Milano, 18 novembre 2025 – Giornata difficile per le Borse europee, messe sotto pressione da una nuova ondata di vendite che ha colpito i principali mercati del Vecchio Continente. Nel primo pomeriggio, Piazza Affari ha segnato un calo del 2%, in scia a quanto avvenuto a Madrid, mentre Parigi, Francoforte e Amsterdam hanno perso circa un punto e mezzo percentuale. Anche Londra ha chiuso in rosso, con un calo dell’1,3%. Un clima pesante, appesantito dall’attesa per i conti di Nvidia e dalle incertezze sulla politica monetaria americana.
Mercati in tensione, occhi puntati sui conti Nvidia
La tensione si è fatta sentire fin dalle prime ore. Gli operatori hanno tenuto d’occhio i listini asiatici, che già durante la notte avevano dato segnali di debolezza. “C’è molta prudenza in vista dei conti di Nvidia”, ha spiegato un trader milanese poco dopo le 10, riferendosi al gigante americano dei chip che domani pubblicherà i suoi risultati trimestrali. Un appuntamento cruciale, visto che Nvidia è ormai il simbolo della corsa all’intelligenza artificiale e i suoi dati vengono letti come un indicatore per tutto il settore tech.
A Piazza Affari, la tensione si è tradotta in vendite diffuse, con i titoli legati alla tecnologia e all’auto tra i più colpiti. “Gli investitori stanno tagliando la loro esposizione, aspettando di capire se la crescita dell’AI sia davvero sostenibile”, ha confidato un analista di una banca d’affari, sottolineando che questo settore ha spinto il rally degli ultimi mesi.
Il nodo dei tassi Usa pesa sui mercati
A rendere il quadro ancora più incerto, c’è il crescente scetticismo su un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Negli ultimi giorni, vari esponenti della banca centrale americana hanno frenato le aspettative del mercato, facendo capire che la stretta monetaria potrebbe durare più a lungo del previsto. “Il mercato si aspettava una riduzione dei tassi nei primi mesi del 2026, ma ora questa possibilità sembra più lontana”, ha commentato un gestore di fondi a Londra.
Questa nuova situazione si è riflessa subito sull’euro e sui titoli di Stato europei. In particolare, il rendimento del Btp decennale italiano è risalito sopra il 4,3%, segno che la cautela degli investitori si riflette anche sul debito pubblico.
A Milano i peggiori: Stellantis, Tim e Mps
Nel dettaglio, a Milano le vendite hanno colpito alcuni big. Stellantis ha perso più del 4%, penalizzata dalle preoccupazioni sulla domanda globale di auto e dalle tensioni sindacali negli Stati Uniti. Anche Tim è scesa di oltre quattro punti percentuali: fonti di mercato segnalano che pesano le incertezze sul futuro della rete e sulle trattative con Kkr. Male pure Mps, che ha lasciato sul terreno una quota simile. Qui gli operatori guardano con attenzione alle prossime mosse del Tesoro e alle possibili fusioni nel settore bancario.
“Il clima resta fragile”, ha ammesso un operatore di Piazza Affari intorno alle 15.30, mentre i volumi di scambio aumentavano e le vendite prendevano forza. In quel momento, anche altri titoli bancari come Unicredit e Intesa Sanpaolo segnavano ribassi oltre il 2%.
Gli altri listini europei seguono la stessa rotta
La giornata negativa non ha risparmiato gli altri mercati europei. A Francoforte, il Dax ha ceduto l’1,5%, appesantito dalle prese di profitto su titoli industriali e tecnologici. A Parigi, il Cac40 ha seguito la stessa strada, con vendite diffuse su Lvmh e Airbus. Ad Amsterdam sono scesi soprattutto i titoli legati ai semiconduttori, mentre a Londra il Ftse100 ha risentito delle incertezze legate alla sterlina e alle prospettive dell’economia britannica.
Gli operatori sentiti nel pomeriggio prevedono che la volatilità potrebbe continuare nei prossimi giorni, almeno fino alla pubblicazione dei dati Nvidia e alle nuove indicazioni dalla Federal Reserve. “Serve chiarezza sui fattori che guideranno la crescita”, ha sintetizzato un gestore parigino poco prima della chiusura.
Investitori cauti in attesa di segnali
In attesa di indicazioni più nette dall’economia e dai risultati delle grandi tech americane, gli investitori europei mantengono un atteggiamento prudente. “Non è il momento di fare mosse azzardate”, ha confidato un broker spagnolo contattato nel tardo pomeriggio. Solo allora, forse, si capirà se la correzione di oggi sarà un episodio isolato o l’inizio di una fase più turbolenta per le Borse europee.
