Padova, 18 novembre 2025 – La storia di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa uccisa nel novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta, presto arriverà sul grande schermo. La notizia è stata data ieri sera durante “Che tempo che fa”, quando Fabio Fazio ha annunciato il progetto al termine di un’intervista con il padre di Giulia, Gino Cecchettin. Il film si intitolerà “Se domani non torno” e sarà diretto da Paola Randi, già conosciuta per “Tito e gli alieni”, che le è valso un Nastro d’argento.
“Se domani non torno”, un film dalla pagina del libro “Cara Giulia”
Il film prende spunto dal libro “Cara Giulia”, scritto da Gino Cecchettin insieme a Marco Franzoso e pubblicato da Rizzoli pochi mesi dopo la tragedia. Quel libro ha raccolto il dolore e i pensieri del padre di Giulia ed è diventato un punto di riferimento nel dibattito sui femminicidi in Italia. A scrivere la sceneggiatura insieme a Paola Randi c’è Lisa Nur Sultan, già nota nel cinema italiano per i suoi lavori da autrice e sceneggiatrice.
La casa di produzione Notorious Pictures ha spiegato che il film non vuole solo raccontare la storia di Giulia, ma anche il contesto familiare e sociale in cui è avvenuta la tragedia. “Non si tratta solo di ripercorrere i fatti – ha detto Randi – ma di restituire la voce a una ragazza e a una famiglia travolta da un dolore che riguarda tutti”.
L’annuncio in diretta: un momento carico di emozione
L’annuncio è arrivato poco dopo le 22, durante la puntata domenicale di “Che tempo che fa”, dagli studi di Milano. Fabio Fazio, rivolgendosi a Gino Cecchettin, ha detto: “La vostra storia sarà raccontata anche al cinema, perché nessuno dimentichi”. Il padre di Giulia, visibilmente commosso, ha risposto: “Spero che questo film possa aiutare altri genitori, altre ragazze. Non è solo la storia di Giulia, ma di tutte le vittime”.
La notizia ha subito acceso reazioni sui social e tra le associazioni che si occupano di violenza sulle donne. Molti hanno espresso solidarietà alla famiglia Cecchettin e aspettative per un’opera che affronti il tema con rispetto e profondità.
Dal fatto di cronaca a un simbolo per il dibattito pubblico
Il femminicidio di Giulia Cecchettin aveva scosso l’Italia nell’autunno 2023. La studentessa universitaria di Padova era stata uccisa dall’ex compagno Filippo Turetta, che dopo una fuga di giorni tra Veneto e Friuli era stato arrestato. Il processo si è chiuso con la condanna all’ergastolo per Turetta. La famiglia di Giulia ha scelto fin da subito di parlare pubblicamente, per sensibilizzare sul tema.
Gino Cecchettin ha più volte ribadito l’importanza di “parlare ai ragazzi e alle famiglie”, chiedendo alle istituzioni di investire su prevenzione e formazione. Il libro “Cara Giulia” nasce proprio da questa volontà: “Non volevo che la storia di mia figlia restasse solo una notizia di cronaca”, ha detto in diverse interviste.
Produzione e tempi: si parte nella primavera 2026
A produrre il film è Notorious Pictures, società milanese con esperienza in diversi progetti italiani. Le riprese dovrebbero iniziare nella primavera del 2026, tra Padova e i luoghi legati alla vicenda. Al momento non sono stati annunciati gli attori né la data di uscita.
Paola Randi, regista e coautrice della sceneggiatura, ha dichiarato: “Ci prenderemo tutto il tempo che serve per lavorare con delicatezza. Questo film nasce dal dolore, ma vuole diventare anche uno strumento di consapevolezza”. Lisa Nur Sultan ha aggiunto: “Abbiamo ascoltato a lungo Gino Cecchettin e chi gli è stato vicino. Solo così si può raccontare una storia vera”.
Un film per non dimenticare e per tenere alta l’attenzione
L’annuncio arriva in un momento in cui la violenza sulle donne resta un tema centrale nel dibattito pubblico italiano. Nel 2024, secondo i dati del Ministero dell’Interno, si sono registrati oltre 100 femminicidi. La speranza della famiglia Cecchettin e del team del film è che la pellicola contribuisca a mantenere alta la guardia su un fenomeno che continua a segnare il Paese.
“Se domani non torno” vuole essere soprattutto un messaggio per le nuove generazioni. Un invito, come ha detto Gino Cecchettin, “a non voltarsi dall’altra parte”.
