Napoli, 16 novembre 2025 – Il condono edilizio torna a infiammare il dibattito politico in Campania, a pochi giorni dalle elezioni regionali. L’ipotesi di riaprire i termini della sanatoria del 2003 ha già acceso gli animi, creando tensioni dentro e fuori la maggioranza. L’emendamento è ancora in valutazione, ma il semplice annuncio ha scatenato accuse di “voto di scambio” e divisioni tra i leader nazionali e locali.
Condono edilizio e campagna elettorale: lo scontro tra partiti
La proposta, inserita come emendamento alla manovra finanziaria, punta a regolarizzare gli abusi edilizi fatti fino al 2003. Fonti parlamentari spiegano che il testo dovrà superare diversi passaggi prima di arrivare in aula al Senato. Ma Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, ha già fatto sapere che se il centrodestra vince, la Campania sarà la prima regione a mettere in pratica le nuove norme. Edmondo Cirielli, candidato governatore per il centrodestra e deputato di FdI, ha ribadito: “Se vinciamo, la regione applicherà subito il condono. Le famiglie che hanno pagato le oblazioni non possono vivere con la paura di vedere la loro casa abbattuta”.
Non tutti però in maggioranza la pensano così. Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha espresso dubbi durante un incontro a Napoli: “Serve prudenza. Meglio andare con i piedi di piombo e valutare ogni caso senza pregiudizi”. Una posizione che mette in luce le crepe nella coalizione.
Opposizione sul piede di guerra: “Solo un trucco per prendere voti”
Dall’altra parte, le critiche sono arrivate forti e immediate. Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e Italia Viva hanno denunciato l’uso del condono come arma elettorale. Giuseppe Conte, leader del M5S, ha definito la proposta “pazzesca”, parlando di “ennesima dimostrazione del distacco dalla realtà” dei partiti al governo. Roberto Fico, candidato del centrosinistra ed ex presidente della Camera, ha aggiunto: “In Campania manca il diritto alla casa, non nuovi condoni”.
Il Pd ha parlato apertamente di “resa alla legalità”, ricordando i rischi dell’abusivismo: frane e alluvioni che ogni anno colpiscono intere comunità. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha attaccato direttamente la premier Meloni: “Tre mesi fa prometteva 15 miliardi per il piano casa. Ora arriva con un condono in Campania, proprio alla vigilia del voto. Questo non è riformismo”.
Il silenzio di Meloni e le prossime mosse in Parlamento
Giorgia Meloni, almeno ufficialmente, non ha commentato la vicenda nemmeno durante il comizio a Napoli. Un silenzio che Angelo Bonelli (Avs) ha definito “scandaloso”, accusando la premier di tacere perché “quel condono edilizio lo vuole eccome: è un pezzo fondamentale della sua campagna elettorale”.
Sul piano tecnico, l’emendamento dovrà affrontare un iter complicato. Martedì prossimo la commissione Bilancio del Senato comincerà a esaminare i cosiddetti “segnalati”, cioè le proposte prioritarie indicate dai partiti: 414 su quasi seimila emendamenti presentati. Tra questi c’è anche il condono edilizio, insieme ad altre misure legate al settore, come il controllo sugli immobili non censiti da parte dell’Agenzia delle Entrate e l’aumento da 50 a 75 milioni del fondo per demolire le opere abusive.
Campania: un tema vecchio, tra eredità e futuro
Il condono edilizio in Campania ha radici profonde. Cirielli ha ricordato che la giunta Bassolino, allora guidata dal centrosinistra, scelse di non accogliere la sanatoria del 2003. Una decisione che, secondo FdI, penalizzò molte famiglie che avevano pagato le oblazioni. “Le abbiamo sempre difese”, ha detto Cirielli, “oggi vivono nell’incertezza”.
Resta da capire se la norma nazionale sarà pronta entro l’anno o se il dibattito si allungherà oltre il voto. Nel frattempo, in Campania il tema resta caldo: tra promesse di regolarizzazione e accuse di strumentalizzazione, la partita si gioca anche sulle spalle di chi aspetta una soluzione vera da anni.
I cittadini, intanto, guardano alle urne con una domanda che resta in sospeso: sarà davvero questa la volta buona per una risposta concreta o solo l’ennesimo annuncio da campagna elettorale?
