Ingegneri uniti per il futuro del nucleare: nasce un nuovo gruppo di lavoro

Ingegneri uniti per il futuro del nucleare: nasce un nuovo gruppo di lavoro

Ingegneri uniti per il futuro del nucleare: nasce un nuovo gruppo di lavoro

Matteo Rigamonti

Novembre 18, 2025

Roma, 18 novembre 2025 – Il nucleare torna al centro del dibattito italiano. Oggi, a Roma, si è svolto il convegno “La nuova stagione nucleare. Prospettive di ripresa produttiva alla luce della Legge Delega 27/02/2025”, promosso dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni). Un incontro che ha riunito tecnici, rappresentanti istituzionali e professionisti del settore, tutti chiamati a confrontarsi sul futuro dell’energia nucleare civile in Italia, alla luce delle nuove regole e della sfida della transizione energetica.

Gli ingegneri si fanno sentire: “Sul nucleare abbiamo molto da dire”

Vogliamo lanciare un segnale chiaro: gli ingegneri hanno molto da dire sul nucleare”, ha esordito Remo Giulio Vaudano, vicepresidente vicario del Cni, dando il via ai lavori. L’intento, ha spiegato, è mettere sul tavolo “tutti i dati a nostra disposizione, così chi decide potrà farlo con la massima consapevolezza”. Un messaggio forte, che arriva proprio mentre il tema della produzione energetica nazionale torna a essere centrale, spinto anche dalla recente legge delega che ridefinisce le regole del gioco.

Energia pulita e nucleare: un ruolo chiave nella transizione

Per Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni, “il nucleare è uno degli elementi fondamentali della transizione energetica”. L’Italia paga ancora il prezzo delle scelte fatte negli anni Ottanta, quando si decise di abbandonare questa fonte. “Accogliamo con favore la decisione del Ministero di riaprire il dibattito sul nucleare”, ha detto Perrini, annunciando la nascita di un gruppo di lavoro ad hoc nel Cni. “Nessuna attività umana è a rischio zero, ma il nucleare può e deve ridurre al minimo ogni pericolo”, ha aggiunto.

Competenza italiana e numeri: un Paese pronto a ripartire

Nicola Ippolito, coordinatore della Piattaforma nazionale per il nucleare sostenibile (Pnss) del Mase, ha ricordato che in Italia sono passati quasi quarant’anni senza energia nucleare, ma che il know-how non è mai mancato. “L’Italia produce il 10% degli ingegneri nucleari d’Europa”, ha sottolineato. Nel luglio 2024 è stato inviato a Bruxelles il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, dove si prevede che il nucleare potrebbe coprire tra l’11 e il 22% della domanda elettrica. “Fino a poco fa mancava un quadro normativo chiaro, ora c’è grazie alla legge delega. Puntiamo a far tornare l’Italia protagonista”, ha rimarcato.

Formazione, sicurezza e scorie: le sfide ancora aperte

Alberto Taglioni e Massimo Sapielli, membri del gruppo di lavoro Cni sul nucleare e ex funzionari Enea, hanno fatto il punto sulla situazione attuale e sulle prospettive. Sapielli ha sottolineato il Programma nazionale per la produzione di energia nucleare sostenibile, che punta alla neutralità carbonica entro il 2050 e alla creazione di un mix energetico con l’elettronucleare. Taglioni ha richiamato l’importanza della formazione tecnica e di una comunicazione trasparente verso il pubblico.

Roberto Ranieri (ex Ispra) ha parlato di gestione e smaltimento delle scorie radioattive, mentre Angelo Papa (ex direttore generale impianti nucleari del ministero dell’Ambiente) si è concentrato sulle tecnologie e le procedure per il Deposito nazionale.

Costi, paure e nuove esigenze: il nucleare nel presente

Franco Baretich, esperto di ingegneria nucleare, ha spiegato perché in Italia lo sviluppo del settore è stato bloccato: “I costi alti e i timori su incidenti e rifiuti hanno frenato tutto”. Ma, ha aggiunto, “in realtà il rischio è molto più basso rispetto ad altre attività”. Oggi, con il consumo di energia che cresce rapidamente a causa di fenomeni come le criptovalute e l’intelligenza artificiale, tornare al nucleare sembra una scelta necessaria.

Dalle radici storiche alle realtà locali: il cammino italiano

Sapielli ha ricordato l’Italia pioniera del nucleare, citando il gruppo di via Panisperna guidato da Enrico Fermi. Gian Piero Bisceglie (ex Ispra) ha illustrato le pratiche di protezione dalle radiazioni e il monitoraggio ambientale. Taglioni ha presentato i corsi di formazione del Cni sul nucleare. Sonia Bertocci (Ordine degli ingegneri di Torino) e Fosco Bianchi (Ordine degli ingegneri di Arezzo) hanno portato la voce dei territori, sottolineando quanto sia importante coinvolgere le comunità locali in questo nuovo capitolo dell’energia nucleare in Italia.