La nuova sentinella degli oceani: l’Europa si mobilita per la salvaguardia marittima

La nuova sentinella degli oceani: l'Europa si mobilita per la salvaguardia marittima

La nuova sentinella degli oceani: l'Europa si mobilita per la salvaguardia marittima

Giada Liguori

Novembre 17, 2025

Los Angeles, 17 novembre 2025 – Questa mattina alle 6:21, ora italiana, è decollato con successo da Vandenberg, in California, il nuovo satellite europeo Sentinel-6B, dedicato al monitoraggio dell’altezza dei mari. A bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, il lancio segna un avanzamento importante per il programma Copernicus, promosso dalla Commissione Europea e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). L’obiettivo è raccogliere dati fondamentali per capire il cambiamento climatico e lo stato di salute degli oceani.

Sentinel-6B apre una nuova stagione per il controllo degli oceani

Il satellite è il secondo della serie Sentinel-6, dopo il primo, chiamato “Michael Freilich”, lanciato nel novembre 2020. L’ESA spiega che la missione serve a garantire la continuità delle misurazioni sull’altezza della superficie del mare, un lavoro iniziato negli anni ’90 con il satellite Topex-Poseidon e portato avanti dalle missioni Jason. “La collaborazione tra i vari partner è stata decisiva per portare avanti Sentinel-6”, ha detto Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, ringraziando tutti i soggetti coinvolti nel progetto.

Il lancio si è svolto senza problemi. Meno di un’ora dopo la partenza, il Centro Europeo per le Operazioni Spaziali di Darmstadt, in Germania, ha ricevuto il segnale di conferma attraverso la stazione di terra di Inuvik, in Canada. Solo allora è arrivata la certezza: Sentinel-6B era in orbita e pronto a partire con la sua missione.

Tecnologia all’avanguardia al servizio degli oceani

Dotato di un altimetro radar di ultima generazione, Sentinel-6B non si limita a misurare l’altezza del mare. Fornisce anche dati su altezza delle onde e velocità del vento, informazioni utili per le previsioni oceaniche quasi in tempo reale. Questi dati non servono solo alla scienza, ma sono fondamentali anche per la sicurezza in mare e per gestire eventuali emergenze sulle coste.

Gli esperti dell’ESA spiegano che il satellite aiuterà a tenere sotto controllo i cambiamenti del livello del mare, un segnale diretto degli effetti del riscaldamento globale. “Sentinel-6B raccoglie l’eredità delle missioni precedenti, ma offre osservazioni ancora più dettagliate”, ha detto un tecnico del centro di controllo tedesco. Nei prossimi giorni si lavorerà per calibrare gli strumenti e portare il satellite nella sua orbita definitiva. Solo allora il controllo passerà a Eumetsat, l’agenzia europea che gestisce i satelliti meteorologici e ambientali.

Un’eredità internazionale per il futuro

Il programma Sentinel-6 si inserisce in una lunga tradizione di collaborazione internazionale nell’osservazione della Terra. Il primo satellite è stato dedicato a Michael Freilich, storico direttore scientifico della NASA, scomparso nel 2020. Da allora, Europa e Stati Uniti hanno costruito una rete globale per monitorare gli oceani.

I dati raccolti da Sentinel-6B saranno messi a disposizione della comunità scientifica e degli enti che si occupano delle risorse marine. “Queste informazioni sono essenziali per capire come stanno cambiando i nostri mari”, ha sottolineato Cheli. Le misurazioni aiuteranno soprattutto negli studi sul clima e sulle conseguenze che questi cambiamenti hanno sulle popolazioni costiere.

Cosa succederà nelle prossime settimane

Nei prossimi giorni Sentinel-6B sarà sottoposto a una serie di test e verifiche tecniche al centro ESA di Darmstadt. Solo dopo la calibrazione completa entrerà in funzione a pieno regime. Gli scienziati aspettano con interesse i primi dati, previsti entro fine anno.

Il successo del lancio conferma il ruolo centrale del programma Copernicus nella strategia europea per il clima e l’ambiente. Con Sentinel-6B in orbita, l’Europa rafforza la capacità di osservare e analizzare i fenomeni legati ai mari. Un passo concreto nella lotta ai cambiamenti climatici e per la tutela degli ecosistemi marini.