Tragico incidente a Milano: un 20enne perde la vita mentre l’amico senza patente si finge soccorritore

Tragico incidente a Milano: un 20enne perde la vita mentre l'amico senza patente si finge soccorritore

Tragico incidente a Milano: un 20enne perde la vita mentre l'amico senza patente si finge soccorritore

Matteo Rigamonti

Novembre 17, 2025

Milano, 17 novembre 2025 – Un ragazzo di vent’anni, Pietro Silva Orrego, è morto questa mattina all’ospedale Niguarda dopo un violento incidente stradale avvenuto all’alba in via Fulvio Testi, a Milano. La sua Mercedes Classe G Brabus, presa a noleggio, si è schiantata contro una Opel Corsa guidata da un 32enne risultato positivo al pre-test antidroga. Dalle prime indagini della polizia locale emerge che il giovane al volante della Mercedes non aveva la patente e ha provato a ingannare gli inquirenti, fingendo di essere un semplice soccorritore.

Incidente all’alba in via Fulvio Testi: la dinamica resta confusa

Erano circa le 6.20 del mattino quando, all’incrocio tra via Fulvio Testi e viale Suzzani, il potente suv Mercedes si è ribaltato dopo l’urto con la Opel. La scena, descritta dai primi soccorritori come un vero caos tra fumo e lamiere contorte, ha richiesto l’intervento immediato di vigili del fuoco, polizia locale e numerosi mezzi del 118. In pochi minuti sono arrivate quattro ambulanze e tre automediche. La cabina della Mercedes si è staccata dal telaio, mentre un incendio ha reso ancora più difficili i soccorsi.

Chi c’era a bordo: omissioni e false verità

A bordo della Mercedes c’erano quattro giovani: due ragazze, un ventenne e Pietro Silva Orrego. Le telecamere di sorveglianza e le testimonianze raccolte sul posto hanno confermato che alla guida c’era un ventenne senza patente. In un primo momento, il ragazzo aveva detto agli agenti di essere appena sceso da un tram e di aver dato una mano ai feriti. Solo dopo, con il ritrovamento di una sua scarpa nell’abitacolo e la conferma di un soccorritore, è stato chiaro che era lui a guidare al momento dello schianto.

Sull’altra macchina, una Opel Corsa, c’era un uomo di 32 anni, originario di Napoli. Il pre-test antidroga ha dato esito positivo. La polizia sta ora cercando di capire se abbia assunto sostanze poco prima dell’incidente o nei giorni precedenti, visto che il test non può stabilire esattamente quando.

Feriti gravi: una donna in prognosi riservata

Oltre a Pietro, sono rimasti feriti anche un ragazzo di 23 anni, una donna di 30 e il conducente della Opel. La trentenne, arrivata al Policlinico in codice giallo, ha visto peggiorare le sue condizioni ed è ora in prognosi riservata. Gli altri due feriti sono ricoverati negli ospedali cittadini; i medici parlano di condizioni “serie ma stabili”.

Pietro Silva Orrego era arrivato al Niguarda in arresto cardiaco. I medici hanno tentato un intervento chirurgico d’urgenza, ma purtroppo non ce l’ha fatta. La notizia della sua morte ha colpito profondamente amici, familiari e la comunità del quartiere dove viveva.

Indagini in corso: alla ricerca di certezze

La polizia locale sta cercando di ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. Fondamentali saranno le immagini delle telecamere lungo via Fulvio Testi e le testimonianze raccolte. Il suv Mercedes è intestato a una società di noleggio specializzata in auto di lusso; anche questo aspetto è sotto la lente degli investigatori.

“Stiamo valutando tutte le responsabilità – ha detto un investigatore – sia per la guida senza patente, sia per la positività al test antidroga.” Non si escludono nuovi sviluppi nelle prossime ore, soprattutto considerando le condizioni ancora critiche di alcuni feriti.

La città sotto choc: le reazioni dopo la tragedia

La notizia dell’incidente ha scosso subito i residenti della zona. Qualcuno ha raccontato di aver sentito “un boato fortissimo” poco prima delle 6.30, seguito dalle sirene dei mezzi di soccorso. “Abbiamo visto le fiamme e ci siamo spaventati”, ha detto una donna che abita vicino all’incrocio.

La polizia locale invita chiunque abbia assistito allo schianto a farsi avanti per aiutare con informazioni utili alle indagini. Nel frattempo resta alta l’attenzione sulla sicurezza in una delle zone più trafficate della città e sulle condizioni dei feriti.