Napoli, 14 novembre 2025 – Il vicepremier Matteo Salvini ha lanciato un duro monito sulla richiesta degli Stati Uniti di fornire armi a Kiev, mettendo in guardia dal rischio che i soldi italiani finiscano per alimentare la corruzione in Ucraina. Le sue parole sono arrivate nel pomeriggio, al termine di un sopralluogo nel porto di Napoli, dove ha risposto ai giornalisti.
Salvini avverte: “I soldi degli italiani non devono finire nella corruzione ucraina”
“Si stanno scoprendo scandali legati alla corruzione che coinvolgono il governo ucraino. Non vorrei che i soldi dei lavoratori e dei pensionati italiani finissero lì, a ingrassare questi meccanismi”, ha detto Salvini poco dopo le 16, davanti ai microfoni. Il riferimento è alle inchieste che stanno colpendo funzionari e politici ucraini, accusati di aver gestito in modo opaco e fraudolento gli aiuti internazionali. Un punto su cui il leader della Lega invita a riflettere, soprattutto nel dibattito sull’invio di aiuti militari a Kiev.
Il governo e la strada del dialogo: la proposta di Salvini
Salvini ha ribadito il suo no all’invio di nuove armi, citando le posizioni di Papa Francesco e dell’ex presidente americano Donald Trump. “La soluzione è quella che indicano il Santo Padre e Trump: dialogo, mettere Zelensky e Putin a un tavolo e fermare le armi”, ha spiegato il vicepremier, sottolineando la necessità di un confronto diretto tra i due leader. “Non credo che mandare altre armi risolverà il problema. Le ultime mosse delle truppe russe ci dicono che è interesse di tutti, soprattutto dell’Ucraina, fermare questa guerra”.
Le truppe russe avanzano: Salvini punta al cessate il fuoco
Le parole di Salvini arrivano in un momento delicato. Nelle ultime 48 ore, secondo fonti internazionali, le truppe russe hanno guadagnato terreno in alcune zone chiave dell’est ucraino. Salvini ha citato proprio questi sviluppi per rafforzare la sua tesi: “Allungare questo percorso di morte non aiuta nessuno”. Lo ha detto con voce decisa, mentre attorno a lui alcuni lavoratori portuali ascoltavano in silenzio. Per lui, la soluzione non passa dalle armi: “Saranno poi Zelensky e Putin a decidere fino a dove fermarsi territorialmente”.
Salvini smentisce la possibilità di una riconquista totale
Il leader della Lega ha anche messo in dubbio l’idea che l’Ucraina possa riconquistare tutti i territori persi dall’inizio del conflitto. “Pensare che mandare armi significhi recuperare tutto quello che si è perso è, quanto meno, ingenuo”, ha detto, lasciando intendere che l’unica via praticabile resta quella diplomatica. Una posizione destinata a riaccendere il dibattito dentro la maggioranza, soprattutto dopo le pressioni di Washington e dell’Unione Europea per mantenere il sostegno a Kiev.
Reazioni e scenario internazionale
Le parole di Salvini arrivano mentre il governo italiano sta ancora valutando nuove forme di aiuto all’Ucraina. Fonti del Ministero della Difesa confermano che la questione è aperta e ogni decisione sarà presa “nel rispetto degli interessi del Paese”. Intanto, a Bruxelles, la Commissione Europea ribadisce l’importanza di restare uniti contro l’aggressione russa. Ma in Italia cresce il confronto su come bilanciare solidarietà internazionale e tutela delle risorse pubbliche.
Al porto di Napoli, la visita di Salvini si è chiusa tra strette di mano e qualche selfie con i lavoratori. Ma le sue parole – nette, senza fronzoli – promettono di far discutere ancora a lungo, sia a Roma che nelle cancellerie europee.
