Torino e Genova in fermento: manifestazioni contro Meloni tra scontri e provocazioni

Torino e Genova in fermento: manifestazioni contro Meloni tra scontri e provocazioni

Torino e Genova in fermento: manifestazioni contro Meloni tra scontri e provocazioni

Matteo Rigamonti

Novembre 15, 2025

Torino, 15 novembre 2025 – Alta tensione nelle piazze italiane per il “No Meloni Day”. Una giornata di proteste studentesche e giovanili contro il governo di centrodestra che ha portato migliaia di giovani in strada, da Torino a Genova, da Bologna a Roma. Gli scontri più pesanti sono scoppiati proprio a Torino, dove otto agenti sono rimasti feriti dopo che un tombino è stato lanciato vicino alla stazione di Porta Nuova. La protesta, partita all’alba, ha acceso le piazze di molte città con cortei, slogan e momenti di forte tensione.

Torino: la protesta invade i binari, otto poliziotti feriti

A Torino, il corteo è partito intorno alle 8.30 tra cori e striscioni. Ma poco dopo le 10 la situazione è precipitata. Una trentina di manifestanti, ritenuti vicini agli ambienti antagonisti, ha sfondato un cancello laterale di Porta Nuova e si è riversata sui binari, bloccando i treni per circa mezz’ora. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno provato a fermarli, ma sono stati colpiti da oggetti lanciati dalla folla. Un tombino, strappato dal marciapiede, ha ferito otto poliziotti. “Non ci aspettavamo un’escalation del genere”, ha ammesso un funzionario della Digos. Poco dopo, nuovi disordini davanti alla Città metropolitana: un estintore è stato aperto e scagliato contro le forze dell’ordine. Due giovani sono stati fermati, identificati e poi rilasciati nel pomeriggio.

Genova: manifesti choc con “Il Quarto Reich” sui leader politici

A Genova la protesta ha assunto toni forti, soprattutto sul piano simbolico. Nel corteo mattutino sono comparsi manifesti con i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro Matteo Salvini, del presidente Usa Donald Trump e del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Sopra le immagini campeggiava la scritta: “Il Quarto Reich”. Un messaggio che ha acceso subito le polemiche. Il governatore ligure Marco Bucci ha espresso “rammarico per messaggi simili nella nostra città” e ha aggiunto che “la violenza, sia fisica che verbale, va sempre respinta”. I manifestanti hanno proseguito la loro marcia tra cori e cartelli, senza gravi incidenti.

Bologna e Roma: studenti contro il governo, tensioni e blocchi

Anche a Bologna la giornata è stata tesa. I manifestanti hanno cercato di raggiungere la zona della Fiera, dove si teneva l’assemblea nazionale dell’Anci con diversi ministri. La polizia li ha fermati sul ponte di San Donato, dove sono scattate alcune cariche e si sono vissuti momenti di confusione. A Roma, invece, studenti e associazioni si sono radunati a Piramide per poi muoversi verso il Ministero dell’Istruzione. “Vogliamo un incontro con Valditara, che finora ci ha sempre ignorati”, ha detto Tommaso Martelli dell’Unione degli studenti. Al megafono si sono alternati slogan come “Continueremo a bloccare le strade contro questo governo”.

“Soldi alla scuola, non alla guerra”: le richieste degli studenti

Tra i cartelli più diffusi nelle piazze spiccava la scritta “Soldi alla scuola, non alla guerra”. Le richieste erano chiare e precise: “Contro la finanziaria di guerra vogliamo almeno 20 miliardi per università e ricerca”, si leggeva su uno striscione del collettivo Cambiare Rotta. In alcune città sono comparsi anche fantocci con i volti della premier Meloni, della ministra Anna Maria Bernini e del senatore Maurizio Gasparri. Gli studenti hanno ribadito con forza la necessità di più investimenti nell’istruzione pubblica.

Fridays for Future: il clima torna protagonista nelle piazze

Al fianco degli studenti, sono tornati in piazza anche i Fridays for Future, il movimento ambientalista nato nel 2018 grazie a Greta Thunberg. “La politica parla di clima come se fosse un argomento secondario, sembra di essere fermi a prima del 2019”, ha detto Simona Di Viesti, attivista torinese. Il tema ambientale è stato centrale soprattutto nei cortei di Milano e Bologna, dove gli studenti si sono radunati sotto il rettorato dell’Università chiedendo azioni concrete contro la crisi climatica.

Milano, Bologna e altre città: la protesta si allarga

Le manifestazioni non si sono fermate ai grandi centri. A Milano, il corteo è partito alle 9.30 dal Castello Sforzesco; a Bologna, gli studenti si sono ritrovati sotto il rettorato. In tutte le città, il messaggio è stato chiaro: più attenzione alla scuola, all’ambiente e ai diritti sociali. La giornata si è chiusa con presidi ancora attivi in alcune zone centrali. Le forze dell’ordine restano in allerta per possibili nuovi disordini nelle prossime ore.