Progettare un’IA responsabile: la nuova sfida di Google

Progettare un'IA responsabile: la nuova sfida di Google

Progettare un'IA responsabile: la nuova sfida di Google

Matteo Rigamonti

Novembre 15, 2025

Varsavia, 15 novembre 2025 – L’intelligenza artificiale deve essere sviluppata con responsabilità e nel rispetto delle norme di sicurezza: questo il messaggio lanciato ieri da Yossi Matias, vicepresidente di Google e capo di Google Research, intervenuto a Varsavia durante la conferenza Google Research@Poland. L’evento, unico appuntamento scientifico europeo organizzato quest’anno dal colosso di Mountain View, ha messo attorno allo stesso tavolo ricercatori, sviluppatori e rappresentanti delle istituzioni per parlare del futuro delle tecnologie digitali.

Sicurezza e responsabilità: il cuore del discorso

“Abbiamo un ruolo nel costruire il futuro”, ha detto Matias dal palco dell’auditorium poco dopo le 10 del mattino. Il dirigente di Google ha sottolineato come l’IA sia una tecnologia potente, capace di suscitare entusiasmo ma anche preoccupazioni. “Solleva dubbi e inquietudini”, ha ammesso, “per questo credo che dobbiamo prendere sul serio delle regole precise per la sicurezza dell’IA, soprattutto per evitare che venga usata da persone con cattive intenzioni”.

Durante la mattinata, tra slide tecniche e domande dal pubblico, Matias ha insistito sull’urgenza di “pensare con attenzione a come costruire i sistemi di IA affinché siano davvero utili alla società”. Un tema che, secondo lui, non si può più rimandare: “La sicurezza dell’IA e un suo uso responsabile devono venire prima di tutto”, ha ribadito.

Regole e rischi: la posizione di Google

Le parole di Matias arrivano in un momento in cui il dibattito sulle regole per l’intelligenza artificiale si fa sempre più acceso in Europa. Solo qualche settimana fa, la Commissione europea ha presentato una nuova proposta per assicurare che i sistemi di IA rispettino standard alti di sicurezza e trasparenza. Un percorso che, secondo molti, potrebbe diventare un modello anche per altri Paesi.

“Dobbiamo puntare agli obiettivi giusti”, ha detto Matias, lasciando capire che la collaborazione tra aziende tecnologiche e istituzioni sarà fondamentale nei prossimi anni. In sala c’erano rappresentanti del Ministero polacco della Scienza e dell’Istruzione superiore, insieme a ricercatori di università di Varsavia e Cracovia.

L’IA cambia tutti i mestieri

Per Matias, l’intelligenza artificiale “tocca praticamente ogni professione”. Dalla sanità alla finanza, passando per scuole e pubblica amministrazione: nessun settore può dirsi escluso dall’impatto delle nuove tecnologie. “Sono ottimista”, ha detto, “perché credo che possiamo decidere il percorso che vogliamo seguire”.

Non sono mancati riferimenti ai rischi legati a un uso sbagliato dell’IA. Matias ha parlato chiaramente del pericolo che queste tecnologie finiscano in mani sbagliate. Un tema che negli ultimi mesi è stato al centro di diversi rapporti internazionali: secondo un’indagine dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) pubblicata a ottobre, oltre il 60% delle aziende europee teme attacchi informatici basati sull’intelligenza artificiale.

La ricerca europea: tra sfide e opportunità

La conferenza Google Research@Poland è stata anche l’occasione per fare il punto sulla ricerca europea nel campo dell’IA. Nel pomeriggio si sono alternati interventi di esperti polacchi e internazionali, con focus su applicazioni pratiche e casi concreti. In particolare è stato presentato un progetto pilota dell’Università di Varsavia, in collaborazione con Google, dedicato all’uso dell’intelligenza artificiale per la diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari.

“Lavoriamo ogni giorno per rendere l’IA più sicura e accessibile”, ha spiegato una ricercatrice del team polacco, sottolineando come la collaborazione tra pubblico e privato sia “la chiave per affrontare le sfide future”.

Fiducia ma con prudenza

Alla fine della giornata, nei corridoi della sede Google di Varsavia, si respirava un clima di cauto ottimismo. “Non si può fermare il progresso”, ha detto un giovane sviluppatore presente all’evento, “ma dobbiamo essere pronti a gestirlo”. Una frase che riassume bene lo spirito della conferenza: fiducia nelle potenzialità dell’intelligenza artificiale, ma anche consapevolezza dei rischi.

Il dibattito sulle regole per la sicurezza dell’IA è appena iniziato. Eppure, come ha ricordato Matias, “abbiamo un ruolo nel destino che stiamo scrivendo”. La partita si giocherà nei prossimi mesi tra i laboratori, le aule parlamentari e i tavoli negoziali europei.