Allerta di Google: l’inevitabile crollo dell’IA potrebbe colpire tutti, le Borse in caduta libera

Allerta di Google: l'inevitabile crollo dell'IA potrebbe colpire tutti, le Borse in caduta libera

Allerta di Google: l'inevitabile crollo dell'IA potrebbe colpire tutti, le Borse in caduta libera

Giada Liguori

Novembre 19, 2025

Milano, 19 novembre 2025 – Le Borse europee hanno affrontato una giornata difficile lunedì, con Piazza Affari che ha lasciato sul terreno oltre il 2%, chiudendo ai livelli più bassi delle ultime settimane. Dopo una serie di record storici toccati appena pochi giorni fa, il mercato ha subito una brusca frenata, spinto dai timori di una possibile bolla nel settore dell’Intelligenza Artificiale. Gli investitori, preoccupati per le valutazioni troppo alte e in attesa dei conti di Nvidia, hanno preferito vendere. L’incertezza ha contagiato tutte le principali piazze europee.

Piazza Affari affonda, scatta l’allarme AI

Lunedì il Ftse Mib ha chiuso a 42.838 punti, con un calo del 2,12%, dopo aver toccato un minimo intraday di 42.655. Un ritorno indietro per la Borsa di Milano, che solo sette giorni fa aveva superato i livelli pre-crisi del 2008 e segnato i massimi dal 2001. “Il mercato sta tirando il fiato dopo una corsa troppo veloce”, ha spiegato un trader di una banca d’affari milanese poco dopo le 17.30, mentre quasi tutti i titoli principali erano in rosso.

Non è andata meglio nel resto d’Europa: Madrid ha perso quasi quanto Milano, Parigi ha lasciato l’1,8%, mentre Francoforte e Amsterdam hanno ceduto rispettivamente l’1,6% e l’1,5%. Anche Londra ha chiuso in calo dell’1,3%. Lo spread tra Btp e Bund è rimasto stabile a 75 punti base, segno che la pressione è concentrata soprattutto sul mercato azionario.

L’ombra della bolla sull’Intelligenza Artificiale

Al centro delle vendite c’è la paura di una sopravvalutazione delle società legate all’Intelligenza Artificiale. Negli ultimi mesi il settore ha attirato investimenti miliardari: solo Nvidia e Microsoft hanno messo sul piatto 15 miliardi di dollari per la startup Anthropic, creatrice del chatbot Claude. Ma tra gli operatori cresce il dubbio che i profitti non arriveranno così in fretta come si sperava.

A peggiorare il clima sono arrivate le parole di Sundar Pichai, Ceo di Alphabet (Google), intervistato dalla BBC. “Questo è un momento straordinario per l’AI, sia negli investimenti che nelle aspettative”, ha detto Pichai, “ma dietro l’entusiasmo c’è anche un po’ di irrazionalità. Nessuno è immune da una bolla, nemmeno noi”. Un’ammissione che ha pesato sull’umore dei mercati.

Gli investitori tirano il freno

I segnali d’allarme sono arrivati anche dalle mosse di alcuni grandi investitori. La scorsa settimana Michael Burry, famoso per aver previsto la crisi dei mutui subprime nel 2008, ha puntato sul ribasso di Nvidia e Palantir acquistando opzioni put. Un campanello d’allarme per chi osserva i mercati con attenzione. Intanto, il fondo giapponese Softbank ha venduto la sua quota in Nvidia e anche Peter Thiel, presidente di Palantir, ha ridotto la sua partecipazione.

“Probabilmente stiamo assistendo a una correzione”, ha detto Daniel Pinto, vicepresidente di JPMorgan, al Bloomberg Africa Business Summit di Johannesburg. Pinto ha avvertito che un calo nel settore AI potrebbe trascinare con sé l’intero mercato azionario mondiale.

Milano sotto pressione: i titoli più colpiti

A soffrire di più sono stati alcuni nomi di spicco a Piazza Affari: Tim ha lasciato sul campo il 6,6%, Stellantis il 4,4%, mentre Mps ha chiuso in calo del 3,6%. L’intero settore bancario è finito sotto pressione, con vendite anche su diversi titoli industriali.

Nemmeno l’annuncio degli investimenti congiunti di Nvidia e Microsoft è riuscito a ridare fiducia agli investitori. A Wall Street, Nvidia ha perso oltre il 2% durante la giornata, mentre Microsoft – già azionista di OpenAI – ha confermato nuovi impegni nel campo dell’AI.

Tutti gli occhi puntati sulla trimestrale Nvidia

Ora l’attenzione è tutta sulla trimestrale di Nvidia, in arrivo dopo la prossima seduta. Gli analisti la vedono come un vero e proprio “termometro” per il settore tecnologico. Se i risultati non saranno all’altezza, la correzione potrebbe continuare anche nei giorni a venire.

In attesa dei dati ufficiali, il clima resta teso. Gli operatori si chiedono se le valutazioni del settore tech siano davvero sostenibili e quali effetti potrebbe avere un eventuale ridimensionamento dell’AI sull’intero sistema finanziario europeo.