Milano, 18 novembre 2025 – Dopo venticinque anni di esperienza nel mondo della comunicazione d’impresa, Salvatore Ricco racconta la sua visione in un nuovo libro, “La comunicazione d’impresa nel mondo che cambia. Perché il ruolo dei comunicatori sarà sempre più strategico”. Il volume, che uscirà il 27 novembre per FrancoAngeli, nasce dal desiderio di condividere anni di lavoro e riflessioni maturate in aziende come Pirelli, Cir, Snam e Amplifon.
La comunicazione aziendale tra sfide e cambiamenti
Nel libro, Ricco mette a fuoco le difficoltà che oggi la comunicazione aziendale deve affrontare: dai profondi mutamenti sociali alle crisi geopolitiche, passando per un’economia incerta e l’ingresso dell’intelligenza artificiale nel quotidiano. “Questo libro è il frutto di esperienze, letture e tanti confronti con colleghi”, ha raccontato Ricco ad Adnkronos/Labitalia. L’obiettivo è chiaro: fornire strumenti utili sia a chi è già nel settore, sia a chi si affaccia ora alla professione. “Voglio anche trasmettere un messaggio di speranza”, ha aggiunto.
Oggi la comunicazione deve muoversi su molti fronti: social media, stampa tradizionale, piattaforme digitali. Ma, per Ricco, la vera sfida è mantenere e costruire la fiducia. “Solo chi sa leggere e gestire tutto questo può diventare un vero interprete dei cambiamenti e un custode della reputazione aziendale”, spiega.
Reputazione e valore: un legame sempre più stretto
Un tema centrale del libro è il rapporto tra reputazione dell’azienda e il suo valore sul mercato. “C’è ancora chi pensa che la comunicazione non abbia a che fare con il business”, osserva Ricco. “Ma, come mostrano alcuni studi citati nel libro, la reputazione può pesare fino al 30% sul valore di un’impresa”. Non è una scienza esatta, precisa, ma il dato parla chiaro: la comunicazione non è solo un rapporto, è una vera e propria funzione manageriale.
Ricco sottolinea anche quanto conti la comunicazione interna. “Tutto parte da dentro l’azienda”, spiega. Oggi, con la digitalizzazione, il confine tra interno ed esterno si assottiglia sempre più: le aziende sono diventate “case di vetro” dove serve coerenza tra ciò che si dice ai dipendenti e ciò che si comunica all’esterno.
Tecnologia e competenze umane: un equilibrio delicato
Il libro non nasconde le difficoltà nate dall’era digitale e dal dilagare delle fake news. “Si potrebbe pensare che la tecnologia abbia messo in crisi la comunicazione”, ammette Ricco. “In realtà, oggi serve più comunicazione di prima, così come serve buon giornalismo”. L’arrivo dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme in tempo reale spinge i professionisti a non fermarsi mai. Ma alcune capacità restano insostituibili: empatia, abilità di relazione, senso critico.
“La tecnologia non è un sostituto”, riflette Ricco. “È un grande aiuto, ma deve sempre lavorare per le persone”. È un principio che attraversa tutto il libro e che Ricco ritiene fondamentale per chi vuole muoversi oggi nel campo della comunicazione d’impresa.
Consigli pratici per chi inizia
Nell’ultima parte, Ricco offre suggerimenti concreti per chi si affaccia al mestiere. “Prima di tutto, puntate sulle relazioni umane”, consiglia. Anche nell’epoca delle videochiamate e dei messaggi istantanei, il contatto diretto rimane un valore prezioso. “Non dimenticate quanto contano i rapporti autentici”.
Poi, un altro consiglio chiave: tenersi sempre aggiornati. “Leggete tutto quello che potete”, suggerisce Ricco ai giovani. Non basta scrollare i social: serve andare alle fonti più attendibili, come agenzie di stampa e giornali. Solo così si impara a capire cosa è davvero una notizia e come raccontarla bene.
“La comunicazione d’impresa – chiude Ricco – oggi più che mai chiede attenzione, apertura al cambiamento e, soprattutto, capacità di costruire fiducia”. Un messaggio che percorre tutto il libro e che suona come un invito a non smettere mai di imparare.
