Rinvio del lancio di Escaped: il meteo spaziale fa ancora parlare di sé

Rinvio del lancio di Escaped: il meteo spaziale fa ancora parlare di sé

Rinvio del lancio di Escaped: il meteo spaziale fa ancora parlare di sé

Matteo Rigamonti

Novembre 14, 2025

Cape Canaveral, 14 novembre 2025 – Ancora un rinvio per il lancio delle sonde gemelle Escaped della Nasa, destinate a studiare i resti dell’atmosfera di Marte. Dopo lo stop causato dal maltempo che aveva spostato la partenza dal 9 al 12 novembre, questa volta a fermare la missione è stato il meteo spaziale. Una forte tempesta geomagnetica, scoppiata nelle prime ore di ieri, ha costretto gli ingegneri a rimandare di nuovo. La notizia è arrivata direttamente da Blue Origin, la società di Jeff Bezos, con un messaggio pubblicato su X poco dopo le 10 di mattina.

Il secondo tentativo del razzo New Glenn: la sfida continua

Per Blue Origin è un momento delicato. Il lancio avrebbe segnato il secondo volo del razzo New Glenn, dopo il debutto di gennaio scorso. L’azienda punta a diventare la seconda realtà privata, dopo SpaceX, in grado di far atterrare e riutilizzare il primo stadio di un razzo di questa portata. Nel primo volo, però, il rientro non è andato come previsto: il razzo è finito in mare. “Stiamo lavorando per garantire la massima sicurezza e affidabilità”, hanno detto i tecnici di Blue Origin, sottolineando che il meteo spaziale è un fattore difficile da prevedere.

Se tutto andrà bene, il New Glenn potrà sostenere fino a 25 missioni con lo stesso primo stadio. Un risultato che, secondo l’azienda, potrebbe abbattere i costi e accelerare i tempi per le future esplorazioni interplanetarie.

Blue e Gold: le sonde gemelle pronte a partire

Le due sonde, chiamate Blue e Gold, sono identiche. Verranno lanciate a circa mezz’ora dal decollo, con un distacco di pochi secondi l’una dall’altra. Inizialmente seguiranno un’orbita ellittica molto allungata intorno alla Terra. Solo tra fine 2026 e inizio 2027 useranno la gravità terrestre come una sorta di fionda per spingersi verso Marte. Il viaggio durerà circa undici mesi.

Secondo la Nasa, arriveranno sul Pianeta Rosso a distanza di due giorni l’una dall’altra. Una volta in orbita marziana, inizieranno una lenta discesa verso la superficie, mantenendo però una traiettoria ellittica. Questo permetterà loro di raccogliere dati preziosi sull’atmosfera superiore del pianeta.

Capire cosa è successo all’atmosfera di Marte

Il cuore della missione è rispondere a una domanda che da anni affascina gli scienziati: che fine ha fatto l’atmosfera di Marte? Le sonde Escaped sono fatte apposta per studiare come il “meteo spaziale” – tempeste solari, radiazioni cosmiche e venti solari – abbia lentamente eroso gli strati più esterni dell’atmosfera marziana.

“Vogliamo capire quali processi hanno fatto perdere a Marte gran parte della sua atmosfera”, ha detto Jim Green, ex chief scientist della Nasa, in un’intervista recente. I dati raccolti dalle due sonde saranno messi a confronto con quelli di missioni precedenti come MAVEN e Mars Express, per ricostruire una cronologia più precisa dei cambiamenti climatici sul pianeta.

Tempeste solari: un pericolo per le missioni nello spazio

Il rinvio di ieri è stato causato da una tempesta geomagnetica molto intensa. Eventi del genere possono interferire con i sistemi elettronici dei razzi e mettere a rischio la sicurezza. “Meglio aspettare condizioni migliori”, hanno ammesso gli ingegneri della Nasa durante un briefing con la stampa.

Non è la prima volta che il meteo spaziale condiziona i lanci: in passato tempeste solari hanno costretto a cambiare i piani o a interrompere le comunicazioni con sonde già in viaggio verso Marte. Per questo ogni finestra di lancio viene studiata con grande attenzione, incrociando dati da osservatori a terra e satelliti che monitorano il Sole.

Nuova data ancora da fissare: l’attesa continua

Per ora non c’è ancora una nuova data per il lancio delle sonde Escaped. Gli ingegneri di Blue Origin e Nasa stanno seguendo l’evoluzione della tempesta e valutano le prossime finestre utili. Intanto l’attesa cresce, sia tra gli appassionati di spazio che tra gli esperti. Il successo della missione sarebbe un passo avanti fondamentale per capire come Marte è diventato un pianeta così arido e freddo.

“Non resta che aspettare”, ha detto un tecnico a fine briefing. E forse, in questo momento sospeso tra Terra e Marte, è proprio l’attesa a raccontare meglio di ogni altra cosa la sfida dell’esplorazione spaziale.