Mosca sotto attacco: abbattuti oltre 210 droni ucraini nella notte

Mosca sotto attacco: abbattuti oltre 210 droni ucraini nella notte

Mosca sotto attacco: abbattuti oltre 210 droni ucraini nella notte

Matteo Rigamonti

Novembre 14, 2025

Mosca, 14 novembre 2025 – Nella notte tra il 13 e il 14 novembre, la Russia ha annunciato di aver abbattuto ben 216 droni ucraini nel proprio spazio aereo. A darne notizia è stato il Ministero della Difesa russo, ripreso dall’agenzia di stampa Tass. Gli abbattimenti, avvenuti in varie zone del Paese, segnano uno degli episodi più intensi degli ultimi mesi nel conflitto con Kiev.

Notte di fuoco: dove sono caduti i droni

Secondo quanto riferito dalle autorità russe, la maggior parte dei droni è stata intercettata nelle regioni di Krasnodar (66 droni) e Saratov (45 droni). Le operazioni di difesa si sono concentrate soprattutto tra le 2 e le 5 del mattino, quando – secondo fonti locali – si sono sentiti diversi boati e sirene di allarme. “Abbiamo udito almeno tre esplosioni ravvicinate”, racconta un residente di Saratov, raggiunto telefonicamente poco dopo l’alba. In altre zone come Belgorod e Kursk non si registrano danni significativi, ma la tensione rimane alta.

Mosca risponde: “Attacco su larga scala”

Il Ministero della Difesa russo ha definito l’episodio “un tentativo coordinato di attacco su vasta scala” da parte delle forze ucraine. “I nostri sistemi di difesa aerea hanno neutralizzato tutte le minacce”, ha dichiarato il portavoce Igor Konashenkov in una breve conferenza stampa alle 8.30 ora locale. Al momento non sono stati resi noti dettagli su eventuali danni a infrastrutture civili o militari, né su possibili vittime. Fonti indipendenti non hanno potuto verificare in modo autonomo né l’entità dell’attacco né il numero esatto dei droni coinvolti.

Il quadro internazionale e la guerra dei droni

L’episodio arriva in un momento di forte pressione sul fronte orientale. Negli ultimi mesi gli attacchi con droni, sia da parte ucraina sia russa, sono aumentati notevolmente. L’analista militare Pavel Felgenhauer, intervistato dal quotidiano Kommersant, ha spiegato che “la guerra dei droni è ormai una parte centrale del conflitto”. Anche fonti occidentali confermano che l’uso crescente di velivoli senza pilota sta cambiando il modo di combattere nella regione.

A Kiev, per ora, nessun commento ufficiale. Il portavoce delle forze armate ucraine, Andriy Kovalyov, ha evitato di rispondere alle domande dei giornalisti stamattina. Nei circoli diplomatici europei si sottolinea però come la situazione resti “fluida e imprevedibile”, con un rischio reale di escalation.

La paura nelle città colpite

Nelle città dove sono stati abbattuti i droni, la notte è stata lunga e difficile. A Krasnodar, molti abitanti hanno passato ore nei rifugi antiaerei. “Ci hanno detto di non avvicinarci alle finestre”, racconta una donna del centro. Le scuole hanno riaperto regolarmente questa mattina, ma in molti istituti sono state alzate le misure di sicurezza. A Saratov, invece, i mezzi pubblici hanno ripreso a circolare solo dopo le 7, quando le autorità hanno dato l’ok.

Droni: la nuova arma che cambia la guerra

L’episodio conferma che i droni sono ormai strumenti fondamentali nella strategia militare sia di Mosca che di Kiev. Secondo un’analisi recente del Center for Strategic and International Studies (CSIS), “la capacità di colpire obiettivi a distanza con velivoli senza pilota sta ridefinendo i confini della guerra convenzionale”. In Russia la popolazione si sta abituando a vivere con allarmi improvvisi e restrizioni temporanee.

Cosa succederà adesso?

Resta da vedere se l’attacco di stanotte segnerà una svolta nel conflitto o se sarà solo l’ennesimo episodio in una guerra che sembra destinata a durare a lungo. Per ora Mosca mostra sicurezza nelle proprie difese. Kiev tace. E intanto la comunità internazionale segue con crescente preoccupazione l’evolversi della situazione ai confini orientali dell’Europa.