Morte tragica di Leonardo: indagini sull’asilo e la maestra in ospedale

Morte tragica di Leonardo: indagini sull'asilo e la maestra in ospedale

Morte tragica di Leonardo: indagini sull'asilo e la maestra in ospedale

Matteo Rigamonti

Novembre 15, 2025

Arezzo, 15 novembre 2025 – Sono cinque le educatrici dell’asilo nido “Ambarabà Ciccì Cocò” di Soci, frazione di Bibbiena, indagate per la morte di Leonardo, il bimbo di due anni che è morto lunedì scorso nel giardino della struttura. L’accusa è di omicidio colposo: la Procura di Arezzo vuole capire se ci sono state negligenze nella sorveglianza e se i soccorsi sono arrivati in tempo. Tra le persone coinvolte c’è anche la maestra che ha tentato per prima di salvare il piccolo e che, sotto choc, è stata poi portata al pronto soccorso.

Un gioco fatale: cosa è successo a Leonardo

Secondo gli investigatori, il 12 novembre, verso le 11 del mattino, Leonardo stava giocando nel cortile dell’asilo insieme ad altri bambini della sua sezione, quella per i più piccoli dai 13 mesi ai tre anni. Nella struttura erano presenti 14 operatori, tra educatrici e personale ausiliario. A raccontare questi dettagli sono gli atti raccolti dai carabinieri di Bibbiena, impegnati a ricostruire ogni passaggio.

L’ipotesi più accreditata è che il bambino si sia avvicinato a un albero mentre giocava. Forse ha provato ad arrampicarsi, o forse si è semplicemente chinato troppo. Il laccio del cappuccio della felpa o della giacca (non è ancora chiaro) si sarebbe impigliato a un ramo. In pochi secondi il nodo si è stretto intorno al collo di Leonardo, provocando un soffocamento. “Abbiamo sentito un urlo, poi la corsa delle maestre”, racconta una mamma arrivata poco dopo per prendere la figlia.

Le educatrici sotto inchiesta: cosa cercano gli investigatori

Tutte e cinque le educatrici indagate lavorano nella stessa sezione di Leonardo. Gli inquirenti vogliono capire se ci fosse sufficiente sorveglianza e se i soccorsi siano stati tempestivi. Il punto più delicato riguarda proprio i tempi: “Stiamo ascoltando chi era presente quel giorno”, ha spiegato una fonte della Procura. La maestra che ha dato l’allarme, secondo colleghi e genitori, è stata la prima a intervenire, ma lo choc l’ha costretta a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale di Bibbiena.

La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, un reato che serve a garantire trasparenza nelle indagini e a tutelare tutti. “Vogliamo accertare se ci siano state omissioni o errori”, ha detto il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi.

L’autopsia e il futuro delle indagini

Lunedì prossimo è fissata l’autopsia sul corpo di Leonardo. Il medico legale dovrà stabilire con precisione le cause della morte e verificare se quanto riferito dalle educatrici corrisponde ai fatti. Solo allora, spiegano gli investigatori, si potrà fare chiarezza definitiva.

Intanto la comunità di Soci è sotto choc. Davanti all’asilo sono spuntati fiori, disegni e biglietti lasciati da genitori e abitanti. “Non ci sono parole”, confida una nonna all’uscita di una scuola vicina. Il sindaco Filippo Vagnoli ha espresso vicinanza alla famiglia e chiesto rispetto per il dolore.

La sicurezza negli asili torna al centro del dibattito

La tragedia ha riaperto la discussione sulla sicurezza negli asili nido. Molti si chiedono se sia il caso di far indossare ai bambini felpe con cappuccio e lacci, o altri indumenti potenzialmente pericolosi. “Bisogna fare più attenzione a questi dettagli”, sottolinea una rappresentante dei genitori.

La scuola resterà chiusa fino a nuovo avviso. Gli psicologi dell’Asl Toscana Sud Est sono a disposizione di famiglie e personale. “È un momento difficile per tutti”, ammette una delle educatrici fuori dai cancelli.

Le indagini continuano: nei prossimi giorni saranno ascoltati altri testimoni e raccolti nuovi documenti sulla gestione interna dell’asilo. Solo dopo l’autopsia e l’analisi completa si potranno tirare le prime conclusioni su questa tragedia che ha scosso non solo Bibbiena, ma tutta la provincia di Arezzo.