Frode assicurativa: 69enne di Venezia si infligge un taglio al braccio e finisce in carcere per quasi 6 anni

Frode assicurativa: 69enne di Venezia si infligge un taglio al braccio e finisce in carcere per quasi 6 anni

Frode assicurativa: 69enne di Venezia si infligge un taglio al braccio e finisce in carcere per quasi 6 anni

Matteo Rigamonti

Novembre 18, 2025

Venezia, 18 novembre 2025 – Un uomo di 69 anni, che vive nel cuore di Venezia, è stato condannato a 5 anni e 11 mesi di carcere per un gesto estremo: si sarebbe amputato volontariamente un braccio per ottenere un risarcimento dall’assicurazione. Venerdì 14 novembre i carabinieri di Marghera hanno eseguito l’arresto, portandolo nel carcere di Santa Maria Maggiore.

Mutilazione volontaria per truffa: un caso che scuote Venezia

La vicenda ha scosso la città. L’uomo è accusato di mutilazione fraudolenta della propria persona, un reato raro ma previsto dall’articolo 642 del codice penale. In pratica, chi si procura volontariamente una grave ferita per incassare soldi dall’assicurazione rischia una pesante condanna. Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe pianificato tutto nei dettagli, scegliendo un momento in cui nessuno poteva fermarlo. Solo dopo si è fatto soccorrere e ha chiesto il risarcimento.

Le incongruenze nei suoi racconti e alcune indagini sulla sua situazione economica hanno fatto scattare i sospetti. “C’erano troppe cose che non tornavano”, ha spiegato uno degli inquirenti. Anche alcune testimonianze di persone che lo conoscevano hanno confermato l’ipotesi della frode.

Un passato segnato da truffe e reati simili

Non era la prima volta che finiva nei guai. Nel 2013 il tribunale di Venezia lo aveva già condannato per simulazione di reato e danneggiamento fraudolento ai danni di assicurazioni. Allora i fatti erano avvenuti tra Jesolo e Udine, con lo stesso schema: incidenti inventati o danni falsi per incassare rimborsi.

Nel suo passato ci sono anche condanne definitive per appropriazione indebita in concorso e violazioni della legge fallimentare, commesse a Udine fino al 2015. “Era già noto alle forze dell’ordine per casi simili”, racconta una fonte vicina alle indagini. Un passato che ha sicuramente pesato nella decisione della corte.

In carcere a Santa Maria Maggiore, la reazione della città

Dopo l’arresto, il pensionato è stato portato nel carcere storico di Santa Maria Maggiore, a due passi dal centro di Venezia, dove sconterà la pena. La notizia ha sorpreso molti abitanti del quartiere. “Non avremmo mai pensato arrivasse a tanto”, racconta una vicina, ancora incredula.

Nel quartiere si parla molto della vicenda. C’è chi si chiede come si possa arrivare a un gesto così estremo per soldi, e chi ricorda le difficoltà economiche dell’uomo negli ultimi anni. “Era molto riservato, ma si vedeva che stava attraversando un momento difficile”, dice un commerciante della zona.

Frodi assicurative: un problema ancora aperto in Italia

Il caso torna a mettere sotto i riflettori il problema delle frodi assicurative, un fenomeno che preoccupa ancora compagnie e autorità. Secondo l’IVASS, ogni anno in Italia si segnalano migliaia di tentativi di truffa, anche se episodi così drammatici restano rari.

Gli esperti spiegano che la pressione economica può spingere alcune persone a scelte disperate. Ma la legge è chiara: chi cerca di ingannare le assicurazioni con atti autolesionistici o simulazioni rischia pene pesanti. “Sono comportamenti pericolosi, che mettono a rischio la vita e danneggiano la fiducia nel sistema”, ha detto un rappresentante dell’IVASS.

Mentre il 69enne veneziano inizia a scontare la pena, resta aperto il dibattito su come prevenire questi episodi e rafforzare i controlli sulle richieste di risarcimento. Nel silenzio delle calli veneziane, questa storia continua a far parlare.