha depositato circa 1.600 modifiche. Forza Italia guida con 677 emendamenti, seguita da Fratelli d’Italia con circa 500, la Lega con 399 e Noi Moderati con 62. Dall’altra parte, le opposizioni hanno fatto sentire la loro voce con quasi 3.800 emendamenti. Il Movimento 5 Stelle è il più attivo con 1.671, poi il Partito Democratico con 1.160, Alleanza Verdi e Sinistra con 533, Italia Viva con 354 e Azione con 96.

Un vero e proprio fiume di proposte che, come ha spiegato un funzionario della commissione, “richiede un lavoro di selezione molto rapido e preciso”. Solo poche decine – quelle ritenute prioritarie dai gruppi – finiranno davvero al voto.

Tra ostruzionismo e trattative, il cammino della manovra

Non è raro vedere così tanti emendamenti nei momenti cruciali della legge di bilancio. Ma quest’anno l’atmosfera è più tesa del solito. “È un modo per mettere in chiaro le nostre priorità e provare a correggere una manovra che giudichiamo insufficiente”, ha detto un esponente del Pd a margine dei lavori.

La maggioranza, invece, insiste sulla necessità di “difendere il testo della legge” e di “evitare che il confronto diventi un muro contro muro”. Massimo Garavaglia, capogruppo della Lega in commissione, ha sottolineato che “molte delle nostre proposte puntano a migliorare le misure per famiglie e imprese”.

Il calendario che stringe: selezione e voto in arrivo

Il regolamento è chiaro: entro il 18 novembre ogni gruppo deve indicare gli emendamenti essenziali. In tutto saranno 414 quelli sottoposti a voto. Tutti gli altri saranno scartati. Una procedura, come ha ricordato Nicola Calandrini (FdI), presidente della commissione Bilancio, “necessaria per tenere i tempi sotto controllo e evitare blocchi nel dibattito”.

Nei prossimi giorni partiranno trattative serrate. Alcuni emendamenti potrebbero essere ritirati o uniti per aumentare le chance di approvazione. “Stiamo valutando tutto con attenzione”, ha confidato un senatore di Forza Italia, “ma l’obiettivo è portare avanti le richieste più sentite dai territori”.

Temi caldi e le posizioni dei partiti

Tra le proposte più calde ci sono quelle su pensioni, fisco e sanità. Il Movimento 5 Stelle spinge per rivedere le norme sul reddito di cittadinanza, mentre la Lega punta a rafforzare gli aiuti per le famiglie numerose. Dal Pd arrivano richieste per aumentare i fondi a scuola e sanità pubblica.

“Non possiamo accettare tagli lineari”, ha detto la senatrice dem Cecilia D’Elia, “serve un vero investimento nel welfare”. Il centro invece resta più prudente: “Ci sono margini per migliorare il testo”, ha spiegato Luigi Marattin (Azione), “ma serve senso di responsabilità da tutti”.

Lo snodo decisivo per la legge di bilancio

Il lavoro della commissione Bilancio è un passaggio chiave per la manovra. Solo dopo la selezione degli emendamenti si entrerà nel vivo delle votazioni, con l’obiettivo di arrivare in Aula entro fine mese. Un percorso che, come ogni anno, promette tensioni ma anche qualche mediazione.

Fino al 18 novembre il clima resta teso, tra attese e trattative. Sullo sfondo c’è la necessità di chiudere la legge in tempo per evitare l’esercizio provvisorio. Un rischio che, almeno a parole, nessuno vuole correre.