Roma, 17 novembre 2025 – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha scelto la Scuola di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza a Ostia per aprire l’Anno di Studi 2025/2026 e lanciare un messaggio chiaro: “Quando le risorse pubbliche vengono usate bene, quando le tasse le pagano tutti in modo giusto, quando le imprese lavorano senza concorrenza sleale o infiltrazioni criminali, il sistema funziona. E cresce la fiducia”. Un discorso pronunciato poco dopo le 10 del mattino davanti a ufficiali, docenti e giovani allievi, che ha toccato i temi caldi della legalità economica in Italia.
Legalità economica, la base della fiducia
Per Giorgetti, la fiducia è ciò che spinge cittadini e imprese a investire, innovare, assumere. “Dove c’è fiducia – ha detto – si guarda avanti”. Un’idea concreta, che ha spiegato così: “Non possiamo più considerare i crimini economici solo come frodi o evasione fiscale. Sono minacce per la stabilità della democrazia. Sono sofisticati, trasversali e usano tecnologie avanzate”. Parole che hanno colpito chi ogni giorno combatte contro reati come riciclaggio, corruzione e frodi fiscali.
Crimini economici, un pericolo per la democrazia
Il ministro ha sottolineato l’importanza di un lavoro comune: “Dobbiamo impegnarci tutti per rafforzare un’economia che non si limiti a creare ricchezza, ma che la distribuisca in modo equo”. In questo quadro, pagare le tasse non è un peso, ma “un dovere di cittadinanza”. Soprattutto in un momento storico segnato da tensioni internazionali e difficoltà economiche diffuse. “Combattere evasione, corruzione e criminalità economica – ha aggiunto – è una lotta per la dignità del Paese”.
Legalità economica, una sfida culturale
Giorgetti ha poi ampliato il discorso: “È ora di capire che il concetto di legalità e sicurezza economica riguarda tutti: cittadini, consumatori, risparmiatori”. Non è solo una questione tecnica o di leggi, ma anche culturale. “Significa proteggere il bilancio pubblico, controllare come si usano le risorse comuni, fermare le infiltrazioni criminali nell’economia legale”, ha rimarcato il ministro.
Finanza digitale e criptovalute, nuove sfide
Nel suo intervento, Giorgetti non ha dimenticato le nuove frontiere del rischio: “Dobbiamo evitare distorsioni causate da politiche commerciali aggressive, speculazioni sulle criptovalute e pratiche opache nella finanza digitale”. Temi che negli ultimi anni sono diventati sempre più importanti anche per la Guardia di Finanza. “La sicurezza economica – ha detto – è la base per la libertà, la coesione sociale e uno sviluppo sostenibile”.
Imprese oneste e tutela dei lavoratori
“Costruire la legalità economica significa liberare energie”, ha spiegato Giorgetti. Dare respiro a chi lavora onestamente senza essere danneggiato da chi aggira le regole. Garantire che i fondi pubblici arrivino a chi ne ha davvero bisogno. E soprattutto: “Significa difendere i lavoratori dagli abusi, i cittadini dalle truffe, i giovani da un sistema che premia più l’astuzia della competenza”. Parole che hanno raccolto qualche segno di approvazione in sala.
Legalità economica, un impegno per il futuro dell’Italia
“Legalità economica vuol dire coesione, credibilità, sviluppo”, ha ribadito il ministro. Investire su questo significa puntare al futuro del Paese, alla qualità della democrazia e alla stabilità delle istituzioni. “Non è un concetto astratto – ha chiarito – ma qualcosa che si costruisce ogni giorno, con il rispetto delle regole, la trasparenza, la correttezza nei rapporti economici e la solidarietà nel pagare le tasse”.
In chiusura, Giorgetti ha chiamato tutti – istituzioni, imprese, cittadini – a un impegno condiviso: “Solo così potremo avere un’Italia più giusta e più forte”. La cerimonia si è chiusa poco prima di mezzogiorno tra gli applausi degli allievi e lo scambio di saluti tra le autorità.
