Parma, 15 novembre 2025 – Nelle ultime settimane, più di 6.000 persone hanno varcato i cancelli dello stabilimento Barilla di Pedrignano, alle porte di Parma, per la Settimana della cultura d’impresa, in corso dal 14 al 28 novembre. L’iniziativa, promossa dal Gruppo Barilla nell’ambito del progetto “Porte aperte”, vuole far scoprire da vicino la storia, la qualità e l’innovazione che da quasi 150 anni fanno di questo marchio un simbolo del made in Italy nel settore alimentare.
Barilla apre le porte: numeri da record
I dati forniti dall’azienda parlano chiaro: oltre 260 gruppi – tra consumatori, associazioni, istituzioni e scuole – hanno partecipato alle visite guidate nel 2025. Un’affluenza che ha superato ogni aspettativa. “Questo interesse dimostra quanto la cultura d’impresa e la trasparenza siano valori sentiti”, spiegano dal Gruppo. E il gradimento è quasi totale: “Siamo vicini al 100% di soddisfazione”, ha detto un portavoce Barilla durante una visita mattutina, mentre un gruppo di studenti dell’ITS Tech & Food Academy prendeva appunti davanti alle linee di produzione.
Un viaggio tra passato, tecnologia e sostenibilità
La visita accompagna i partecipanti in un percorso che unisce storia e innovazione. Si parte dalla Collezione Barilla d’Arte Moderna, che racconta il legame dell’azienda con la creatività italiana, per poi passare all’Archivio storico Barilla, custode di manifesti pubblicitari, confezioni d’epoca e fotografie che raccontano l’evoluzione del marchio. Solo dopo si entra nel cuore dello stabilimento di Pedrignano, dove tra macchinari automatizzati e controlli digitali si produce pasta destinata ogni giorno a oltre 100 Paesi. “Vedere da vicino come nasce un prodotto che mettiamo in tavola ogni giorno è un’esperienza unica”, ha raccontato una visitatrice di Parma, mentre osservava il ciclo produttivo dalla passerella sopraelevata.
Imprese aperte Parma: formazione e futuro
Barilla partecipa anche al programma Imprese aperte Parma, con sessioni dedicate sia ai privati sia agli studenti universitari. L’obiettivo è chiaro: avvicinare i giovani alle professioni della filiera alimentare. “Abbiamo bisogno di ragazzi preparati e curiosi”, ha spiegato un responsabile delle risorse umane durante un incontro con gli studenti dell’Università di Parma. Le visite diventano così un’occasione per scoprire non solo la produzione, ma anche le competenze richieste in un settore in continua evoluzione.
Prenotazioni già sold out per il 2026
Il successo di questa iniziativa si riflette anche nelle prenotazioni per il prossimo anno: sono già oltre 90 i gruppi iscritti per il 2026. Chi non riuscisse a visitare lo stabilimento può comunque approfondire la storia del marchio al Museo della Pasta, realizzato con il contributo di Barilla nella corte agricola di Giarola, sempre in provincia di Parma. Accanto al Museo del Pomodoro, il museo ripercorre le tappe fondamentali dell’alimentazione italiana con oggetti, documenti e installazioni interattive.
Tradizione e innovazione nel cuore di Parma
Nel centro storico, la storica Bottega Barilla accoglie ogni giorno visitatori e appassionati con un percorso immersivo che mette in dialogo passato e futuro. Tra fotografie d’archivio e tecnologie digitali, il pubblico può scoprire come la tradizione si rinnova senza perdere le proprie radici. “Ci piace raccontare chi siamo partendo dalle nostre origini”, ha spiegato una guida durante una visita pomeridiana.
Appuntamenti e informazioni
I dettagli sulle visite guidate e gli eventi di Imprese aperte Parma 2026 saranno pubblicati a maggio sul sito ufficiale www.impreseaperteparma.com/barilla. Chi vuole approfondire la storia della pasta e del pomodoro in Italia può trovare tutte le informazioni su www.museidelcibo.it.
Da Pedrignano arriva un messaggio chiaro: aprire le porte dell’azienda significa puntare sulla fiducia, sulla trasparenza e sulla formazione delle nuove generazioni. Un modo diretto per mostrare senza filtri cosa c’è dietro un piatto di pasta.
