Scopri la valigia hi-tech che rivoluziona lo studio delle eruzioni vulcaniche

Scopri la valigia hi-tech che rivoluziona lo studio delle eruzioni vulcaniche

Scopri la valigia hi-tech che rivoluziona lo studio delle eruzioni vulcaniche

Matteo Rigamonti

Novembre 14, 2025

Catania, 14 novembre 2025 – Si chiama Skate ed è un osservatorio portatile, poco più grande di una valigia, nato per studiare da vicino le eruzioni vulcaniche esplosive. Il dispositivo, messo a punto dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), è già stato testato sull’Etna e sullo Stromboli, due tra i vulcani più attivi d’Europa. Negli ultimi mesi, Skate ha attraversato anche l’oceano: i ricercatori lo hanno usato sui vulcani Fuego e Santiaguito, in Guatemala, e si preparano a portarlo presto sul Monte Yasur, nell’arcipelago di Vanuatu, soprannominato il “Faro del Pacifico” per le sue continue emissioni di lava e gas incandescenti.

Un laboratorio tascabile che salva vite

La vera forza di Skate sta nel rendere più sicuro il lavoro dei vulcanologi. “Abbiamo ridotto al minimo il tempo che gli scienziati devono passare sui fianchi dei vulcani”, spiega Giuseppe Salerno, vulcanologo dell’Ingv. Il sistema registra in autonomia e in modo sincronizzato tutti i dati delle eruzioni, così i tecnici possono allontanarsi rapidamente dalle zone più pericolose. Un aspetto fondamentale, visto che le eruzioni esplosive possono cambiare intensità in pochi minuti.

Calore, suoni e movimenti: dati che parlano

All’interno di Skate c’è un pc impermeabile con una termocamera capace di scattare 32 fotogrammi al secondo e una telecamera ad alta velocità che si attiva solo quando rileva improvvisi picchi di temperatura. Così il sistema non riempie subito la memoria interna – che arriva a 6 terabyte – e si concentra sui momenti più importanti dell’attività vulcanica. “Riportiamo centinaia di fotogrammi al secondo proprio quando serve”, sottolinea Salerno. Oltre alle immagini, Skate registra anche il suono e il movimento delle eruzioni, fornendo un quadro completo e dettagliato.

Autonomia e resistenza per lavorare senza interruzioni

Tra i vantaggi che gli esperti apprezzano di più c’è la gestione dell’energia. Il dispositivo funziona con batterie sostituibili e piccoli pannelli solari integrati nella struttura. Così può restare acceso per giorni di fila senza bisogno di ricariche. La scocca impermeabile protegge l’elettronica da pioggia, cenere e schizzi di fango, condizioni all’ordine del giorno sulle pendici dei vulcani attivi.

Dai vulcani siciliani al cuore del Pacifico

Dopo i primi test sull’Etna e sullo Stromboli, Skate ha fatto rotta sul Guatemala, raccogliendo dati preziosi sui vulcani Fuego e Santiaguito. Ora il team dell’Ingv punta al Pacifico: nei prossimi mesi il dispositivo sarà schierato sul Monte Yasur, nell’isola di Tanna (Vanuatu), uno dei vulcani più monitorati al mondo per la sua attività quasi continua. “Ogni luogo ci permette di migliorare le tecniche di osservazione e di adattare Skate a condizioni sempre nuove”, aggiunge Salerno.

Proteggere le comunità grazie ai dati in tempo reale

I dati raccolti da Skate non servono solo agli scienziati. Aiutano anche a capire meglio l’impatto delle eruzioni sulle persone, sulle infrastrutture e sull’ambiente intorno. “Sapere come si muovono le esplosioni in tempo reale ci dà una mano a migliorare i sistemi di allerta e a mettere in sicurezza chi vive vicino ai vulcani”, spiega Salerno. In posti come i villaggi ai piedi dello Stromboli o le comunità guatemalteche vicino al Fuego, queste informazioni possono fare davvero la differenza tra un’evacuazione tempestiva e una situazione di pericolo.

Il futuro del monitoraggio vulcanico è già qui

Il progetto Skate segna un salto in avanti nella tecnologia per il monitoraggio dei vulcani. La sua portabilità, l’autonomia operativa e la qualità dei dati stanno già attirando l’attenzione di centri di ricerca in tutto il mondo. “Stiamo ricevendo richieste da tanti paesi”, confida Salerno. L’obiettivo è chiaro: rendere più sicuro lo studio dei vulcani e migliorare la prevenzione dei rischi legati alle eruzioni esplosive.