Mercati asiatici in calo dopo il crollo di Wall Street: Seul segna un -3%

Mercati asiatici in calo dopo il crollo di Wall Street: Seul segna un -3%

Mercati asiatici in calo dopo il crollo di Wall Street: Seul segna un -3%

Giada Liguori

Novembre 14, 2025

Tokyo, 14 novembre 2025 – I mercati azionari asiatici e dell’area del Pacifico hanno chiuso oggi in netto calo. A trascinarli giù sono stati la debolezza di Wall Street e i dati deludenti arrivati dalla Cina su ottobre. La giornata era partita già con il segno meno, e si è chiusa con ribassi pesanti su tutte le piazze principali della regione.

Tokyo e Hong Kong in calo deciso

La Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta con un calo dell’1,7%, soprattutto per il comparto tecnologico. I titoli delle grandi aziende giapponesi, come Sony e SoftBank, hanno subito vendite consistenti fin dalle 10:30 locali, quando il Nikkei ha iniziato a perdere terreno in modo più marcato. “Il clima resta fragile, molti investitori stanno rivedendo le proprie mosse dopo la chiusura negativa di Wall Street”, ha spiegato un analista di Nomura Securities.

Anche Hong Kong ha seguito la stessa direzione: l’Hang Seng ha chiuso in rosso, spinto dalla pressione sui titoli tecnologici cinesi e dall’incertezza che pesa sui mercati mondiali. Gli operatori locali segnalano che la volatilità potrebbe continuare anche nei prossimi giorni.

Cina, produzione e vendite rallentano

A pesare sulle borse asiatiche sono stati soprattutto i dati macroeconomici arrivati da Pechino. La produzione industriale cinese e le vendite al dettaglio di ottobre sono cresciute meno del previsto dagli analisti. Shanghai ha chiuso in calo di quasi un punto percentuale, mentre Shenzhen ha perso l’1,3%. “I numeri confermano che la ripresa cinese sta perdendo slancio”, ha commentato un economista della Bank of China. La produzione industriale è stata seguita con attenzione dagli investitori internazionali, preoccupati per l’impatto sulle esportazioni dei paesi vicini.

Seul e Sidney, una giornata in rosso

La seduta è stata ancora più dura per la Borsa di Seul, che ha chiuso con un calo del 3,8%. Gli operatori hanno venduto in modo diffuso, soprattutto sui titoli legati all’elettronica e all’automotive. “L’incertezza globale, unita ai dati cinesi deludenti, ha spinto molti a uscire dal mercato”, ha ammesso un trader di Samsung Securities.

Anche Sidney non ha fatto eccezione: l’indice principale ha perso l’1,3%. Gli investitori australiani guardano con preoccupazione sia alle notizie dagli Stati Uniti, sia alla frenata dell’economia cinese, da cui dipendono molte esportazioni locali.

Futures europei in affanno: occhi puntati sull’apertura

Le vendite in Asia si sono fatte sentire anche sui futures dei listini europei, che stamattina hanno mostrato segni di debolezza. A Piazza Affari si teme che l’apertura delle borse europee risenta del clima negativo che si è diffuso durante la notte in Asia. “C’è molta prudenza in attesa dei dati macroeconomici europei previsti per questa settimana”, ha detto un gestore milanese.

Mercati in fibrillazione: incertezza e cautela

La giornata conferma un aumento della volatilità sui mercati finanziari internazionali. La debolezza di Wall Street – ieri il Dow Jones ha perso lo 0,9% – e i segnali di rallentamento della Cina stanno mettendo in allarme gli investitori. In questo scenario, molti preferiscono aspettare prima di tornare a comprare titoli più rischiosi.

Secondo i primi esperti, la situazione potrebbe rimanere incerta nei prossimi giorni. Solo nuovi dati positivi o segnali chiari dalle banche centrali potrebbero riportare fiducia nei mercati. Per ora, la parola d’ordine resta prudenza.