Timori sull’AI affondano le borse europee, Milano perde lo 0,4%

Timori sull'AI affondano le borse europee, Milano perde lo 0,4%

Timori sull'AI affondano le borse europee, Milano perde lo 0,4%

Giada Liguori

Novembre 17, 2025

Milano, 17 novembre 2025 – Le Borse europee hanno chiuso la mattinata in calo, con gli investitori che hanno mostrato una certa cautela. A pesare sono stati soprattutto i timori legati a una possibile bolla nei titoli tecnologici. A tenere alta la tensione, poi, l’attesa per i risultati trimestrali di Nvidia, in arrivo mercoledì, e la ripresa dei dati macroeconomici dagli Stati Uniti dopo la fine dello shutdown. Un quadro che, secondo gli esperti, potrebbe condizionare le prossime mosse della Federal Reserve sui tassi d’interesse.

Borse europee in rosso, tutti gli occhi su Nvidia e Fed

A metà giornata, Francoforte ha perso lo 0,5%, mentre Parigi e Milano hanno ceduto lo 0,4%. Più contenuta la flessione a Londra, che ha lasciato sul terreno lo 0,1%. I future su Wall Street mostrano segnali contrastanti: il Nasdaq ha guadagnato lo 0,5%, l’S&P 500 lo 0,3%. Gli operatori spiegano che “la prudenza resta alta”, in attesa di capire se i dati di Nvidia confermeranno o meno la forza del settore tech.

Spread Btp-Bund in calo, rendimenti italiani in discesa

Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 73 punti base, sostenuto dalla buona tenuta dei titoli di Stato italiani. I rendimenti dei decennali sono calati di tre punti base, fino al 3,43%. A Piazza Affari, diversi operatori sottolineano che “la domanda per i nostri titoli resta solida”, spinta anche dalla ricerca di rendimenti stabili in un mercato internazionale ancora incerto.

Piazza Affari: Interpump e lusso arrancano, Leonardo e utilities fanno da scudo

A Milano il listino principale ha sofferto, soprattutto tra i titoli industriali e del lusso. Interpump ha lasciato sul campo il 2,8% dopo i conti trimestrali deludenti. In rosso anche Cucinelli (-1,9%), Azimut (-1,9%), Moncler (-1,7%), Ferrari (-1,5%), Stm (-1,3%) e Nexi (-1,2%). Nel settore bancario si sono viste due velocità: in calo Unicredit (-0,9%) e Intesa Sanpaolo (-1%), mentre hanno chiuso in positivo Mps (+0,6%), spinta dalle valutazioni di Jefferies, e Bper (+0,6%).

A fare da contraltare sono stati alcuni titoli della difesa e delle utilities. Leonardo ha guadagnato il 2,4%, mentre nel comparto dei servizi pubblici si sono distinti Hera (+1,4%), Saipem (+0,8%), Italgas (+0,7%) e Terna (+0,6%). Un gestore milanese ha commentato: “Le utilities stanno beneficiando della ricerca di rifugi sicuri in questo periodo di volatilità”.

Materie prime ferme, bitcoin rimbalza

Sul fronte materie prime, la situazione è rimasta stabile. L’oro ha segnato un lieve rialzo dello 0,2%, toccando quota 4.080 dollari l’oncia. Il petrolio WTI è rimasto fermo a 60,1 dollari al barile. Più vivace invece il mercato delle criptovalute: il bitcoin, dopo la caduta di ieri sotto i livelli di inizio anno, ha recuperato il 2,1%, tornando sopra i 95 mila dollari.

Sguardo puntato sui dati Usa e sulla Fed

Ora l’attenzione si sposta sui dati macroeconomici statunitensi che torneranno a essere pubblicati dopo la fine dello shutdown. Gli occhi sono puntati soprattutto sulla crescita e sull’inflazione negli Usa. Secondo alcuni analisti sentiti da alanews.it, “un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed a dicembre resta possibile”, ma tutto dipenderà dai numeri che arriveranno nei prossimi giorni.

In attesa di segnali più chiari dagli Stati Uniti e dei risultati delle big tech, il clima sui mercati resta prudente. Gli investitori preferiscono muoversi con cautela. Solo allora, spiegano dalle sale operative, si potrà capire se la correzione in corso proseguirà o se si tratta solo di una pausa nel rally degli ultimi mesi.