Piccolotti propone la decadenza immediata del Garante della Privacy: un passo audace per la trasparenza

Piccolotti propone la decadenza immediata del Garante della Privacy: un passo audace per la trasparenza

Piccolotti propone la decadenza immediata del Garante della Privacy: un passo audace per la trasparenza

Matteo Rigamonti

Novembre 14, 2025

Roma, 14 novembre 2025 – Questa mattina alla Camera è arrivata una proposta di legge che punta a rivoluzionare il collegio del Garante della Privacy. A presentarla è stata Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi Sinistra. Nel testo, la parlamentare mette sul tavolo nuove regole per la nomina dei membri dell’Autorità e, soprattutto, prevede che l’attuale collegio venga azzerato non appena la legge entrerà in vigore. Da quel momento, entro sei mesi, si dovranno fare le nuove nomine.

Rinnovo urgente per il Garante Privacy

Il tema delle nomine al Garante Privacy è tornato a far discutere in Parlamento nelle ultime settimane. La proposta depositata da Piccolotti, arrivata nelle prime ore di oggi a Montecitorio, vuole rompere l’impasse che blocca l’Autorità da tempo. “Non ha senso aspettare che i componenti si dimettano da soli – ha detto la deputata di Avs – soprattutto quando sembra che non si preoccupino né del ruolo né della reputazione dell’istituzione che rappresentano”.

Nel testo si legge che l’attuale collegio perderà automaticamente il suo incarico appena la legge sarà approvata. È una mossa pensata per accelerare il ricambio ai vertici dell’Autorità per la protezione dei dati personali.

Tensione e attese nel mondo politico

Negli ultimi mesi, le nomine nelle Autorità indipendenti sono state al centro di forti tensioni tra i partiti. Il rinnovo del Garante Privacy è rimasto bloccato per divergenze e mancanza di accordi sui nuovi nomi. “Se tutti sono d’accordo sull’azzeramento, allora la legge vada subito in calendario in conferenza dei capigruppo”, ha chiesto Piccolotti con decisione.

Fonti parlamentari raccontano che la proposta di Avs potrebbe ricevere appoggi trasversali. Nei corridoi di Montecitorio si parla di un clima favorevole a una rapida calendarizzazione in commissione Affari costituzionali. Ma non mancano dubbi sui tempi: alcuni deputati della maggioranza vogliono un confronto più approfondito su come scegliere i nuovi membri.

Cosa cambia davvero la proposta

Piccolotti spiega che la legge introduce regole più rigide per la nomina dei componenti del collegio. Tra i punti più importanti ci sono: maggiore trasparenza nelle candidature, audizioni pubbliche dei candidati e un limite massimo di sei mesi per completare le nomine. La novità più significativa è proprio la decadenza automatica dell’attuale collegio, pensata per evitare altri rinvii e il blocco delle attività.

“L’obiettivo – ha detto la deputata – è ridare forza e credibilità all’istituzione, garantendo che il Garante sia davvero indipendente e rappresenti i cittadini”. Inoltre, la proposta punta a rafforzare il controllo parlamentare sull’Autorità.

Cosa succede adesso

Ora la palla passa alla conferenza dei capigruppo, che dovrà decidere se e quando inserire la proposta Avs nell’agenda dei lavori parlamentari. Alcuni osservatori pensano che la discussione possa partire già nelle prossime settimane, spinta dalle pressioni per sbloccare la situazione.

Resta da vedere quale sarà la posizione ufficiale del governo e dei principali partiti. Nei giorni scorsi, esponenti della maggioranza avevano fatto capire di essere aperti a una riforma delle Autorità indipendenti, senza però entrare nei dettagli su tempi e modi. Nel frattempo, l’attuale collegio del Garante Privacy, guidato da Pasquale Stanzione, continua a lavorare in regime di prorogatio.

Il nodo della credibilità delle istituzioni

Al centro della proposta di Avs c’è la questione della fiducia nelle istituzioni. “Serve un segnale forte – ha ribadito Piccolotti – perché i cittadini devono poter contare sull’indipendenza e sull’efficacia del Garante”. Un messaggio che trova ascolto anche tra alcune associazioni che si occupano di diritti digitali e che da tempo chiedono più trasparenza nelle nomine.

Nei prossimi giorni sono attese altre prese di posizione dai gruppi parlamentari. Il dibattito sulla riforma del Garante Privacy si annuncia acceso, con possibili sviluppi già entro la fine del mese.