Milano, 19 novembre 2025 – L’euro apre la giornata senza scossoni sui mercati valutari. Stamattina la moneta unica si scambia a 1,1586 dollari, con un leggero rialzo dello 0,04% rispetto alla chiusura di ieri. In Asia, il cambio con lo yen è stabile a 180,1200, in crescita dello 0,02%. È un avvio di settimana che conferma la calma che sta caratterizzando le valute principali in questo scorcio di novembre.
Euro stabile tra dollaro e yen: i dati della mattina
Alle 9.30, i dati di Piazza Affari mostrano un rapporto tra euro e dollaro praticamente invariato rispetto a ieri. Gli operatori, spiega qualche analista di banche milanesi, guardano con attenzione alle prossime mosse della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve americana. “Il mercato aspetta segnali più chiari sulle politiche monetarie per il 2026”, dice un trader di una grande banca italiana, che preferisce restare anonimo. Quel piccolo +0,04% però non lascia intravedere cambiamenti significativi nel modo in cui gli investitori vedono la situazione.
In Asia, il cambio euro/yen è ancora più fermo: +0,02% indica un equilibrio tra le due valute. A Tokyo, nelle prime ore, nessuna oscillazione degna di nota. “La volatilità è bassa”, commenta un operatore della filiale giapponese di Nomura, “e il mercato preferisce non prendere posizioni nette prima dei dati macro in arrivo a fine settimana”.
Perché i mercati restano fermi
Dietro questa calma ci sono diversi motivi. Da una parte, i dati sull’inflazione nell’area euro – in leggera frenata secondo Eurostat – hanno ridotto le aspettative di nuovi rialzi dei tassi da parte della BCE. Dall’altra, negli Usa, la Federal Reserve mantiene un atteggiamento prudente: niente decisioni sui tassi fino al prossimo meeting di dicembre.
In questo clima, gli investitori preferiscono restare alla finestra. “Non ci sono ragioni per puntare su movimenti forti dell’euro ora”, spiega un analista di Intesa Sanpaolo. Anche i volumi scambiati sono bassi: Bloomberg segnala che nelle prime due ore i contratti sull’euro/dollaro sono inferiori del 10% rispetto alla media delle ultime settimane.
Cosa aspettarsi nei prossimi giorni
Ora tutti guardano ai prossimi appuntamenti macro. Giovedì arrivano i dati PMI dell’Eurozona, mentre le minute della Federal Reserve potrebbero dare indicazioni sulle mosse future della banca americana. “Solo allora potremmo vedere qualche scossone”, confida un gestore di fondi londinese contattato telefonicamente.
Nel frattempo, il cambio euro/dollaro dovrebbe restare in una forbice tra 1,15 e 1,16. “Non vedo segnali per una rottura né verso l’alto né verso il basso”, aggiunge lo stesso gestore. Anche sul fronte dello yen, la situazione non cambia: la Banca del Giappone sembra intenzionata a mantenere la politica ultra-espansiva per ora.
Tra prudenza e attesa: il clima nelle sale trading
A Milano, negli uffici trading si respira cautela. “Il clima è tranquillo”, racconta un broker davanti ai monitor alle 10 del mattino. “Aspettiamo i dati americani e le parole di Lagarde”. Nei desk delle principali banche d’affari nessuno si sbilancia: niente previsioni nette, solo qualche voce su possibili movimenti se arrivassero sorprese dai dati macro.
Insomma, anche se non lo dicono i report ufficiali, la giornata comincia sotto il segno della prudenza. L’euro resta fermo tra dollaro e yen, in attesa che qualcosa si muova davvero nelle politiche monetarie o nei dati economici. Per ora, sui mercati valutari europei e asiatici, la parola d’ordine è una sola: aspettare.
