Il manager malinteso: la furia di un marito geloso e il mistero di Daniela

Il manager malinteso: la furia di un marito geloso e il mistero di Daniela

Il manager malinteso: la furia di un marito geloso e il mistero di Daniela

Matteo Rigamonti

Novembre 18, 2025

Frosinone, 18 novembre 2025 – Un manager bolognese di 46 anni in visita a Frosinone dai parenti è stato aggredito venerdì sera da un uomo convinto che fosse l’amante della moglie. È successo intorno alle 20.30, in una tranquilla via residenziale. Claudio (nome di fantasia) si è ritrovato suo malgrado protagonista di una scena surreale e violenta.

Aggredito per gelosia: il manager colpito per sbaglio

Secondo i carabinieri, tutto è iniziato quando un impiegato di 48 anni, sicuro di aver riconosciuto “Stefano”, presunto amante della moglie “Daniela”, ha iniziato a urlare contro una BMW X3 parcheggiata sotto casa. “Stefano, scendi! Dov’è Daniela? È in macchina con te?”, ha gridato l’uomo, impugnando un martello da carpentiere di circa 60 centimetri. Claudio, seduto al volante in attesa di un familiare, non aveva mai sentito nominare né Stefano né Daniela.

La situazione è degenerata in pochi secondi. L’aggressore ha colpito più volte l’auto, sfondando il parabrezza. “Al primo colpo il vetro ha tenuto, al secondo è andato in frantumi”, ha raccontato Claudio ai carabinieri. Solo al terzo colpo, che lo ha mancato di poco, si è reso conto del pericolo. Alcuni frammenti di vetro gli sono finiti nell’occhio sinistro. “Ho pensato subito: adesso mi ammazza”, ha confidato la vittima.

Fuga disperata e soccorsi immediati

Ferito e sotto shock, Claudio ha cercato di allontanarsi in fretta. Mettendo in moto e facendo retromarcia, ha urtato il marciapiede danneggiando il cerchione. Poi, mentre cercava di uscire dalla zona, si è trovato l’aggressore davanti al cofano. “Non so se si sia buttato apposta contro l’auto”, ha detto il manager, “ma ho fatto di tutto per evitarlo”. In quei momenti concitati l’uomo è stato solo sfiorato dall’auto.

Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia e un’ambulanza del 118, chiamati dalla stessa vittima e da alcuni residenti che avevano assistito alla scena dalle finestre. Diversi condomini sono scesi in strada, richiamati dal rumore dei vetri rotti e dalle urla. L’aggressore è stato fermato e identificato poco dopo.

Errore fatale: cosa è successo davvero

Le prime indagini indicano che lo scambio di persona è stato favorito da una serie di coincidenze: la corporatura alta del manager, il modello dell’auto simile a quello del vero Stefano e la vicinanza della zona. “Non conosco nessuno che si chiami Stefano o Daniela”, ha ribadito Claudio nella denuncia ai carabinieri.

Il manager è stato portato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Frosinone, dove gli hanno tolto i frammenti di vetro dall’occhio sinistro. La prognosi è di quindici giorni per le ferite riportate. L’auto, gravemente danneggiata, è stata rimossa con un carro attrezzi.

Indagini aperte e reazioni nel quartiere

L’aggressore, un impiegato locale di 48 anni, dovrà rispondere di lesioni personali. Gli investigatori stanno verificando le testimonianze e la versione della vittima. “È stato un incubo”, ha ripetuto più volte Claudio durante la ricostruzione.

Nel quartiere resta lo stupore. Alcuni residenti hanno raccontato di aver sentito le urla e i colpi contro l’auto. “All’inizio sembrava una lite familiare, poi abbiamo visto il martello”, ha detto una vicina. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla gestione delle crisi personali e sulla necessità di tenere sotto controllo le reazioni impulsive.

Le indagini continuano per chiarire ogni dettaglio e verificare eventuali altre responsabilità. Intanto resta lo sconcerto per un episodio nato da un errore fatale e da una gelosia fuori controllo, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.