Il cervello si risveglia: scoperta sorprendente in soli 4 minuti

Il cervello si risveglia: scoperta sorprendente in soli 4 minuti

Il cervello si risveglia: scoperta sorprendente in soli 4 minuti

Matteo Rigamonti

Novembre 17, 2025

Londra, 17 novembre 2025 – Il passaggio del cervello umano dallo stato di veglia al sonno non avviene in modo graduale, come si pensava. Uno studio dell’Imperial College di Londra, pubblicato su Nature Neuroscience, mostra che questo cambiamento è rapido e netto, e si verifica circa quattro minuti e mezzo prima che si entri nel sonno vero e proprio. Un dato che, spiegano i ricercatori, potrebbe aprire nuove strade nella diagnosi dei disturbi del sonno e nello sviluppo di tecnologie per la sicurezza sulle strade.

Il cervello cambia marcia in pochi minuti

Gli scienziati britannici hanno esaminato oltre mille elettroencefalogrammi notturni e hanno scoperto che, poco prima di addormentarsi, l’attività elettrica dei neuroni cambia improvvisamente. “È come se una pallina rotolasse su un pendio che all’improvviso diventa molto più ripido”, spiega il professor Vladyslav Vyazovskiy, uno degli autori dello studio. Questo momento di svolta, visibile nei tracciati EEG, permette di prevedere con quasi totale precisione quando si inizia a dormire.

I dati mostrano che basta una sola notte di registrazione per stimare i tempi di addormentamento nelle notti successive con una precisione del 95% e un margine di errore di soli 49 secondi. Un risultato che ha sorpreso anche gli esperti di medicina del sonno. “Non ci aspettavamo una soglia così netta”, ammette Vyazovskiy.

Salute e sicurezza: cosa cambia

Il gruppo di ricerca sottolinea le possibili applicazioni pratiche di questa scoperta. Capire esattamente quando il cervello “spegne la luce” potrebbe aiutare a diagnosticare l’insonnia e altri problemi legati al sonno. Ma non solo: sapere quando una persona sta per addormentarsi apre nuove possibilità anche per la sicurezza stradale. Immaginate sistemi elettronici sulle auto che tengano d’occhio l’attività cerebrale del conducente e scattino un allarme in caso di rischio di colpo di sonno.

“Penso a chi guida per ore, come camionisti e autisti di autobus. Un avviso in tempo reale sarebbe prezioso”, commenta la dottoressa Anna Lattanzi, neurologa al Policlinico Gemelli di Roma, non coinvolta nello studio. “Un sistema così potrebbe salvare molte vite”.

Dall’anestesia alla salute del cervello

Il modello matematico messo a punto dagli inglesi potrebbe trovare spazio anche in altri campi. In sala operatoria, ad esempio, seguire il passaggio tra veglia e sonno potrebbe aiutare gli anestesisti a gestire meglio i farmaci e a ridurre i rischi dell’anestesia generale. “Sapere quando il cervello entra nello stato di incoscienza è fondamentale”, spiega Vyazovskiy.

In più, la rapidità di questo passaggio potrebbe diventare un indicatore della salute cerebrale. Alcuni disturbi neurologici, infatti, modificano il modo in cui si dorme: misurare la “pendenza” del passaggio dalla veglia al sonno potrebbe offrire nuovi strumenti per la diagnosi.

Verso una medicina su misura

Lo studio dell’Imperial College si inserisce in un percorso più ampio, quello della medicina personalizzata. Analizzare l’attività cerebrale notturna con strumenti sempre più precisi permette di adattare le cure alle esigenze di ogni paziente. “Non basta sapere quanto si dorme, conta anche come si passa dalla veglia al sonno”, sottolinea Lattanzi.

Per ora, i ricercatori invitano a procedere con cautela: serviranno altri studi per capire come tradurre questi risultati nella pratica clinica. Ma la strada è segnata. E, come spesso accade nella ricerca, una scoperta tecnica potrebbe avere un impatto concreto sulla vita di tutti i giorni.