Nobel Yaghi: l’era dei materiali su misura è alle porte

Nobel Yaghi: l'era dei materiali su misura è alle porte

Nobel Yaghi: l'era dei materiali su misura è alle porte

Matteo Rigamonti

Novembre 15, 2025

Roma, 15 novembre 2025 – Omar Yaghi, neo vincitore del Nobel per la Chimica 2025, ha ricevuto questa mattina il distintivo di nuovo membro dell’Accademia dei Lincei di Roma, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno accademico. Durante l’evento, Yaghi ha raccontato le prospettive della sua ricerca, sottolineando come i materiali su misura, pensati per rispondere alle esigenze della società, siano ormai a portata di mano grazie al connubio tra scienza dei materiali, intelligenza artificiale e chimica.

Aimatry, la sfida tra intelligenza artificiale e materiali

Sono davvero entusiasta del futuro, perché questo è solo l’inizio: ci sono milioni di strutture possibili ancora da esplorare”, ha detto Yaghi a margine della cerimonia, circondato da colleghi e studenti nei saloni storici dei Lincei. La chiave di questa rivoluzione, spiega il Nobel, è una nuova disciplina che lui stesso ha chiamato Aimatry. Il nome indica l’incontro tra intelligenza artificiale, chimica e scienza dei materiali. Un metodo che permette di progettare materiali con strutture chimiche mai viste prima, capaci di acquisire proprietà nuove e importanti.

Yaghi ha aggiunto che “il futuro passa dallo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale per mettere a frutto queste possibilità, per collegare le strutture alle caratteristiche che la società vuole trovare nei materiali”. Un passo che, secondo lui, potrebbe rivoluzionare il modo di pensare e creare i materiali del domani.

Dai Lego molecolari ai materiali del futuro

Ripercorrendo la sua carriera, Yaghi ha ricordato come “a metà degli anni ’90 abbiamo trovato il modo di usare le molecole come fossero pezzi di Lego, unendole una alla volta per costruire strutture molto porose”. Un dettaglio non da poco: “Nemmeno un grammo di questi materiali può contenere uno spazio grande quanto un campo da calcio”, ha raccontato con un sorriso, mentre alcuni ricercatori prendevano appunti.

Queste strutture, chiamate Mof (strutture metallo-organiche), sono oggi al centro di molte applicazioni. “Sono fondamentali per immagazzinare l’idrogeno e produrre energia pulita, per estrarre la CO2 dall’aria e renderla più pulita, ma anche per ricavare acqua potabile dall’umidità presente nell’aria”, ha spiegato Yaghi. Non a caso, il Comitato Nobel li ha definiti “i materiali del XXI secolo”.

L’era dei Mof e le sfide per la società

“Oggi siamo nell’era dei Mof”, ha ribadito Yaghi davanti a una platea attenta. Le possibilità di queste strutture sono molte: dalla lotta ai cambiamenti climatici alla produzione sostenibile di energia e acqua. Secondo il Nobel, la fusione tra Aimatry e le nuove tecnologie potrebbe accelerare la creazione di materiali sempre più efficaci e su misura.

“Con questa nuova branca della scienza, l’Aimatry, sospetto che il futuro sarà molto più promettente rispetto al passato per lo sviluppo della scienza e dell’umanità”, ha aggiunto, con un cauto ottimismo. Un messaggio che ha colpito anche i giovani ricercatori presenti, alcuni dei quali gli hanno chiesto maggiori dettagli sulle applicazioni industriali.

Roma accoglie il Nobel: reazioni e aspettative

La cerimonia ai Lincei si è svolta in un clima di grande interesse e rispetto. Tra i presenti, c’erano rappresentanti delle istituzioni scientifiche italiane e studenti di chimica delle università romane. “È un onore avere qui il professor Yaghi”, ha detto il presidente dell’Accademia, Roberto Antonelli. “Le sue scoperte aprono nuovi orizzonti per la ricerca italiana ed europea”.

In chiusura, Yaghi ha invitato la comunità scientifica a “collaborare senza barriere”, sottolineando che la sfida dei materiali su misura è globale. “Solo insieme – ha concluso – potremo affrontare i grandi problemi del nostro tempo”. Un appello che, almeno oggi a Roma, sembra aver trovato ascolto.