Scoperte spaziali: la NASA lancia le sonde Escapade verso Marte

Scoperte spaziali: la NASA lancia le sonde Escapade verso Marte

Scoperte spaziali: la NASA lancia le sonde Escapade verso Marte

Matteo Rigamonti

Novembre 14, 2025

Cape Canaveral, 14 novembre 2025 – Dopo oltre un anno di attesa e una serie di rinvii causati dal maltempo e da una tempesta geomagnetica, la NASA ha finalmente mandato in orbita le due sonde Escapade dirette verso Marte. Il lancio, avvenuto nella notte italiana dal Kennedy Space Center in Florida, segna anche il primo volo operativo del razzo New Glenn della società privata Blue Origin, fondata da Jeff Bezos. Un momento molto atteso dalla comunità scientifica internazionale, che punta a scoprire nuovi dettagli sull’atmosfera del pianeta rosso.

Lancio a singhiozzo, ma alla fine si parte

Il conto alla rovescia per il lancio delle sonde Escapade non è stato semplice. La procedura, iniziata nel tardo pomeriggio di ieri (ora locale), ha subito due stop improvvisi. Il primo, a soli 20 secondi dal decollo, ha lasciato la sala controllo in un silenzio carico di tensione. Blue Origin non ha subito spiegato cosa fosse successo. Dopo circa 40 minuti, alle 21.45 italiane, è stato fissato un nuovo orario. Ma anche questa volta il conto alla rovescia si è bloccato, stavolta a 17 minuti dal lancio. Un tecnico della NASA, contattato telefonicamente, ha chiarito: “Sono controlli di sicurezza di routine quando si rilevano anomalie nei sistemi di bordo”. Alla fine, alle 21.55 italiane, il razzo New Glenn ha lasciato la rampa, illuminando la costa atlantica della Florida.

Verso il misterioso secondo punto di Lagrange

Le due sonde gemelle, chiamate Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers (Escapade), hanno davanti un viaggio che le porterà fino al secondo punto di Lagrange (L2), a circa un milione e mezzo di chilometri dalla Terra. Da lì potranno osservare e raccogliere dati sull’atmosfera di Marte. L’obiettivo è capire perché il pianeta abbia perso quasi tutta la sua atmosfera nel corso dei millenni. Un enigma che da decenni tiene con il fiato sospeso gli scienziati e che potrebbe dare indizi preziosi anche sulla storia del nostro pianeta.

La NASA torna su Marte dopo cinque anni

Per la NASA, la missione Escapade è la prima spedizione diretta verso Marte dal 2020, anno in cui il rover Perseverance e il drone-elicottero Ingenuity sono atterrati sulla superficie marziana. “Ogni nuova missione ci aiuta a capire meglio come si sono evoluti i pianeti del Sistema Solare”, ha detto Jim Free, amministratore associato della NASA per le missioni scientifiche. Il progetto Escapade è nato in collaborazione con l’Università della California a Berkeley e punta a una durata operativa di almeno due anni.

Blue Origin e il salto nei lanci privati

Il successo del lancio è anche una vittoria per Blue Origin, che da tempo si gioca la partita dei voli spaziali privati. Il razzo New Glenn, alto più di 95 metri e spinto da motori BE-4 a metano liquido, era atteso da anni. Jeff Bezos, fondatore dell’azienda, ha scritto su X: “Un grande giorno per Blue Origin e per l’esplorazione spaziale”. È la prima volta che un razzo privato americano porta una missione NASA fino a Marte.

I prossimi passi e cosa aspettarsi

Nei mesi che verranno, le sonde Escapade dovranno eseguire manovre complesse per inserirsi nell’orbita prevista attorno a Marte. Gli strumenti a bordo analizzeranno il vento solare e le particelle cariche che interagiscono con l’atmosfera del pianeta rosso. “Ci aspettiamo dati fondamentali per capire come Marte sia diventato così diverso dalla Terra”, ha spiegato Shannon Curry, responsabile scientifica della missione. I primi risultati sono attesi entro la fine del 2026.

Solo allora si potrà provare a rispondere a una domanda che accompagna da sempre l’esplorazione di Marte: perché ha perso la sua atmosfera? Per ora, la sfida è partita dalla rampa 36 di Cape Canaveral, sotto lo sguardo attento di scienziati e tecnici di tutto il mondo.