Milano, 17 novembre 2025 – Il prezzo del gas naturale ha iniziato la settimana con un leggero aumento sul mercato di Amsterdam, il punto di riferimento per le quotazioni in Europa. Questa mattina, intorno alle 9:10, i future Ttf – il contratto più scambiato per il metano nel Vecchio Continente – sono saliti dello 0,93%, toccando quota 31,54 euro al megawattora. Un segnale che, secondo gli operatori, riflette sia le tensioni geopolitiche sia l’incertezza legata all’arrivo dell’inverno.
Gas in rialzo: la fotografia di apertura
I dati raccolti direttamente dalla Borsa di Amsterdam mostrano una crescita contenuta rispetto alla chiusura di venerdì. Allora il prezzo si era fermato poco sopra i 31 euro, dopo una settimana con oscillazioni moderate. Gli esperti sottolineano che questo +0,93% non è un picco fuori dal comune, ma è comunque una tendenza da tenere d’occhio nei prossimi giorni.
“Il mercato resta molto sensibile a ogni notizia su forniture e scorte”, spiega Marco Ferri, analista energetico di Nomisma Energia. “In questo momento, anche piccoli movimenti possono diventare più grandi, influenzati dalle aspettative sul clima e dalle tensioni internazionali”. I future Ttf – acronimo di Title Transfer Facility – sono considerati il termometro principale del prezzo del gas in Europa, con effetti diretti sulle bollette di famiglie e imprese.
Perché il prezzo sale: clima, geopolitica e domanda
Dietro il rialzo di oggi ci sono diversi fattori. Da una parte, con l’inverno alle porte, i Paesi europei cercano di mettere da parte più scorte. Dall’altra, restano dubbi sulle forniture dalla Russia e dal Nord Africa. “Le tensioni in Medio Oriente e le interruzioni occasionali nei flussi dal Nord Africa continuano a pesare”, sottolinea Ferri. Solo la scorsa settimana, alcune sospensioni temporanee nei gasdotti algerini avevano fatto temere nuovi rincari.
A pesare è anche la domanda industriale, che resta alta nonostante segnali di rallentamento economico in Germania e Francia. Secondo l’International Energy Agency, i consumi europei di gas sono calati del 7% rispetto allo stesso periodo del 2023, ma rimangono comunque più alti di quanto previsto dagli operatori.
Bollette e imprese, l’effetto è diretto
Le variazioni dei future Ttf si riflettono subito sulle tariffe per famiglie e aziende. In Italia, l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) aggiorna ogni mese il prezzo del gas per i clienti in tutela proprio seguendo le quotazioni di Amsterdam. “Ogni cambio si traduce in un impatto quasi immediato sulle bollette”, ricorda una fonte dell’Autorità. Per ora, però, il prezzo resta lontano dai picchi visti tra il 2022 e il 2023, quando la crisi energetica aveva spinto i valori ben oltre i 300 euro al megawattora.
Nonostante questo, la prudenza è d’obbligo. Le associazioni dei consumatori – tra cui Altroconsumo e Codacons – hanno già chiesto al governo di seguire con attenzione l’andamento dei prezzi nelle prossime settimane. “Non possiamo permetterci nuove impennate”, avverte Carlo Rienzi, presidente del Codacons.
L’inverno che arriva: cosa aspettarsi
Gli operatori guardano ora alle previsioni meteo e alle mosse dei principali fornitori extraeuropei. Secondo S&P Global Commodity Insights, gli stoccaggi europei sono pieni al 95%, un dato che dà un certo respiro per affrontare l’inverno. Ma un’ondata di freddo prolungata o nuove tensioni internazionali potrebbero cambiare tutto molto in fretta.
“Il mercato resta fragile”, ammette Ferri. “Basta poco per cambiare rotta”. Oggi è solo un pezzo di un quadro più grande e ancora incerto. Tutti gli occhi restano puntati su Amsterdam: ogni movimento del prezzo del gas può avere un peso enorme per milioni di cittadini in Europa.
