Uggiano La Chiesa, 18 novembre 2025 – Un operaio del cimitero comunale di Uggiano La Chiesa, piccolo borgo del Salento, è finito nei guai per vilipendio di cadavere. Tutto nasce da una foto che lo ritrae accanto a una salma e che ha iniziato a girare su chat e social. Lo scatto, fatto durante un’operazione di estumulazione, ha sollevato un polverone nel paese e ha acceso un caso giudiziario che ora coinvolge anche l’amministrazione locale.
Lo scatto che ha fatto discutere
La storia è venuta a galla il 13 giugno scorso, quando la foto dell’operaio – un uomo di 57 anni, con mascherina abbassata e guanti da lavoro – è stata condivisa in diversi gruppi WhatsApp del paese. Nell’immagine, il lavoratore sorride e posa con il braccio attorno alle spalle di un uomo elegante. Solo guardando bene il volto, pallido e segnato, si capisce che si tratta di una salma. Secondo le prime ricostruzioni, la foto è stata scattata durante una normale estumulazione, cioè lo spostamento della salma avvenuto almeno dieci anni dopo la sepoltura.
Il sindaco Stefano Andrea De Paola, avvocato penalista, ha commentato: “Abbiamo sperato che questa brutta vicenda restasse solo tra noi, ma non è andata così. Abbiamo subito preso le distanze da quel gesto, e sono stato io stesso a denunciare l’accaduto per rispetto della comunità”. Il primo cittadino ha sottolineato come la diffusione della foto abbia turbato molti cittadini, abituati a una vita tranquilla lontana dai riflettori.
L’accusa e le indagini
I carabinieri spiegano che l’operaio avrebbe “messo in mostra la salma in modo indegno, tenendola in piedi accanto a sé, mancando di rispetto al corpo e al decoro”. L’uomo, con qualche piccolo precedente ma senza problemi psichiatrici, è stato denunciato per vilipendio di cadavere, reato punito in Italia con fino a tre anni di carcere.
Non è chiaro chi abbia scattato la foto. L’operaio non ha voluto parlare con gli inquirenti e ha rifiutato il decreto penale, una multa che avrebbe chiuso velocemente la questione. La sua posizione è ora nelle mani della magistratura. Secondo fonti investigative, la foto sarebbe stata scattata con uno smartphone durante l’orario di lavoro, in un momento di pausa.
La difesa: “Un errore ingenuo, nessuna cattiva intenzione”
Attraverso il suo avvocato, l’operaio ha fatto sapere di voler dimostrare che si è trattato di un “errore ingenuo”, senza alcuna volontà di offendere la memoria del defunto o i familiari. “Non volevo mancare di rispetto a nessuno”, avrebbe detto ai colleghi nei giorni dopo la diffusione dello scatto. La difesa punta a mostrare che non c’è stato dolo né premeditazione.
Nel frattempo, tra gli abitanti di Uggiano La Chiesa si mescolano imbarazzo e dispiacere. Alcuni hanno scoperto la vicenda solo vedendo la foto girare sui social. “Non ci aspettavamo una cosa del genere qui da noi”, ha confessato una donna fuori dal bar centrale, poco dopo le otto del mattino.
Un episodio che scuote la provincia
Il caso ha riacceso il dibattito sul rispetto verso i defunti e sull’uso delle immagini in luoghi pubblici e delicati come i cimiteri. Il sindaco De Paola ha ribadito l’impegno dell’amministrazione: “La dignità delle persone va protetta, anche dopo la morte”, ha detto in consiglio comunale.
Per ora, l’operaio resta indagato e dovrà rispondere davanti al giudice. Nel paese, intanto, si aspetta con riserbo la fine delle indagini, sperando che la vicenda si chiuda senza altri problemi per una comunità che preferisce restare fuori dai riflettori nazionali.
