Roma, 18 novembre 2025 – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha svelato oggi, nella sede dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in via Salaria, la nuova Serie divisionale 10 pezzi 2025 in versione proof. Un cofanetto che raccoglie le otto monete destinate alla circolazione ordinaria, insieme a due emissioni commemorative: i 2 euro dedicati al Giubileo 2025 e quelli che celebrano il viaggio mondiale della nave scuola Amerigo Vespucci. Un progetto che, come spiegano dal Ministero, vuole raccontare l’Italia attraverso la sua moneta, tra arte incisoria e memoria collettiva.
Un cofanetto pensato per collezionisti e appassionati
La presentazione è iniziata alle 11.30, in una sala piena di giornalisti e addetti ai lavori. Sul tavolo, il cofanetto in legno chiaro – finitura opaca, con il logo della Zecca inciso sul coperchio – custodisce le dieci monete in versione proof, la migliore per qualità di conio e nitidezza dei dettagli. “Ogni anno le serie divisionali raccontano l’Italia attraverso le sue monete”, si legge nella nota diffusa dal Ministero. Ma quest’anno la collezione si distingue per completezza e cura: “Offre a collezionisti e appassionati la possibilità di conservare tutte le monete italiane del 2025 destinate alla circolazione, insieme a due emissioni commemorative dal forte valore storico e simbolico”.
Il prezzo di lancio non è stato ancora comunicato ufficialmente. Secondo alcune indiscrezioni raccolte tra i presenti, dovrebbe aggirarsi intorno ai 120 euro. La tiratura sarà limitata: solo 5.000 esemplari numerati, destinati a sparire in fretta, come spesso succede con le versioni proof.
Monete ordinarie e due pezzi speciali
Nel dettaglio, il cofanetto contiene le otto monete ordinarie – da 1 centesimo a 2 euro – tutte coniate nelle Officine della Zecca dello Stato. Ogni pezzo riprende i soggetti classici: dalla Mole Antonelliana al Colosseo, passando per la Venere del Botticelli. Ma l’attenzione dei collezionisti è tutta sulle due emissioni speciali.
La prima celebra il Giubileo 2025, evento che porterà a Roma milioni di pellegrini da tutto il mondo. Sul dritto della moneta c’è la Porta Santa stilizzata; sul rovescio, la scritta “Anno Santo” e l’anno di emissione. La seconda è dedicata al viaggio mondiale della nave scuola Amerigo Vespucci, partita da Genova nel luglio 2023 e attesa di ritorno a La Spezia nel maggio 2025. Un veliero stilizzato domina la faccia nazionale, con la rotta tracciata in filigrana.
Un’edizione molto attesa dal mercato numismatico
“Le versioni proof sono molto richieste”, spiega Marco Bianchi, responsabile delle emissioni numismatiche della Zecca. “La cura nei dettagli, la lucidatura manuale dei conii, la scelta dei metalli: ogni fase è pensata per offrire un prodotto d’eccellenza”. Secondo Bianchi, la domanda da parte di collezionisti italiani e stranieri resta alta: “Abbiamo ricevuto richieste già prima dell’annuncio ufficiale”.
Anche tra gli operatori del settore si respira un clima di attesa. “Il Giubileo è un tema forte”, confida un commerciante romano specializzato in monete moderne. “E la Vespucci è un simbolo che piace molto anche all’estero”. In passato, emissioni simili hanno visto salire il loro valore sul mercato secondario in pochi mesi.
Arte incisoria e memoria collettiva
Dietro ogni moneta c’è un lavoro di ricerca storica e artistica. Gli incisori della Zecca – tra cui Maria Carmela Colaneri e Claudia Momoni – hanno lavorato per mesi sui bozzetti. “Abbiamo voluto trasmettere un senso di continuità con la tradizione italiana”, ha spiegato Colaneri durante la presentazione. “Ma anche aprirci al futuro, con linee più essenziali”.
Il cofanetto sarà disponibile nei principali canali numismatici e sul sito ufficiale della Zecca dello Stato da dicembre. Per chi ama la storia raccontata attraverso oggetti concreti – una moneta tra le dita, il peso del metallo, i dettagli incisi – questa serie è un’occasione per conservare un pezzo di Italia contemporanea.
In fondo, come ha ricordato il direttore generale della Zecca, Paolo Aiello: “Le nostre monete sono piccoli testimoni del tempo. Raccontano chi siamo oggi e chi siamo stati”.
